Braceria Bifulco

Marchigiana, Braceria Bifulco, Napoli

Carne e Passione. La dedizione decennale di una famiglia per la macelleria ora in una delle migliori tavole di carne del territorio campano

Una delle risorse della nazione è indubbiamente rappresentata dalle province. E’ in luoghi spesso isolati, fuori dalle cronache, inaspettati che si scopriranno tesori e isole di felicità. E’ questo il caso della Braceria di Luciano Bifulco, macellaio di quarta generazione, che ha rinnovato il lustro di questo mestiere abbinandolo a una attività imprenditoriale di livello. Così capita che subito fuori il centro di Ottaviano, dove il Vesuvio comincia ad incombere, si scopra il nuovo locale inaugurato a dicembre scorso proprio di fianco alla macelleria, e lo si incontri sorridente strizzato nella sua giacca nera con il nome ricamato in petto, a raccontarti delle ore appena trascorse in Polonia alla ricerca della manzetta prussiana perfetta.

L’ambiente molto ben illuminato, con un dosaggio perfetto di luce diffusa e spot sui tavoli, riesce ad essere intimo, pur nel suo fuori scala, con l’altezza tagliata da un piano superiore perimetrale che affaccia sulla sala. Molto bella la cantina a vista, dove l’occhio attento individua presto bottiglie importanti e il banco cucina, pulitissimo e senza traccia di fumi, che si apre aldilà di un vetro. Le celle frigo diventano arredo, con i tagli di carne in esposizione unitamente ai salumi e altre sorprese, da scoprire su taglieri o scaffali.

Protagonista, la materia prima

La carne, come prevedibile il main course del locale, è curata personalmente nell’offerta, davvero interessante, direttamente dal patron e dall’incanto del suo sapere enciclopedico sull’argomento, dalle frollature estreme ed in continua evoluzione alla qualità ancora sottovalutata di certa carne italiana, ma la carta è strutturata per andare ben oltre grazie al lavoro dello chef Francesco Vorraro che, parallelamente alla brace e alla composizione di taglieri di salumi, offre spunti di bella cucina per completare l’esperienza a tutto tondo.

Dunque le due pagine dedicate alla carne si aprono con le selezioni di marchigiana e di chianina anche nella versione riserva Bifulco, con frollature prolungate oltre i 100 giorni e proseguono nella seconda con le incursioni nella regione del Mazury in Polonia, in Irlanda, Danimarca approdando necessariamente nel Kobe giapponese. Poi spazio allo chef con la cucina, prima a freddo, con i crudi con tartare e carpacci molto lavorati, una caponata dal sapore estivo ed insalate creative, poi ai fornelli con quattro primi piatti, tra i quali una genovese e un doveroso omaggio ai pomodorini del piennolo vesuviano, qualche antipasto e delle variazioni sulla carne più cucinate, come vitello tonnato e quinto quarto.

Un luogo davvero interessante, che da settembre sarà aperto anche per il pranzo, a testimonianza di una offerta che puo’ contemplare una gran cena, magari abbinando lo chateaubriand riserva 150 giorni di frollatura con un supertuscan prelevato dalle verticali della cantina, ma anche un light lunch di qualità a costi contenuti.

La galleria fotografica:

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Picture of Giampiero Prozzo

Giampiero Prozzo

Architetto napoletano della metà degli anni ’60. Vittima felice delle conseguenze dell’amore. Per i viaggi. Dunque leggere, esplorare, ascoltare, fotografare, comprendere, assaggiare o della sola azione che le compendia magnificamente tutte: mangiare e bere. Ovunque. Dopo, raccontare di un pranzo, sarà un nuovo modo per parlare del mondo.

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VALUTAZIONE

Trattoria

CebollaCebolla
PREGI
Un progetto molto curato: sala grande ma accogliente ed elegante.
Ottima scelta di carni ed insaccati e cantina (a vista) importante.
DIFETTI
La mancanza di indicazioni.
La mancanza di un menù degustazione.

INFORMAZIONI

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PREZZI

Alla carta: 40€

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