Passione Gourmet El Brite de Larieto - Cortina d'Ampezzo - 2020 - Passione Gourmet

El Brite de Larieto

Trattoria
Loc Larieto SR48, Cortina d'Ampezzo (BL)
Chef Riccardo Gaspari
Recensito da Giacomo Bullo

Valutazione

Pregi

  • La tradizione gastronomica di montagna eseguita magistralmente.
  • L’accoglienza del servizio e la gestione della sala.

Difetti

  • Indicazioni non del tutto chiare sul tragitto per raggiungerlo.
  • È facile scambiarlo con il suo quasi omonimo vicino all’ingresso di Cortina.
Visitato il 08-2019

La baita del cuore, nella conca ampezzana

Come in una fiaba in uno degli anfiteatri montani più belli del mondo, le Dolomiti, tra i lussureggianti larici, guardiani del bosco che cingono el Brite de Larieto, la casa madre da dove Riccardo Gaspari ha iniziato la sua carriera di giovane promessa della gastronomia ampezzana.  Gaspari oggi, seguendo la più articolata realtà 150 metri più giù, alle porte di Cortina, interpreta il pensiero originario nel suo San Brite senza perdere il focus su ciò che ha reso celebre questo luogo fin dagli esordi, e dove abbiamo voluto ritornare: l’ingrediente e la sua filiera. Una filiera raccontata e valorizzata in ogni suo passaggio, dalla cucina al servizio stesso, incarnato da una sala cordiale, precisa ma soprattutto preparata e consapevole del potenziale che questa realtà detiene.

Ancora una volta, rimaniamo stregati dal burro. Nel florilegio italico, ma soprattutto d’Oltralpe, il feticcio del burro in tavola spesso si esperisce in una godibile, ma pur sempre comune, ricchezza. Quello del Brite, nella sua unicità di sapore e ariosità, concorre forse tra i migliori mai degustati. I formaggi, rigorosamente prodotti e affinati nel caseificio familiare, dirimpetto al ristorante, gareggiano tra loro in bontà. In egual misura anche i salumi e in formaggi, su cui indulgiamo a lungo tra caciotte, formaggi a crosta fiorita, lonze e pancette, chapeau! Lo speck, estromesso dal tagliere, diventa una portata a sé stante e declinato in una tartare molto convincente per masticabilità e dolcezza.

Del Brite la cultura gastronomica ampezzana ne è l’asse portante: i casunziei, nella loro sfoglia leggera a celare il ripieno setoso oppure i più decisi canederli coniugati con spinaci, formaggi e speck come sintesi tra fondenti ricchi bocconi. La sfida del Brite continua anche sui secondi dove l’estro creativo emerge maggiormente ma sempre in linea con l’alto livello materico: il diaframma di manzo con cipollotto, carota e yogurt o la ghiotta costoletta magistralmente laccata con indivia brasata sono solo due tra le creazioni che abbiamo potuto assaggiare nella nostra visita. Nessuna sbavatura: cotture bilanciate tra sapori e accorti abbinamenti.

I piedi, ben piantati nella tradizione e nella tecnica, non lasciano margine di dubbio: il Brite è, nel panorama gastronomico italiano, uno di quei luoghi che difficilmente si dimenticano.

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