Valutazione
Pregi
- Un paradiso per il gourmet goloso.
- Un servizio spigliato, giovane ma molto attento e preparato.
- Una cucina interessante costruita intorno e oltre la carne.
Difetti
- Non proprio facile da trovare il luogo, per i navigatori.
- Qualche ruvidità da arrotondare nei piatti.
Il regno della carne, una delle macellerie-botteghe migliori d’Italia con una grande cucina, vicino a Vicenza
Ai fratelli Damini, Giorgio e e Gian Pietro, bisognerebbe dedicare un monumento. Per aver reso Arzignano meta di pellegrinaggio Gourmet aprendo una piccola ma grande, grandissima bomboniera piena di ogni ben di dio. Hanno fatto della qualità il loro motto, producendo, tramite un allevamento a loro dedicato, carne di qualità estrema che frollano e fanno maturare come si dovrebbe fare.
Attenzione alla crescita, alla macellazione, alla lavorazione e rifinitura, fino alla frollaturaLa frollatura è un procedimento che consiste nel conservare per un periodo più o meno lungo carne, selvaggina e talvolta anche pesce, prima di cucinarli, affinché i tessuti si inteneriscano e acquistino sapore e profumi. Tutti i vertebrati dal momento del decesso subiscono un processo di irrigidimento dei muscoli, rigor mortis, per cui è necessario un periodo di pausa tra... Leggi. Processo curato nei minimi dettagli perché questo è il vero percorso per un’ottima qualità. Semplicemente questo. E poi, di fianco alla fornitissima macelleria, un tripudio di prodotti di qualità selezionati in giro per lo stivale. Conserve di tonno di Carloforte, il fantastico pane di Eugenio Pol della Val Vigezzo, il caratteristico pane di Matera, le alici di Cetara, i salumi dell’Alto Adige e dell’Emilia. Sono solo alcuni, pochi esempi, di quello che troverete in questo luogo di bontà.
E poi, non paghi, un ristorante di grande livello che vi porta in tavola questi prodotti d’eccellenza, con al centro ovviamente la carne dei Damini, con l’elaborazione, l’estro e un pizzico di personalità di Chef Giorgio, il cuoco dei due fratelli.
Giorgio è un vero appassionato, e ciò si ravvisa in ogni suo piatto, in ogni preparazione. Si vede che gira, che si informa, che prova e si ispira ai suoi colleghi illustri e che propongono anzitutto qualità. E poi torna tra le sue mura ed elabora, personalizza, traduce nel proprio lessico le esperienze raccolte esprimendole in una cucina personale e ben realizzata. Ci sono molto piaciuti i primi, l’elegante lasagnetta di riso con ossobuco e le mezze maniche Mancini, davvero equilibrate e intense. Ottima la carne cruda in entrata, forse servita troppo fredda nella sua versione “nature” e un filo confuso lo stracotto, sovrastato dal caffè e non amplificato a dovere. Così come l’oca, forse troppo arrotondata ed addomesticata dal concassé mediterraneo.
In sostanza una risto-bottega-macelleria unica in Italia, che esprime indiscutibile qualità in tutti i versanti; se siete o passate per queste latitudini da non perdere assolutamente.