Trattoria Campanini
Valutazione

Pregi
- una cucina semplice e genuina
Difetti
- la sala rumorosa
I Prati della Colombarola, nel comune di Busseto, sono sempre stati associati alla chiesa della Madonna dei Prati da cui prende il nome la località.
Proprio attorno ad essa crebbe il piccolo nucleo abitato e vide la luce la trattoria Campanini che nacque dapprima come punto di ristoro della chiesa, diventando indipendente nel 1915, quando si spostò nella sede odierna a poche decine di metri dal santuario.
Fu proprio in questo periodo che grazie ai Campanini venne introdotta la “torta fritta” fra le specialità della zona, da poter degustare al di fuori delle mura domestiche dove fino a quel momento era rimasta confinata, diventando ben presto un classico dei ristoranti della bassa Parmense.
Oggi la Trattoria Campanini mette in tavola la tradizione, offre alla propria clientela i piatti tipici della zona senza manierismi di sorta e con assoluta aderenza alle ricette tramandate di generazione in generazione.
Ma non si può parlare dei Campanini senza menzionare il Re dei salumi: sua maestà il culatello e la sua regina, la spalla cotta di cui sono produttori e stagionatori in proprio e membri attivi del consorzio di tutela, per cui nel periodo di lavorazione tra ottobre e febbraio è anche possibile visitare il laboratorio e i luoghi di stagionatura.
Oltre agli ottimi salumi e alla torta fritta, proposta soltanto alla domenica e il lunedì sera, in trattoria è possibile assaggiare buonissime paste ripiene: tortelli ricotta e spinaci, anoliniFormato di pasta all'uovo ripieno originario dell'Emilia occidentale, in particolare dei territori dell'antico ducato di Parma (anolén) e Piacenza (anvëin o anvén). Caratterizzati generalmente da una forma circolare e dal bordo seghettato, variano invece per il ripieno, che può prevedere la presenza di stracotto di carne (generalmente di manzo), il suo sugo o nessuno dei due elementi in aggiunta a Grana Padano o... Leggi e cappelletti o con verdure di stagione come la zucca in autunno-inverno e gli asparagi in primavera.
Tra i secondi, oltre a tutte le carni e le frattaglie cucinate in maniera tradizionale, è possibile assaggiare un piatto di difficile reperibilità come la mariola cotta, salume classico della bassa Parmense, del Piacentino e del Cremonese che, richiedendo una lunghissima cottura, è quasi del tutto scomparso dai menù dei ristoranti delle zone di produzione, accompagnata come da tradizione da puré di patate e dalla mostarda.
Il servizio è quello classico delle trattorie di una volta, piuttosto spartano, rapido e senza fronzoli e ben si adatta all’ambiente semplice ed informale.
La carta dei vini, oltre ai prodotti locali, che si sposano opportunamente alla tipologia di cucina, propone una vasta scelta di etichette, in particolare bollicine con alcune chicche d’oltralpe dai ricarichi miti.
Attigua alla trattoria si trova la bottega dove acquistare salumi, tutti rigorosamente di produzione propria, vini locali e parmigiano.
Cipolle in agrodolce e insalata russa.
Prosciutto crudo, spalla cruda e salame
La torta fritta, soffice e leggera
Culatello di due stagionature diverse.
La spalla cotta.
L’ottima giardiniera fatta in casa.
Cappelletti ripieni di taleggio, burro e culatello.
Tortelli agli asparagi.
La tenerissima guanciola di vitello.
La Mariola con puré, senape e mostarda.
Il gelato alla crema.
Lo zabaione caldo con i Pavesini.
Torta con gli amaretti.
Con le raccomandazioni giuste troverete anche la Spalla cruda con osso, altro che culatello, giuro!
Un assaggio di Guareschi, culatello, spalla di San secondo e torta fritta, è passato qualche anno, ma la loro torta fritta è tuttora, stabile, sul podio. Marco 50&50 P.S. : privilegiando la digeribilità AAA cercasi gnocco fritto per sfida