Recensione ristorante.
L’Italia che lavora.
La laboriosità, la serietà ,la dedizione con cui si conduce la propria attività sono i connotati salienti della Credenza,creatura di Giovanni Grasso,bravo chef e grande padrone di casa.Giustamente lui,con british understatement, sottolinea il fatto che c’è una intera squadra al lavoro,e del resto non potrebbe essere diversamente,senz’altro però sono chiaramente distillati in esso più di vent’anni di esperienza e duro lavoro.Ed ora che i frutti di questo costante impegno stanno arrivando sotto forma di solida fama acquisita nel territorio canavese,(e non solo) e collaborazioni ,finanche in estremo oriente,mi sembra giusto partire da queste considerazioni per presentare il ristorante
La sala principale è molto luminosa e dà su un curatissimo giardino alla giapponese in cui è piacevole concedersi un eventuale aperitivo,dell’accoglienza si è già detto.
La cifra stilistica della cucina? Beh è significativa,per lo più tradizionale nella concezione dei piatti sebbene alleggerita in alcune preparazioni con un uso sapiente di frutta, verdure e spezie,che mi ha fatto propendere per una valutazione in termini classici più che innovativi. Cucina non sempre bilanciata nell’equilibrio dei sapori,ma assolutamente meritevole di una visita se si è a Torino o dintorni.
La cantina,concentrata per lo più sul nord Italia,ha dei ricarichi onesti ed accessibili.
La nostra scelta è un ottimo pouilly fumè baron de L de Ladoucette 2002.
L’inizio è interlocutorio.Lo storione in carpionePreparazione utilizzata per la marinatura di carni, pesci e verdure a base di cipolla bianca, aceto di vino bianco, alloro, salvia, pepe ed altre eventuali erbe aromatiche. La ricetta, tipica di Piemonte e Lombardia, prevede di marinare pietanze precedentemente infarinate e fritte e di servire le stesse fredde come antipasto o secondo, con guarnizione di anelli di cipolla bianca. Le pietanze... Leggi infatti con zucchine e polenta e crescione è una entrèe piuttosto anonima dai sapori un po’ troppo stemperati,i contrasti latitano.
Più riuscito il delicato carpaccio di capesante
marinate al limone con menta e ricci di mare,salsa con aceto e miele con nero di seppia,verdure in tempuraLa tempura è un piatto tipico della cucina giapponese a base di fritto misto di molluschi, crostacei e verdure. Gli ingredienti vengono intrisi, prima della frittura, in una pastella di farina di riso, acqua gasata e ghiaccio. Leggi
Anche qui però il tocco iodato dei ricci latita col risultato che il contrappunto cercato viene a mancare.Tempura senza infamia e senza lode.
I calamari alla griglia
gamberi fritti,salsa alle patate e zenzeroLo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi,crema di crescione è un piatto equilibrato con l’amido della patata,acidificato dalla spezia e dal crescione che accompagna degnamente il fritto ed il grigliato.
Pinzimonio all’olio di nocciola
ricci di mare,salsa di grana, patate e zenzero,finocchio,zucchine,radicchio,indivia è una sorta di bagna caudaLa bagna cauda è una preparazione tipica piemontese a base di acciughe e aglio. Una "salsa calda" che si tradizionalmente si serve accompagnata da verdure fresche e cotte. La Delegazione di Asti dell’Accademia Italiana della Cucina, in data 7 febbraio 2005, ha registrato una ricetta “da ritenersi la più affidabile e tramandabile”. Depositata a Costigliole d’Asti, per 12 persone contempla 12 teste di... Leggi defatigante senza aglio né acciughe.Fresco.
Quaglia cotta in olio d’oliva a bassa temperatura
farcita di mela e patate,mele caramellate,insalatina di rucola con mela e pomodoro.Ennesima variazione sul tema carne e frutta. La cottura della carne è impeccabile,ma prevale un po’ troppo il tono dolce.
Risotto peperoni e grana
con prezzemolo ed acciughe è mantecato in modo apprezzabile,molto più grana che burro.Personalmente avrei desiderato i chicchi un po’ più al dente.
I ravioli liquidi di piccione
sono un classico del locale:la pasta è ripiena del sugo di cottura del volatile mentre i teneri petti sono sotto,decorativa la polvere di burro e salvia addensata con tapiocaLa manioca (Manihot esculenta Crantz), anche nota come tapioca, cassava o yuca (da non confondere con la yucca, pianta succulenta dell'America centrale), è una pianta della famiglia delle Euphorbiaceae originaria del Sudamerica. Ha una radice tuberizzata commestibile, molto ricca in amido. La specie è coltivata in gran parte delle regioni tropicali e subtropicali del mondo. La radice viene preparata e... Leggi.
Non esattamente estivo ma buono l’uovo di Parisi
cotto a circa 63° con fonduta di toma,patate,mandorle tostate e tartufo nero.Il piatto è goloso ma alcuni ingredienti chiave non mi sembrano al top,specialmente il lardo.
Maialino da latte croccante
salsa allo zenzero e miele,melanzana in tempura. Anche qui cottura ineccepibile non supportata adeguatamente dalla salsa,né carne né pesce nel senso che non è sufficientemente dolce né abbastanza speziata.
Più efficace il guanciale di vitello
(purè di mele verdi e fave di tonka,mela in tempura e verdure.Qui l’agrodolce di mela e vaniglia è più consono e riuscito come accostamento.
I dolci cominciano con il buon viatico di una zuppa di fragole di Tortona
accompagnate da un gelato di mandorla (invero di non pari intensità). Si prosegue con una rivisitazione del bacio
con biscotti sbriciolati,mousse di nocciole,di limone e cioccolato con schiuma di moscato.Ottimo il biscotto alla farina di nocciola
con crema di mele e fave di tonka,mousse al limone salsa al gianduja e decisamente buona la mousse al cioccolato
con interno di crema brulèe all’arancia,sablèe al fondente,schiuma di arancio e cannella ed arancio sferificato
Dopo una buona piccola pasticceria da asporto ci si congeda con la curiosità di assaggiare la versione invernale della cucina di Giovanni Grasso.
il pregio : Una tavola sicura,logisticamente molto felice,a qualche kilometro da Caselle e a poca distanza dal centro di Torino
il difetto : Alcuni accostamenti non funzionali alla riuscita del piatto.
Ristorante La Credenza
Giovanni Grasso
Via Cavour 22
San Maurizio Canavese(To)
Tel. ( +39 ) 011 9278014
Chiuso martedì e mercoledì
Alla carta circa 70 euro.Menù gastronomico 85 euro.
http://www.ristorantelacredenza.it
Visitato nel mese di Giugno 2010
Visualizzazione ingrandita della mappa
Norbert
51 Comments
Gran ristorante….un punto di riferimento nella provincia di Torino
Grandi professionisti.
Recensione che condivido integralmente…e’ un buon indirizzo ma ha ancora bisogno di registrare diversi piatti.
Gio-van-ni… Gio-van-ni… Gio-van-ni!!! ( tifo tipo stadio )
Bel gruppo di lavoro, bravi.
Condivido il commento di Massi”solo”..
ps pero’a quest’ora dovresti essere in cucina a ruscare invece di cazzeggiare su passione gourmet 😉
Besos
L
Ciao Lucien… ma sai bene che sono fondamentalmente un venditore di fumo, nonchè cuocucolo… assemblatore 🙂
che ci devo fare ai fornelli???
Un grande abbraccio e vieni a trovarmi valà
Mi associo al coro di tifosi …:)
mitici…..grandissima equipe di cucina….e col guanciale la mela non e’con la vaniglia ma con le fave di tonka….che e’mooooooooltoooooo diveeeeeeeersoooooooooooooo……..squisiti………
Si,in effetti l’ho scritto che c’erano le fave di tonka,ma la sensazione finale era di una dolcezza simile a quella della vaniglia.
Condivido anch’io su quello che è stato scritto e vorrei ancora rimarcare la gentilezza e cordialità del Sig.Grasso in qualità di padrone di casa. Riesce veramente a mettere a prorprio agio tutti i clienti, non solo quelli abituali.
RINGRAZIO DI CUORE TUTTI I TIFOSI
ABBIAMO BISOGNO SOPRATTUTTO IN QUESTO MOMENTO IL SOSTEGNO DEL PUBBLICO E’ VERAMENTE IL 12 UOMO IN CAMPO!!
ESSENDO VECCHIO DI MESTIERE E DI ETA’ HO COMINCIATO 33 ANNI FA L’ALBERGHIERO
MA CONTINUANDO COL PARAGONE CALCISTICO E SVELATA LA MIA ETA’ DA RISTORATORE COLGO L’OCCASIONE PER FARE UNA DOVUTA PRECISAZIONE.
IN QUESTO MOMENTO IN CAMPO CORRONO I RAGAZZI CAPITANATI DA IGOR MACCHIA IO FACCIO L’ALLENATORE( ANCHE SE DI QUESTI TEMPI VENGONO TUTTI ESONERATI) E METTO LA MIA ESPERIENZA A DISPOSIZIONE IN SALA
NOI TUTTI I GIORNI CONTINUEREMO A SCENDERE IN CAMPO CON TANTA PASSIONE , BECCHEREMO QUALCHE FISCHIO MA SPERO SEMPRE NEL TIFO SINCERO E PASSIONALE
GIOVANNI GRASSO
SEPARATAMENTA DAL PRECEDENTE MESSAGGIO DOVEVO RINGRAZIARE I DUE CAPI ULTRAS
MASSISOL E BREG
GRAZIE SPERO DI VEDERVI PRESTO!!
GIO
Se dovessi dire il nome della persona da cui , dopo lunghe chiacchierate,ho capito l’esatta accezione per quanto riguarda il mio lavoro delle parole “laboriosita’, serieta’, dedizione e squadra” direi : Giovanni Grasso.
Senza retorica alcuna ma con immenso rispetto.
Buona sera,
grazie per la recensione\segnalazione.
Non sono qui per analizzare, giudizi,voti, stelle e cappelli….. per queste cose siete gia’ in tanti, e credo le fotografie bastino a rendere l’idea.
Volevo pero’ ringraziarvi per aver colto quello che e’ lo spirito della “credenza”.
L’Italia che lavora di inizio articolo mi e’ piaciuto molto. Trovare nella recensione parole come laboriosita’, serieta’, dedizione e squadra, non puo’ che renderci felici.
Ritrovare le stesse parole, alcune di amici, altre di semplici clienti, nei commenti, ci rende doppiamente felici, perche’ ci da la dimostrazione che il nostro messaggio ed il nostro modo di essere, arrivano sino al cliente finale, che e’ poi quello che paga e deve godere di un’ esperienza a 360°.
Crediamo fortemente che, in un momento socio\economico come questo, l’onesta’ intellettuale, la professionalita’ e la trasparenza diano, a lungo termine i loro frutti.
Tempo e voglia per smussare gli angoli e registrare il registrabile ce ne sono e ce ne saranno in abbondanza. Come si dice qui in Piemonte, step by step.
Per ora, grazie a voi per la visita, grazie ai clienti ed agli amici per il supporto, ma soprattutto grazie a chi ogni giorno sputa sangue e sudore per permetterci di portare avanti la nostra idea di ristorazione.
franca,chiara,ben,ivan,matilde,lacri,taka,sandra,hasai,fausto,matteo,claudio.
Igor Macchia
ristorante la credenza
ecco appunto già che mi menzioni i collaboratori… un saluto speciale (con bacino) a Chiara!!! Thanks
ben detto….
claps, claps, claps
povera..ha fatto una brutta fine!
Per capire questa bisogna essere ben informati……
si, è alla Raimondo Vianello….bella cinica 🙂
chi è che ha fatto una brutta fine??
Ecco appunto….
Siamo nella cronaca nera…..
mamma mia ci sono arrivato adesso facendomi aiutare…
intendevo applaudire alle parole di Igor
Salutoni
era meglio (per applaudire si intende)… lewinsky-lewinsky-lewinsky 🙂
beh tanto le mani le aveva libere…
questa lo capita subito ….
naaaaaaaa ora ho capito la claps…..solo una decina di ore in ritardo mica male, e pensare che è da stamattina che bevo red bull…senza chissa a che punto ero….antidoping please!!!!
…a mia parziale discolpa, azazel mi fa fare le ore piccole…
beh detta così non è che ci facciamo un figurone!
….che carini….:)
-Foto da 17 rosso?non capisco a fondo il 15 blu, c’è tutto,colori,pulizia,tecnica ed innovazione..
-battute da 3 nero?…
ancora complimenti allo staff della Credenza.
…per le battute da tre nero ne riparliamo tra tre secondi…20 gradini e sono in cucina…
Comunque anch’io per quello che alla Credenza ho mangiato propenderei per una valutazione in rosso….
Eterno dilemma tra rosso e blu…
Veramente fin dall’inizio sta divisione tra rosso e blu non mi e chiara… sembra quasi a mio avviso che la segnalazione in rosso sia un premio per il ristoratore, come se valesse di più dello stesso punteggio blu…
Bah…..per me i numero sono sempre uguali, da 15 in poi si esce dalla mediocrità, tradizione o innovazione che sia, sotto e tutta fuffa !!
La differenza di colori non dà alcun riferimento qualitativo.
Per quello l’unico indicatore è la cifra numerica.
Il colore blu o rosso serve solo a dara un’indicazione di massima sulla tipologia di cucina.
Segnalazione che in alcuni casi è netta in altri meno.
La Credenza è uno di questi ultimi probabilmente.
Per me prevale la matrice tradizionale rispetto a quella innovativa ma è una questione di opinioni.
Saludos
q.b. qual’è il suo punteggio?
Definire “fuffa” tutto cio’ che è sotto il 15 non è molto signorile da parte sua..
Comunque anche secondo me la Credenza è rossa
quindi per i piu è rossa..piu innovativa che tradizionale….anche se secondo il mio modesto parere qui i due “appellativi” si seguono e si inseguono…
Per essere più chiari,a mio modesto avviso,non basta un pò di zenzero,una fava di tonka,o una presentazione più coreografica per qualificare una cucina come innovativa….
per IlSommelierAlDente….chiedo scusa ma in che senso qual’è il mio punteggio??..relativamente al ristorante la Credenza??
sicuramente al di sopra di 15…
Mi capita spesso da appassionato di consultare guide cartacee e on line per cercare posti dove passare del buon tempo, e mi sono accorto che il mio occhio mi porta all’attenzione solo locali al di sopra del 15…il resto e un riempitivo…difficilmente investo tempo e denaro in un locale di giudizio inferiore…mi dispiace sbaglierò ma non gli ritengo all’altezza o per dirla meglio non con un rendimento così costante che mi garantisca a priori una esperienza rimarchevole.
Mio semplice punto di vista…
Per il rosso sono felice di concordare con lei
…a scanso di equivoci io rientro abbondantemente in quella fascia che definisco FUFFA
evviva la sincerita’, anch’io rientravo in quella fascia (14-14,5) ecco perchè mi sono un po’ impermalosito.. 😉
se scopro dove sei (scusa il tu) vengo a trovarti, a volte mi sono trovato meglio negli under 15 che negli upper dove hai delle aspettative molto alte che spesso vengono disattese..
a bientot
Scusa Breg non ho visto che eri interessato all’affare…manage a trois ( si scriverà così, bah) ; )
tu metti la bottiglia, Azazel il cavatappi e io il salame ehehe
No no…niente enogastrotrenino ! 🙂 🙂
Eno???
non volevo toccare questo tasto , ma vedendo i tantissimi commenti provo ad esprimere il mio pensiero sul rosso, sul blu o verde.
1 non c’è innovazione fatta bene se non si parte dalle basi della tradizione
2 a volte una cosa che sembra molto semplice, dietro c’è molta innnovazione e tecnica es il risotto ai peperoni e acciuga o L’uovo ( igor per creare il piatto dell’uovo ha impiegato 1 anno )
3 le innovazioni più utili e riuscite sono quelle che tutti posso usufruire e capire
quindi concludendo il mio pensiero penso che sia molto importante fare giornalmente innovazione , ricerca ma sopprattutto EQUILIBRIO .
chef facciamo piatti che esprimono la nostra passione e nostra creatività ma che il cliente li possa mangiare e capire
produttori di vino fate vini che esprimono la vostra creatività, storia e TERRITORIO ma che noi possiamo capire e soprattutto bere
passionatamente
Giovanni
Parole sante Giovanni, l’unico appunto è sul vino, credo che NON ci possa essere creativita’ in questo campo, il bravo vignaiolo deve SOLO trasformare cio’ che madre natura gli da’..
A bientot
L
p.s ho dimenticato di fare i complimenti a Norbert per la qualità fotografica del reportage
grazie
si hai ragione,mi spiego meglio sul vino.
volevo dire che negli ultimi 20 anni anche nel vino c’è stata molta innovazione ( tecnologia, tecnica) che è servita molto a migliorare la qualità dei vini ma in qualche caso abbiamo assistito ( bevuto) molti pasticci o vini costruiti per stupire ma difficili a bersi
a bientot
… i punti sopra elencati così precisamente dal sig. Grasso penso che siano una buone e precisa sintesi di cosa vuol dire fare ricerca e cucina innovativa…mi associo in pieno !
per Ilsommelier… sicuramente le pecche e le magagne possono capitare anche in locali molto ben quotati, come si possono fare ottime esperienze anche in locali con basse valutazioni (magari il passaggio e stato fatto in un giorno sbagliato o il locale e giovane e deve ancora esprimere tutto il potenziale) ma sicuramente non posso negare che i locali upper 15 hanno un altro appeal ai miei occhi e a quelli di molti clienti…
Il mio locale e in provincia di Torino e penso che tra alcune settimane esca un passaggio su questi schermi…Passione Gourmet e Presidente permettendo !!
personalmente non condivido la tua valutazione, spesso i locali da 14, lungi dall’essere la fuffa che descrivi, esprimono, soprattutto quando guidati da giovani, non potenzialità inespresse, ma semplicemente potenzialità sul punto di esprimersi, e in tali locali a volte, a fianco a rovinose cadute, si può nascondere talento che spesso, in locali che sono da 15 (magari) da anni, è sopraffatto da una certa stanchezza. Poi il locale da 15 rimane da 15 e quello da 14 potrà essere rivalutato. Questo non vuole avere nessuna attinenza nè al tuo locale nè alla Credenza. Solo per farti capire che l’interesse non sempre è proporzionale al voto.
Sicuramente quello che tu dici e giusto…in locali guidati da giovani ci dovrebbe essere un ribollire di idee, prove, cadute e risalite diversamente da un locale che segue un solco già tracciato da una mano sapiente e capace…
Quella spinta che tu chiami interesse non dovrebbe venire a mancare mai, ne da giovani ne da vecchi, ne da 15 o 14 che sia…
E che ha volte gli sforzi sono talmente tanti e i risultati così esigui, che anche un giovane può sentirsi di colpo stanco come l’ultimo dei vecchi…
La PASSIONE per il lavoro è quella che non deve mai mancare.Gli sforzi vengono sempre ricompensati dalla passione e la dedizione costante nel lavoro.Bisogno per forza di cose credere in quello che si fa e anche se alla lunga i risultati sono BRILLANTI.Alla prossima Vito. Dimenticavo ,complimenti al sig Grasso e tutto lo staff del ristorante in questione.
Cinquanta commenti e nulla su quel vino? … 😀 decisamente la cosa peggiore del pranzo. Quello si da 12ventesimi…