Passione Gourmet Osteria del Viandante - Passione Gourmet

Osteria del Viandante

Ristorante
Piazza XXIV Maggio, 15 42048 Rubiera (RE)
Chef Dolores Boretti
Recensito da Presidente

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • la passione, in sala e cucina

Difetti

  • sapidità in eccesso per palati non registrati su queste frequenze...
Visitato il 04-2024

La storia siamo noi.
Così potrebbero dire, senza tema di smentita, all’Osteria del Viandante.
L’antica rocca, nella cui ala Sud-Est sorge l’Osteria, risale, infatti, al 1200. Dopo numerose trasformazioni, spaccata in due dalla Via Emilia, sede del Comune di Rubiera e del carcere militare per un breve periodo, è divenuta antro goloso, crocevia dei sapori della pianura attraversata dal Secchia ed ammantata di campi coltivati.
Farete un tuffo nel passato in questa deliziosa casa-ristorante. Pavimenti granigliati, mobilia d’epoca, suppellettili antiche. Camere adibite a piccole salette sono palcoscenici dove ogni giorno va in scena uno spettacolo nello spettacolo.
Ad officiare il rito del pranzo e della cena un patron ed un cameriere d’altri tempi, assolutamente straordinari nel trasmettere la loro incredibile passione, prodighi di spiegazioni sulla genesi del prodotto, sull’alimentazione e l’allevamento degli animali, le cui carni all’Osteria trovano adeguato trattamento.
È una cucina vera, schietta, specchio del luogo in cui sorge, senza fronzolo alcuno.
Assaggiare i tagliolini ai 40 tuorli al ragù è un tuffo nella memoria, nella tradizione che qui vive e rivive pasto dopo pasto.
Roberto Gobbi, marito della signora Dolores, cuoca per passione, è uno dei padri fondatori del consorzio “La Granda” e la carne piemontese qui è ai massimi livelli, Cazzamali da Romanengo docet.
Non solo filetto, ci mancherebbe. Ci sono tagli nascosti, succulenti, che solo pochi artisti del macello riescono a ricavare da una carcassa, ma anche quinto quarto, per gli amanti dei sapori forti. Godrete con la battuta di spinacino al sale nero della Hawaii e con il diaframma marinato alle erbe. Unico il cuore di maiale in padella, per sapore e consistenza. Incredibile la punta di cappello da prete cotta alla piastra. Poi ci sono le materie prime, che giungono al tavolo intonse, come il Parmigiano solo da 50 mesi in su, usato anche per le paste ripiene, prosciutto parmense d’autore, fagioli cannellini pieni e succulenti.
Infine i dolci, come una volta: zabaglione da sogno ad avvolgere un salame al cioccolato perfetto, pere saltate, tarte tatin.
Tutto perfetto?
Qualcosa per cui storcere il naso invero c’è. Le sapidità sono spinte, i condimenti sono generosi, forse troppo in alcuni casi (ragù), ma il Gobbi lo sa bene, lo preannuncia, ma non intende cedere alla modalità light. La sua cucina perderebbe l’anima. Ed allora, in quest’ottica bisogna leggere qualche condimento in eccesso. Peccati veniali per cotanta sostanza. Qui alberga la cucina “vera”, fatta di grandi prodotti e ricette fortemente ancorate all’identità padana.
Carta dei vini di peso, molto profonda e con chicche introvabili altrove. Il conto finale non è da Osteria, soprattutto se, come noi, vi farete travolgere dal turbinio di emozioni che la lettura della carta vi saprà regalare.

Battuta di spinacino con sale nero delle Hawaii e di diaframma marinato alle erbe.

Polpettine ai piselli in umido.

Lumache, funghi, brodo di cappone.

Insalata di petto di pernice al rosmarino.

Cuore di maiale trifolato in tegame.

Tortello di patata mantecato al gorgonzola, olio a crudo.

Tagliolini ai 40 tuorli al ragù di carne (70% bovino 30% maiale).

Filetto di vitello allevato in fase di finissaggio con latte e uova, da gustare nudo e crudo. Bontà.

Piastra al tavolo su cui cuocere (eventualmente) da sé la ciccia.

Fagioli cannellini di Pietrasanta.

Punta di cappello da prete. Non plus ultra delle carni nostrane.

Cappelletti in brodo di cappone. Sì, dopo la carne, alla moda del Viandante.

Parmigiano reggiano 55 mesi.

Prosciutto di Parma 32 mesi.

Pere saltate con gelato alla nocciola.

Salame di cioccolato e zabaglione (e che zabaglione!!).

Tarte tatin alle mele con base di pasta frolla, goduriosa. Gelato alla crema.

Una delle sale.

3 Commenti.

  • Marco 50&5010 Luglio 2013

    La sapidità in eccesso non dovrebbe disturbare il mio palato mezzo toscano (ma non è un sigaro), in sintonia su quelle frequenze. Se optassi per un volo a bassa quota, 2 piatti e rientro in hangar, oltre al cuore cosa mi consiglierebbe...grazie, Marco 50&50

  • fabio fiorillo10 Luglio 2013

    Fai come noi, affidati al Gobbi. È un piacere ascoltarlo e lasciarsi consigliare da lui. Due colpi due. Tagliolini e carne cruda. ... E lo zabaglione!

  • Onofrio11 Luglio 2013

    Se accetti anche il mio consiglio: i cappelletti in brodo di cappone sono semplicemente divini!

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