La Credenza, Giovanni Grasso. San Maurizio Canavese (TO) di Norbert

VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
DIFETTI

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Recensione ristorante.

L’Italia che lavora.
La laboriosità, la serietà ,la dedizione con cui si conduce la propria attività sono i connotati salienti della Credenza,creatura di Giovanni Grasso,bravo chef e grande padrone di casa.Giustamente lui,con british understatement, sottolinea il fatto che c’è una intera squadra al lavoro,e del resto non potrebbe essere diversamente,senz’altro però sono chiaramente distillati in esso più di vent’anni di esperienza e duro lavoro.Ed ora che i frutti di questo costante impegno stanno arrivando sotto forma di solida fama acquisita nel territorio canavese,(e non solo) e collaborazioni ,finanche in estremo oriente,mi sembra giusto partire da queste considerazioni per presentare il ristorante

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La sala principale è molto luminosa e dà su un curatissimo giardino alla giapponese in cui è piacevole concedersi un eventuale aperitivo,dell’accoglienza si è già detto.
La cifra stilistica della cucina? Beh è significativa,per lo più tradizionale nella concezione dei piatti sebbene alleggerita in alcune preparazioni con un uso sapiente di frutta, verdure e spezie,che mi ha fatto propendere per una valutazione in termini classici più che innovativi. Cucina non sempre bilanciata nell’equilibrio dei sapori,ma assolutamente meritevole di una visita se si è a Torino o dintorni.
La cantina,concentrata per lo più sul nord Italia,ha dei ricarichi onesti ed accessibili.
La nostra scelta è un ottimo pouilly fumè baron de L de Ladoucette 2002.

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L’inizio è interlocutorio.Lo storione in carpione infatti con zucchine e polenta e crescione è una entrèe piuttosto anonima dai sapori un po’ troppo stemperati,i contrasti latitano.

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Più riuscito il delicato carpaccio di capesante

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marinate al limone con menta e ricci di mare,salsa con aceto e miele con nero di seppia,verdure in tempura

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Anche qui però il tocco iodato dei ricci latita col risultato che il contrappunto cercato viene a mancare.Tempura senza infamia e senza lode.
I calamari alla griglia

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gamberi fritti,salsa alle patate e zenzero,crema di crescione è un piatto equilibrato con l’amido della patata,acidificato dalla spezia e dal crescione che accompagna degnamente il fritto ed il grigliato.
Pinzimonio all’olio di nocciola

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ricci di mare,salsa di grana, patate e zenzero,finocchio,zucchine,radicchio,indivia è una sorta di bagna cauda defatigante senza aglio né acciughe.Fresco.
Quaglia cotta in olio d’oliva a bassa temperatura

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farcita di mela e patate,mele caramellate,insalatina di rucola con mela e pomodoro.Ennesima variazione sul tema carne e frutta. La cottura della carne è impeccabile,ma prevale un po’ troppo il tono dolce.
Risotto peperoni e grana

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con prezzemolo ed acciughe è mantecato in modo apprezzabile,molto più grana che burro.Personalmente avrei desiderato i chicchi un po’ più al dente.
I ravioli liquidi di piccione

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sono un classico del locale:la pasta è ripiena del sugo di cottura del volatile mentre i teneri petti sono sotto,decorativa la polvere di burro e salvia addensata con tapioca.
Non esattamente estivo ma buono l’uovo di Parisi

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cotto a circa 63° con fonduta di toma,patate,mandorle tostate e tartufo nero.Il piatto è goloso ma alcuni ingredienti chiave non mi sembrano al top,specialmente il lardo.
Maialino da latte croccante

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salsa allo zenzero e miele,melanzana in tempura. Anche qui cottura ineccepibile non supportata adeguatamente dalla salsa,né carne né pesce nel senso che non è sufficientemente dolce né abbastanza speziata.
Più efficace il guanciale di vitello

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(purè di mele verdi e fave di tonka,mela in tempura e verdure.Qui l’agrodolce di mela e vaniglia è più consono e riuscito come accostamento.
I dolci cominciano con il buon viatico di una zuppa di fragole di Tortona

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accompagnate da un gelato di mandorla (invero di non pari intensità). Si prosegue con una rivisitazione del bacio

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con biscotti sbriciolati,mousse di nocciole,di limone e cioccolato con schiuma di moscato.Ottimo il biscotto alla farina di nocciola

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con crema di mele e fave di tonka,mousse al limone salsa al gianduja e decisamente buona la mousse al cioccolato

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con interno di crema brulèe all’arancia,sablèe al fondente,schiuma di arancio e cannella ed arancio sferificato
Dopo una buona piccola pasticceria da asporto ci si congeda con la curiosità di assaggiare la versione invernale della cucina di Giovanni Grasso.

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il pregio : Una tavola sicura,logisticamente molto felice,a qualche kilometro da Caselle e a poca distanza dal centro di Torino

il difetto : Alcuni accostamenti non funzionali alla riuscita del piatto.

Ristorante La Credenza
Giovanni Grasso
Via Cavour 22
San Maurizio Canavese(To)
Tel. ( +39 ) 011 9278014
Chiuso martedì e mercoledì
Alla carta circa 70 euro.Menù gastronomico 85 euro.

http://www.ristorantelacredenza.it

Visitato nel mese di Giugno 2010

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Norbert

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51 Comments

  1. q.b. ha detto:

    Gran ristorante….un punto di riferimento nella provincia di Torino

  2. Roberto ha detto:

    Grandi professionisti.

  3. angelo ha detto:

    Recensione che condivido integralmente…e’ un buon indirizzo ma ha ancora bisogno di registrare diversi piatti.

  4. massisol ha detto:

    Gio-van-ni… Gio-van-ni… Gio-van-ni!!! ( tifo tipo stadio )
    Bel gruppo di lavoro, bravi.

  5. michele larodens ha detto:

    mitici…..grandissima equipe di cucina….e col guanciale la mela non e’con la vaniglia ma con le fave di tonka….che e’mooooooooltoooooo diveeeeeeeersoooooooooooooo……..squisiti………

    • norbert ha detto:

      Si,in effetti l’ho scritto che c’erano le fave di tonka,ma la sensazione finale era di una dolcezza simile a quella della vaniglia.

  6. Lorena ha detto:

    Condivido anch’io su quello che è stato scritto e vorrei ancora rimarcare la gentilezza e cordialità del Sig.Grasso in qualità di padrone di casa. Riesce veramente a mettere a prorprio agio tutti i clienti, non solo quelli abituali.

  7. GRASSO GIOVANNI ha detto:

    RINGRAZIO DI CUORE TUTTI I TIFOSI

    ABBIAMO BISOGNO SOPRATTUTTO IN QUESTO MOMENTO IL SOSTEGNO DEL PUBBLICO E’ VERAMENTE IL 12 UOMO IN CAMPO!!

    ESSENDO VECCHIO DI MESTIERE E DI ETA’ HO COMINCIATO 33 ANNI FA L’ALBERGHIERO

    MA CONTINUANDO COL PARAGONE CALCISTICO E SVELATA LA MIA ETA’ DA RISTORATORE COLGO L’OCCASIONE PER FARE UNA DOVUTA PRECISAZIONE.

    IN QUESTO MOMENTO IN CAMPO CORRONO I RAGAZZI CAPITANATI DA IGOR MACCHIA IO FACCIO L’ALLENATORE( ANCHE SE DI QUESTI TEMPI VENGONO TUTTI ESONERATI) E METTO LA MIA ESPERIENZA A DISPOSIZIONE IN SALA

    NOI TUTTI I GIORNI CONTINUEREMO A SCENDERE IN CAMPO CON TANTA PASSIONE , BECCHEREMO QUALCHE FISCHIO MA SPERO SEMPRE NEL TIFO SINCERO E PASSIONALE

    GIOVANNI GRASSO

  8. GRASSO GIOVANNI ha detto:

    SEPARATAMENTA DAL PRECEDENTE MESSAGGIO DOVEVO RINGRAZIARE I DUE CAPI ULTRAS

    MASSISOL E BREG

    GRAZIE SPERO DI VEDERVI PRESTO!!

    GIO

    • breg ha detto:

      Se dovessi dire il nome della persona da cui , dopo lunghe chiacchierate,ho capito l’esatta accezione per quanto riguarda il mio lavoro delle parole “laboriosita’, serieta’, dedizione e squadra” direi : Giovanni Grasso.
      Senza retorica alcuna ma con immenso rispetto.

  9. igor ha detto:

    Buona sera,

    grazie per la recensione\segnalazione.
    Non sono qui per analizzare, giudizi,voti, stelle e cappelli….. per queste cose siete gia’ in tanti, e credo le fotografie bastino a rendere l’idea.
    Volevo pero’ ringraziarvi per aver colto quello che e’ lo spirito della “credenza”.
    L’Italia che lavora di inizio articolo mi e’ piaciuto molto. Trovare nella recensione parole come laboriosita’, serieta’, dedizione e squadra, non puo’ che renderci felici.
    Ritrovare le stesse parole, alcune di amici, altre di semplici clienti, nei commenti, ci rende doppiamente felici, perche’ ci da la dimostrazione che il nostro messaggio ed il nostro modo di essere, arrivano sino al cliente finale, che e’ poi quello che paga e deve godere di un’ esperienza a 360°.
    Crediamo fortemente che, in un momento socio\economico come questo, l’onesta’ intellettuale, la professionalita’ e la trasparenza diano, a lungo termine i loro frutti.
    Tempo e voglia per smussare gli angoli e registrare il registrabile ce ne sono e ce ne saranno in abbondanza. Come si dice qui in Piemonte, step by step.

    Per ora, grazie a voi per la visita, grazie ai clienti ed agli amici per il supporto, ma soprattutto grazie a chi ogni giorno sputa sangue e sudore per permetterci di portare avanti la nostra idea di ristorazione.

    franca,chiara,ben,ivan,matilde,lacri,taka,sandra,hasai,fausto,matteo,claudio.

    Igor Macchia
    ristorante la credenza

  10. q.b. ha detto:

    ben detto….

  11. grasso Giovanni ha detto:

    claps, claps, claps

  12. norbert ha detto:

    Per capire questa bisogna essere ben informati……

  13. q.b. ha detto:

    chi è che ha fatto una brutta fine??

  14. Grasso Giovanni ha detto:

    mamma mia ci sono arrivato adesso facendomi aiutare…

    intendevo applaudire alle parole di Igor
    Salutoni

  15. Grasso Giovanni ha detto:

    questa lo capita subito ….

  16. q.b. ha detto:

    naaaaaaaa ora ho capito la claps…..solo una decina di ore in ritardo mica male, e pensare che è da stamattina che bevo red bull…senza chissa a che punto ero….antidoping please!!!!

  17. q.b. ha detto:

    …a mia parziale discolpa, azazel mi fa fare le ore piccole…

  18. matteo13 ha detto:

    -Foto da 17 rosso?non capisco a fondo il 15 blu, c’è tutto,colori,pulizia,tecnica ed innovazione..
    -battute da 3 nero?…
    ancora complimenti allo staff della Credenza.

  19. q.b. ha detto:

    …per le battute da tre nero ne riparliamo tra tre secondi…20 gradini e sono in cucina…
    Comunque anch’io per quello che alla Credenza ho mangiato propenderei per una valutazione in rosso….
    Eterno dilemma tra rosso e blu…
    Veramente fin dall’inizio sta divisione tra rosso e blu non mi e chiara… sembra quasi a mio avviso che la segnalazione in rosso sia un premio per il ristoratore, come se valesse di più dello stesso punteggio blu…
    Bah…..per me i numero sono sempre uguali, da 15 in poi si esce dalla mediocrità, tradizione o innovazione che sia, sotto e tutta fuffa !!

    • norbert ha detto:

      La differenza di colori non dà alcun riferimento qualitativo.
      Per quello l’unico indicatore è la cifra numerica.
      Il colore blu o rosso serve solo a dara un’indicazione di massima sulla tipologia di cucina.
      Segnalazione che in alcuni casi è netta in altri meno.
      La Credenza è uno di questi ultimi probabilmente.
      Per me prevale la matrice tradizionale rispetto a quella innovativa ma è una questione di opinioni.
      Saludos

  20. IlSommelierAlDente ha detto:

    q.b. qual’è il suo punteggio?
    Definire “fuffa” tutto cio’ che è sotto il 15 non è molto signorile da parte sua..
    Comunque anche secondo me la Credenza è rossa

  21. matteo13 ha detto:

    quindi per i piu è rossa..piu innovativa che tradizionale….anche se secondo il mio modesto parere qui i due “appellativi” si seguono e si inseguono…

    • norbert ha detto:

      Per essere più chiari,a mio modesto avviso,non basta un pò di zenzero,una fava di tonka,o una presentazione più coreografica per qualificare una cucina come innovativa….

  22. q.b. ha detto:

    per IlSommelierAlDente….chiedo scusa ma in che senso qual’è il mio punteggio??..relativamente al ristorante la Credenza??
    sicuramente al di sopra di 15…
    Mi capita spesso da appassionato di consultare guide cartacee e on line per cercare posti dove passare del buon tempo, e mi sono accorto che il mio occhio mi porta all’attenzione solo locali al di sopra del 15…il resto e un riempitivo…difficilmente investo tempo e denaro in un locale di giudizio inferiore…mi dispiace sbaglierò ma non gli ritengo all’altezza o per dirla meglio non con un rendimento così costante che mi garantisca a priori una esperienza rimarchevole.
    Mio semplice punto di vista…
    Per il rosso sono felice di concordare con lei

  23. q.b. ha detto:

    …a scanso di equivoci io rientro abbondantemente in quella fascia che definisco FUFFA

    • IlSommelierAlDente ha detto:

      evviva la sincerita’, anch’io rientravo in quella fascia (14-14,5) ecco perchè mi sono un po’ impermalosito.. 😉

      se scopro dove sei (scusa il tu) vengo a trovarti, a volte mi sono trovato meglio negli under 15 che negli upper dove hai delle aspettative molto alte che spesso vengono disattese..

      a bientot

  24. q.b. ha detto:

    Scusa Breg non ho visto che eri interessato all’affare…manage a trois ( si scriverà così, bah) ; )
    tu metti la bottiglia, Azazel il cavatappi e io il salame ehehe

  25. Grasso Giovanni ha detto:

    non volevo toccare questo tasto , ma vedendo i tantissimi commenti provo ad esprimere il mio pensiero sul rosso, sul blu o verde.

    1 non c’è innovazione fatta bene se non si parte dalle basi della tradizione

    2 a volte una cosa che sembra molto semplice, dietro c’è molta innnovazione e tecnica es il risotto ai peperoni e acciuga o L’uovo ( igor per creare il piatto dell’uovo ha impiegato 1 anno )

    3 le innovazioni più utili e riuscite sono quelle che tutti posso usufruire e capire

    quindi concludendo il mio pensiero penso che sia molto importante fare giornalmente innovazione , ricerca ma sopprattutto EQUILIBRIO .

    chef facciamo piatti che esprimono la nostra passione e nostra creatività ma che il cliente li possa mangiare e capire

    produttori di vino fate vini che esprimono la vostra creatività, storia e TERRITORIO ma che noi possiamo capire e soprattutto bere

    passionatamente
    Giovanni

    • IlSommelierAlDente ha detto:

      Parole sante Giovanni, l’unico appunto è sul vino, credo che NON ci possa essere creativita’ in questo campo, il bravo vignaiolo deve SOLO trasformare cio’ che madre natura gli da’..
      A bientot
      L

  26. Grasso Giovanni ha detto:

    p.s ho dimenticato di fare i complimenti a Norbert per la qualità fotografica del reportage
    grazie

  27. Grasso Giovanni ha detto:

    si hai ragione,mi spiego meglio sul vino.
    volevo dire che negli ultimi 20 anni anche nel vino c’è stata molta innovazione ( tecnologia, tecnica) che è servita molto a migliorare la qualità dei vini ma in qualche caso abbiamo assistito ( bevuto) molti pasticci o vini costruiti per stupire ma difficili a bersi
    a bientot

  28. q.b. ha detto:

    … i punti sopra elencati così precisamente dal sig. Grasso penso che siano una buone e precisa sintesi di cosa vuol dire fare ricerca e cucina innovativa…mi associo in pieno !
    per Ilsommelier… sicuramente le pecche e le magagne possono capitare anche in locali molto ben quotati, come si possono fare ottime esperienze anche in locali con basse valutazioni (magari il passaggio e stato fatto in un giorno sbagliato o il locale e giovane e deve ancora esprimere tutto il potenziale) ma sicuramente non posso negare che i locali upper 15 hanno un altro appeal ai miei occhi e a quelli di molti clienti…
    Il mio locale e in provincia di Torino e penso che tra alcune settimane esca un passaggio su questi schermi…Passione Gourmet e Presidente permettendo !!

    • azazel ha detto:

      personalmente non condivido la tua valutazione, spesso i locali da 14, lungi dall’essere la fuffa che descrivi, esprimono, soprattutto quando guidati da giovani, non potenzialità inespresse, ma semplicemente potenzialità sul punto di esprimersi, e in tali locali a volte, a fianco a rovinose cadute, si può nascondere talento che spesso, in locali che sono da 15 (magari) da anni, è sopraffatto da una certa stanchezza. Poi il locale da 15 rimane da 15 e quello da 14 potrà essere rivalutato. Questo non vuole avere nessuna attinenza nè al tuo locale nè alla Credenza. Solo per farti capire che l’interesse non sempre è proporzionale al voto.

  29. q.b. ha detto:

    Sicuramente quello che tu dici e giusto…in locali guidati da giovani ci dovrebbe essere un ribollire di idee, prove, cadute e risalite diversamente da un locale che segue un solco già tracciato da una mano sapiente e capace…
    Quella spinta che tu chiami interesse non dovrebbe venire a mancare mai, ne da giovani ne da vecchi, ne da 15 o 14 che sia…
    E che ha volte gli sforzi sono talmente tanti e i risultati così esigui, che anche un giovane può sentirsi di colpo stanco come l’ultimo dei vecchi…

    • alvigneto ha detto:

      La PASSIONE per il lavoro è quella che non deve mai mancare.Gli sforzi vengono sempre ricompensati dalla passione e la dedizione costante nel lavoro.Bisogno per forza di cose credere in quello che si fa e anche se alla lunga i risultati sono BRILLANTI.Alla prossima Vito. Dimenticavo ,complimenti al sig Grasso e tutto lo staff del ristorante in questione.

  30. franco francese ha detto:

    Cinquanta commenti e nulla su quel vino? … 😀 decisamente la cosa peggiore del pranzo. Quello si da 12ventesimi…

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