Feva

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

14/20

PREGI
Una cucina di qualità ad un prezzo competitivo.
Il locale posizionato in un contesto architettonico interessante.
DIFETTI
Preparazioni belle e armoniose, ma dalla concentrazione gustativa inferiore alle attese.

Esistono alcuni ristoranti che, pur avendo successo di pubblico ed in parte di critica gastronomica, non sono quasi mai nominati. La Feva è uno di questi: il passaparola gourmet non lo mette ai primi posti in quanto a visibilità.
Eppure il giovane cuoco, Nicola Dinato, vanta esperienze importantissime in ristoranti di successo, in Italia ma sopratutto all’Estero; ha un curriculum di tutto rispetto e, con la sua compagna di lavoro e di vita, ha aperto questo ristorante che in breve tempo è arrivato a conquistare, a fine 2014, l’ambita stella Michelin.

Con un progetto molto interessante e, tra l’altro, creando un luogo di cucina gourmet a prezzi davvero concorrenziali. Qui a pranzo potrete gustare una cucina ben fatta e con spunti interessanti, percorrendo il menù del giorno a soli 25 euro.
In un contesto di fascino e charme, perchè la villa in cui è ubicato il ristorante, contornata da un grande e curato parco, è davvero un luogo accogliente e che mette in pace con il mondo.

Il servizio, affabile, sconta un pizzico di manierismo ma è sempre attento e professionale.

Poi c’è la cucina di Nicola che, è evidente anche all’occhio, trasuda tecnica e precisione. I suoi trascorsi in maison importanti si vedono e permeano tutte le preparazioni, precise e puntuali, senza errori tecnici di esecuzione. Ciò che manca a questi piatti, in generale, è la concentrazione di gusto, i sapori sono decisamente smorzati e ovattati.

Esempio paradigmatico è il fungo, in foto di apertura: piatto bellissimo, ma che scompare letteralmente al palato. Fungo non pervenuto, con effetto lesso che estrae umidità eccessiva, inondando la panure di acqua, rendendola molle e inconsistente. Emerge solamente il ripieno di formaggio caprino, e neppure la salsa concentrata di miele di castagno riesce a supportare, anzi.

Così come la carbonara di mare, piatto storico dello chef. Uovo, uovo e ancora uovo. Il pesto di ricci di mare rimane gustativamente assente, seppur dichiarato, così come i canestrelli, l’altra componente ittica, talmente labili da scomparire nella salsa all’uovo.

Carta dei vini infine che non abbiamo trovato, come alcune segnalazioni ci avevano indotto a credere, banale e scontata. Poche referenze, questo sì, ma da cui pescare alcuni pezzi molto interessanti, a dire il vero a prezzi, anche in questo caso, da encomio.

Mise en place.
Mise en place, La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso
Divertimenti iniziali.
 La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso
amuse bouche, La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso
Ottime capesante con crema di cucamelon.
Capesante, La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso
Il pane, discreto.
pane, La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso
Porcino, caprino e miele.
Porcino, La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso
La carbonara di mare.
Carbonara, La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso
L’ottimo risotto ai funghi trombetta e gelatina di cavolo viola, persistente e interessante.
risotto, La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso
Gnocchi al ragù di cervo e ostrica, evanescente.
Gnocchi, La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso
Faraona in giardiniera di inverno e aria di alloro.
faraona, La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso
Pre-dessert: gelato frutto della passione, rhum al melone bianco, tapioca.
Predessert, La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso
Soufflè alle castagne e cioccolato bianco con gelato alla pera.
soufflé, La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso
I saluti finali.
Piccola Pasticceria, La Feva, Chef Nicola Dinato, Castelfranco Veneto, Treviso

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Alberto Cauzzi

Imprenditore della New Economy con il pallino dell’enogastronomia, gira il mondo a caccia del miglior ristorante di alta cucina, non ancora trovato. Al vino è approdato apparentemente per caso, provenendo da una famiglia di astemi. Scoprì in seguito che un suo bis-nonno era un ottimo produttore di vino, nebbiolo in Valsesia, ed anche un discreto consumatore. E' stato il vice direttore della guida ristorante de L'Espresso per gli anni 2023 e 2024. E’ stato l’ideatore ed è il presidente del progetto Passione Gourmet. Le sue passioni: l’avanguardia misurata in cucina e i grandi vini di Borgogna.

1 Comments

  1. Elvis69 ha detto:

    Ho, casualmente prima, per affezione ed amicizia, poi, seguito l’iter di Nicola. Partito in rampa a 45°, è consapevole pure lui della necessità di consolidare quanto raggiunto dalla sua inesauribile fantasia. Perché se anche ha aperto da 3 anni scarsi e ha la stella da uno, ha sfornato una tale serie di piatti di sicura originalità, che quando consoliderà, e lo sta già facendo, ne sentiremo parlare molto più di ora.
    L’anagrafe è dalla sua, e pure la grinta.

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VALUTAZIONE

Cucina Moderna

14/20

PREGI
Una cucina di qualità ad un prezzo competitivo.
Il locale posizionato in un contesto architettonico interessante.
DIFETTI
Preparazioni belle e armoniose, ma dalla concentrazione gustativa inferiore alle attese.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione: 25€, 40€, 60€
Alla carta: 70€

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