Imàgo

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

17/20

PREGI
Se il termine fusion ha un senso, è quello che gli dà Francesco Apreda.
DIFETTI
Impossibile fare delle foto dei piatti che ne restituiscano l’impatto visivo, a causa di un’illuminazione penalizzante.

Se per la ristorazione di fascia media e l’onnipresente street food va riconosciuto a Roma un certo dinamismo, l’offerta di alta ristorazione resta abbastanza statica. I grandi ristoranti sono un pugno e sono sempre gli stessi e, tra questi, una certezza è l’Imàgo dell’Hotel Hassler.

Questo non significa che Francesco Apreda proceda col pilota automatico, tutt’altro, perché la sua cucina è sempre piena di stimoli, d’invenzioni e di riletture consapevoli e personali di cucine dei vari angoli di mondo, che ha frequentato e frequenta ancora: la Napoli delle sue origini, la Roma di oggi, l’India, il Giappone, l’America.
Di ogni posto e di ogni cucina lo chef pare aver tratto una conoscenza non superficiale, e gli va dato atto di essere capace non solo di sapercela restituire con i suoi piatti, ma di riuscire anche a mettere insieme questi elementi in una policromia davvero armoniosa.
Questo è vero sia nel menù dei suoi classici sia nel “sapori di viaggio”, che viene rinnovato spesso e contiene gli ultimi frutti di una creatività sempre vivace.

I piatti sono sempre ad alto grado di difficoltà, sia per l’uso di tecniche di cucina proprie di tradizioni distanti tra loro, sia per l’impiego di spezie che lo chef adora e seleziona con grande cura (il suo blend di pepi è una pozione magica…). La maestria si rivela nella resa, sempre capace di soddisfare anche palati meno avvezzi a queste contaminazioni.
Dell’ultima visita, ci piace ricordare (e lo abbiamo anche messo come copertina) un suo classico che ne sintetizza eloquentemente il lavoro, i vermicelli di soia al sugo di ricciola e cozze: grandissimo impatto visivo, gioco di texture seducente, matrimonio tra Napoli e Asia da antologia. Con, se si vuole essere fiscali, in nuce, anche uno dei pochi difetti di questa cucina: la tendenza, alle volte, a eccedere in sapidità.
Tutto il resto della carta o dei menu è pieno di piatti arditi, spiazzanti sin dai titoli e sempre risolti con tecnica matura in grado di renderli sensati, stimolanti, originali.
Anche la sezione dessert ha il pregio di proporre preparazioni bellissime e suggestive (il babà in sospensione al cioccolato e saké, ghiacciato alla banana, forse meno riuscito nel gusto di precedenti preparazioni di babà di Apreda, ma dall’impatto visivo davvero notevole), che rendono la chiusura del pranzo memorabile.

Servizio accogliente e molto meno paludato, per fortuna, di quello che ci si aspetterebbe in un ristorante collocato in un grand hotel storico: l’affettazione non ha posto all’ hotel Hassler, fatto a immagine e somiglianza dello straordinario Roberto. E. Wirth che lo dirige da una vita.
Una parola in chiusura per il locale: la vista sulla capitale, letteralmente dal suo centro, è impareggiabile. E se la sala è improntata a un lusso internazionale con qualche virata kitsch, il panorama vi aprirà il cuore e renderà ancor più piacevole l’esperienza.

Cappesante impanate e ripiene di mozzarella di bufala, foglie di sedano e tartufo nero.
Capesante, Imàgo, Chef Francesco Apreda, Milano

I celeberrimi e portentosi cappellotti di parmigiano in brodo freddo di tonno, doppio malto e 7 spezie.
ravioli, Imàgo, Chef Francesco Apreda, Milano

Risotto al pomo d’oro provolone e cardomomo nero.
risotto, Imàgo, Chef Francesco Apreda, Milano

Babà in sospensione al cioccolato e sake, ghiacciato alla banana.
babà, Imàgo, Chef Francesco Apreda, Milano

Visited 1 times, 1 visit(s) today
Picture of Roberto Bellomo

Roberto Bellomo

Ingegnere, con la coerenza che gli è propria si occupa da una vita di risorse umane. La cucina è una delle sue poche passioni durature e l'alibi per viaggiare il più spesso possibile. Ama la Francia, dove ha vissuto per un po' e pensa che invecchierà , i paesi baschi e, soprattutto, la Scandinavia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

17/20

PREGI
Se il termine fusion ha un senso, è quello che gli dà Francesco Apreda.
DIFETTI
Impossibile fare delle foto dei piatti che ne restituiscano l’impatto visivo, a causa di un’illuminazione penalizzante.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione: 120€ (vegetariano), 130€, 140€
Alla carta: 130€

RECENSIONI CORRELATE

Visite PRECEDENTi

Imàgo

Imàgo

Imàgo

Imàgo

Imàgo

Imàgo

RECENSIONI CORRELATE

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:256

Ausa

Ausa, ristorante dei giovani Anisia Cafiero e Pasquale De Biase, propone una cucina dal concreto...

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:363

Mudec – Enrico Bartolini

Enrico Bartolini, al Mudec, ha la propria casa, l’epicentro e il fulcro del suo mondo. Qui si...

Editoriali Visualizzazioni:312

Passione Gourmet 2025

Una nuova linea editoriale di trasparenza e selezione: queste le importanti novità di Passione...

Close