Cannavacciuolo Bistrot

antonino cannavacciuolo, masterchef, torino, secondo, piccione

VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
Una cucina diretta ma elegante.
Una carta dei vini interessante.
Un servizio attento e preciso.
DIFETTI
Difficile trovare un tavolo, sopratutto la sera.
Il parcheggio in zona, difficoltoso.

Il Masterchef Antonino Cannavacciuolo apre a Torino, e fa centro al primo colpo

Eccoci a provare la nuova avventura dello cheffone campano, alla sua seconda apertura in Piemonte. Dopo Novara ecco la volta di Torino, aspettando certamente Milano e Roma. L’impero di Antonino Cannavacciuolo si espande, garantendo l’apertura di locali di gran classe, di sostanza, che esprimono una cucina elegante, raffinata ma al contempo golosa e profonda. E anche qui, a Torino, non si è sbagliato un colpo.

Sempre pieni, a pranzo e cena, dove la prenotazione sfiora i 3 mesi di anticipo. Non un servizio lasso e fiacco, non un momento di respiro. Eppure la macchina gira alla perfezione. Merito del direttore, Pino Savoia, che con le sue straordinarie capacità fa girare una macchina perfettamente messa a punto dal big man Canavacciuolo.

Villa Crespi in miniatura? Molto di più!

Al bistrot di Torino si trova la sua cucina, le sue idee, i suoi credo riproposti con estrema perfezione e precisione. Una Villa Crespi in piccolo, ma neanche troppo.

Pensiamo al benvenuto, con una focaccia pugliese, dei cannoli al ragù napoletano e delle montanare comme il faut. Per passare ai primi, eleganti come i ravioli e consistenti come le linguine alla salsiccia di Bra, stupendo e dal difficile equilibrio raggiunto, il risotto. Ottimi i secondi, con il piccione a svettare, ingrediente feticcio dello chef, qui in una interessante declinazione. Per finire con un ottimo comparto dolce, curato e preciso. E, proseguendo con le note positive, con un personale di sala e di cucina davvero preparato, attento, molto cortese e professionale. E girando a ritmi di questa natura non è affatto facile il compito di tutti, direzione in primis, che hanno però vinto la sfida di creare un luogo piacevole, accogliente, fragrante, verace ma tremendamente e intensamente buono.

L’unico neo? La difficoltà della prenotazione, ça va sans dire.

La galleria fotografica:

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Picture of Alberto Cauzzi

Alberto Cauzzi

Imprenditore della New Economy con il pallino dell’enogastronomia, gira il mondo a caccia del miglior ristorante di alta cucina, non ancora trovato. Al vino è approdato apparentemente per caso, provenendo da una famiglia di astemi. Scoprì in seguito che un suo bis-nonno era un ottimo produttore di vino, nebbiolo in Valsesia, ed anche un discreto consumatore. E' stato il vice direttore della guida ristorante de L'Espresso per gli anni 2023 e 2024. E’ stato l’ideatore ed è il presidente del progetto Passione Gourmet. Le sue passioni: l’avanguardia misurata in cucina e i grandi vini di Borgogna.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
Una cucina diretta ma elegante.
Una carta dei vini interessante.
Un servizio attento e preciso.
DIFETTI
Difficile trovare un tavolo, sopratutto la sera.
Il parcheggio in zona, difficoltoso.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione: 75€
Alla carta: 90€

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