Valutazione
Pregi
- Un agriturismo a 1600 metri di quota.
Difetti
- Lungo la strada che arriva al ristorante si trovano due cancelli da aprire e richiudere a mano: sarebbe meglio avvisare al momento della prenotazione su come comportarsi arrivando con la macchina.
La rivoluzione gourmet di rifugi e agriturismi dolomitici di alta quota non è un fenomeno recentissimo: sono molti ormai i luoghi in cui fare una sosta di alto livello, tra una sciata e l’altra o nel bel mezzo di una lunga camminata estiva.
Val Badia in primis, dove il livello medio è molto alto, ma anche Val di Fassa, Val Gardena e via scorrendo.
La conca Ampezzana ha sempre rappresentato un caso a sé: la forte allure mediatica e il sicuro pieno turistico dei decenni scorsi non ha mai invogliato particolarmente a investire con convinzione sulla qualità del cibo. Non parliamo solo ovviamente di ristoranti (e a Cortina non manca qualche indirizzo di qualità) ma in generale di una attenzione diffusa sull’argomento cibo.
Qualcosa è cambiato e sta cambiando anche a Cortina, ci si sta virtuosamente rendendo conto che il buon cibo può essere un volano ideale per il turismo e che, al giorno d’oggi, il turista non si accontenta più della storia e del panorama (e su questo, a nostro avviso, Cortina è senza rivali), ma cerca servizi, hotel curati e, certamente, buon cibo.
Alla ventata di freschezza generale sta contribuendo in maniera significativa Riccardo Gaspari, con il suo “El Brite di Larieto”.
Un vero e proprio Agriturismo a 1664 metri di altezza, dove il kilometro zero in cucina diventa una ovvia conseguenza più che uno slogan.
Una stalla (a fianco del ristorante), tanti animali liberi (ricordatevi di chiudere il cancello quando arrivate con l’auto!) e un caseificio in cui sfruttare l’ingrediente principe di questo luogo: il latte.
E in effetti i piatti migliori di Riccardo ci sono sembrati proprio quelli che vedevano il latte o il formaggio come ingrediente centrale.
A pranzo una proposta semplice, adatta appunto a chi decide di fare una breve sosta di qualità.
A cena la carta si allarga, lasciando spazio a piatti moderatamente creativi, sempre rassicuranti nel gusto. La folgorazione avvenuta anni fa sulla via Stella di Modena (e la frequentazione da allievoAnche detta "seppiolina arricciata", l’allievo è, secondo la vulgata comune, una seppia non cresciuta ed è assolutamente tipica della tradizione gastronomica barese che, com'è noto, prevede un largo consumo di pesce e frutti di mare spesso battezzati con termini squisitamente dialettali. Gli allievi comprendono in realtà ben tre specie diverse di molluschi, tra cui i piccoli di sepia officinalis, ovvero della seppia comune,... Leggi di quella cucina) si vede e avverte in molti passaggi, in primis nella scelta lungimirante di rivedere in chiave critica i grandi classici della cucina locale, alleggerendoli e migliorandoli tecnicamente.
Non manca nemmeno un evidente omaggio al “Maestro” Bottura, come il “Panino al formaggio”, un viaggio nelle diverse consistenze del formaggio, con il prodotto autoctono sostituto del parmigiano reggiano.
Una cena convincente: sapori semplici, ben definiti, di cui godere in un ambiente molto bello e curato (a cui, pare, abbia contribuito in maniera determinante la moglie dello chef), con attenzioni da ristorante importante (cestino del pane e burro da urlo, appetizer, pre-dessert…).
Carta dei vini in divenire ma già apprezzabile, molto valida la proposta di birre artigianali.
Inutile dirvelo: sosta più che consigliata.
Il pane e il burro (il burro montato è uno dei migliori mai assaggiati).
Panino al formaggio: diversi modi di interpretare il formaggio del nostro Caseificio.
Crema di formaggio latteria fresco (6/7 mesi), tortino di ricotta e latteria invecchiato (18 mesi circa), piccolo panino al formaggio con il latteria invecchiato, mousse di formaggio, cialdina di puccia (pane tipico con farina di segale e semi di cumino), completato dal mosto cotto e la mostarda di pere fatta in casa.
Panada.
Crema di pane nero servita con uovo cotto a bassa temperatura e cicoria croccante.
Gnocchi Soreghina.
Gnocchi di patate ripieni di formaggio con spuma di stravecchio.
Davvero fantastica la consistenza di questi gnocchi: perfetti.
Costola di bue brasata servita con purè di patate.
Strudel con panna.
Strudel ben fatto ma è la panna che vi resterà in mente, gusto incredibile.
Macedonia di frutta con gelato al pino mugo.