Recensione ristorante.
Siamo sinceri.
Mai ci era capitato in un ristorante stellato.
Eppure non eravamo al Teatro degli Arcimboldi a Milano o al Brancaccio a Roma a godere delle gesta dei comici di Zelig.
Non sapevamo se ridere…o piangere.
Il personale di sala, involontariamente (speriamo), si è reso protagonista di un servizio sui generis. Pizzicotti sulla guancia, battutine, pacche sulle spalle…
Sebbene non siamo dei bacchettoni ci sentiamo di stigmatizzare tali comportamenti, compiuti, peraltro, sotto l’occhio vigile del patron Raffaele Vitale che, da par suo, seppur non affabile, quantomeno si astiene dal seguire l’esempio dei suoi collaboratori.
Purtroppo tale atteggiamento smaliziato non è esente da evidenti lacune. Non è piacevole vedere cambiare, sistematicamente, il coperto ad alcuni commensali, mentre “i più lenti” devono ancora terminare il loro piatto, o vedersi servire ciò che è stato ordinato da altri.
Non comprensibile è, poi, la scelta di non dare la possibilità di consultare il menu scritto sebbene esista, costringendo i clienti a difficili operazioni mnemoniche per rammentare portate con ingredienti multipli.
Stesso discorso può essere fatto per la carta dei vini. Quella c’è, ma la vostra selezione probabilmente ricadrà su un prodotto non disponibile. La nostra esperienza, comunque, ha confermato quanto avevamo già riscontrato in passato.
Non disperate, però, “Casa del Nonno 13” offre, in compenso, una valida proposta gastronomica.
I prodotti, rigorosamente di stagione, sono selezionati e i risultati incoraggianti. Alcune preparazioni risultano al palato complesse, ma, probabilmente, l’intento della cucina è la ridondanza gustativa.
Stuzzicante il bon bon fritto di baccalà e pomodoro confit su leggera crema di ricotta, un appetizer che ben predispone.
Discreta la variazione di carciofi: marinato con pecorino, fritto ripieno di purea di patate e bollito con “gentile” (formaggio fresco) di bufala. Particolare menzione per il connubio marinatura-pecorino, decisamente indovinato.
Rustico ma saporito il “broccolo e broccoli”, declinazione di broccoli in due consistenze e leggera salsa di provola.
Grevi le candele ripiene di ricotta e broccoli su crema di broccoli e salsiccia. Probabilmente sono la sapidità e la grassezza conferite dalla salsiccia a squilibrare il risultato finale.
Molto buona, invece, la pasta e patate con provola a cui la grattata di bottargaLa bottarga è un alimento costituito dall'ovario del pesce, le cui uova vengono salate ed essiccate con procedimenti tradizionali. Viene ricavata dalle uova di tonno o di muggine. I due prodotti differiscono sia nel colore che nel gusto (più deciso quella di tonno). La bottarga di tonno ha un colore che varia dal rosa chiaro a quello scuro, mentre quella... Leggi dà senza dubbio una marcia in più. Caldamente consigliato dalla Casa, si è rivelato il piatto migliore della cena.
Anche sui secondi notiamo la tendenza ad arricchire con grassi aggiunti preparazioni di per sè già complete. Ne è esempio la croccante pancia di agnello Laticauda ripiena di frittata con patate, cipolla stufata e pepe rosa.
La sella di maialino con mele annurche e peperoni gratinati è ben cotta, ma prevalgono i toni dolci.
Dessert tradizionali e ben fatti. Il nostro pasticciotto con crema pasticceraLa crema pasticcera o pasticciera è una crema a base di tuorli d'uovo, zucchero, latte e farina (oppure amidi o fecole). Viene servita come tale, ma più comunemente rientra in guarnizioni o farciture per torte, pan di spagna, bignè, crostate ed altri prodotti di pasticceria. Ne esistono cinque varianti principali, quali al limone, al cacao, alla vaniglia, la crema diplomatica... Leggi ed amarene
Le amarene sono i frutti del ciliegio aspro (Prunus cerasus), dalla quale derivano anche le visciole (varietà meno diffusa). Dai frutti di colore rosso chiaro, dal sapore amarognolo e leggermente acido, le amarene vengono consumate come tali, sotto forma di gelato, sciroppate o nel liquore portoghese ginjinha. Leggi su salsa di lamponi è goloso, anche se il sentore di uovo è prevaricante.
Una cucina che non cede il passo alle mode minimaliste e “privazioniste”. Tanti ingredienti, sapori forti, presenza di grassi, pochi contrappunti acidi sono le caratteristiche principali.
Una cucina di chiaro stampo territoriale (molti sono i prodotti e le preparazioni riconducibili all’agro nocerino-sarnese) che piace e fa proseliti, e vedere la sala piena di Lunedì sera fa solo bene agli occhi ed al cuore.
Siamo, comunque, convinti che la chiave del successo di questo ristorante sia da ricercare non solo nella continua selezione della migliore materia prima ma anche nei caratteristici interni, di grande coerenza con la proposta gastronomica, rustici ma curati nei dettagli: cucina a vista e poi giù per le scale nella sala principale, una vecchia cantina ristrutturata, con altissimo soffitto a volta e pareti ricolme di vino.
il pregio : L’ambiente.
il difetto : Il servizio eccessivamente confidenziale
Casa del Nonno 13
Via Caracciolo, 13
Località Sant’Eustachio
Mercato San Severino (SA)
Tel. (+39) 089 894399
Prezzi alla carta per 4 piatti: 55 euro
info@casadelnonno13.com
http://www.casadelnonno13.com/
Visitato nel mese di Marzo 2010
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Fabio Fiorillo
51 Comments
Pizzicotti sulle guance!!??!!
Pacche sul culo no?
Ma chi sono sti cafoni?
….
Scusi Lapo, lei ha qualche problema?
Ad Majora
pagare l’inps
Per cortesia, non andrei oltre…
ma il titolare si è scusato?
il titolare supervisionava in sala, ma quasi mai si è avvicinato al nostro tavolo.
ha perso una chance!!
ma a chi lha dato il pizzicotto sulla guancia? <(")
Come giustifichi la stella Michelin alla luce degli episodi da te citati (menu non portato al tavolo, atteggiamento personale) ?
Domanda che giriamo al Direttore Arrighi, che salutiamo, in quanto sappiamo che quando ha tempo viene a curiosare quanto si fa da questa parti.
la Michelin assegna il suo massimo riconoscimento (le stelle) prendendo come unico riferimento la cucina, almeno così è indicato nella legenda della guida.
Gli altri aspetti del ristorante (ambiente, servizio etc..) sono valutati in forchette e coltelli.
Quindi, teoricamente, la Michelin potrebbe assegnare una o più stelle anche a locali con un servizio indecente.
In ogni caso anche noi di Passione Gourmet assegnamo il voto ESCLUSIVAMENTE alla cucina.
Mi sembra veramente strano questo comportamento. A Casa del Nonno sono molto gentili ma mai invadenti. Se non aveste messo i piatti avrei detto che eravate andati in un altro ristorante. Non vorrei che questa “incomprensione” comportamentale abbia avuto risvolti negativi anche sul gusto. Qualche giorno addietro è stata dall’ottimo Vitale la nostra Giovanna che è rimasta estasiata dei piatti e dell’ospitalità come potete leggere nella recensione. Veramente strano quanto riportato da Fabio Fiorillo.
gentile Vincenzo Pagano,
evidentemente la vostra Giovanna ed io abbiamo due differenti metri di giudizio sulla ospitalità e sulla valutazione dei piatti, che, peraltro, nel caso di specie, ho reputato buoni (14/20 non è una bocciatura per un locale del genere, anzi).
Non è la prima volta, in ogni caso, che riscontro l’invadenza del servizio (ma non ai livelli dell’ultima cena), avendo visitato in numerose precedenti occasioni il ristorante in questione.
V’è da dire, come ho specificato nella scheda, che, nell’evidenziare quei comportamenti, non mi riferivo al patron Vitale (che con i comuni avventori non brilla, comunque, per simpatia).
Nessun risvolto negativo sul gusto delle portate. Riesco per mia fortuna a discernere la piacevolezza complessiva dell’esperienza dalla bontà (o meno) della cucina.
L’estasi, ça va sans dire, la riserverei a ben altri locali.
l’estasi va per questi piatti ed altri . in una sessione a tre, giovedi’ scorso a pranzo, abbiamo goduto ben oltre ,dico ben oltre, il suo 14/20. per non parlare della differenza di parere sul “modo” di ospitare. e ancora per non parlare del menu, rigorosamente sempre disponibile e SEMPRE portato al tavolo e pure lasciato li’ su richiesta del sottoscritto. comunque non mi voglio dilungare oltre. se vorrete leggere un’esperienza diversa dalla vostra , sul mio sito di riferimento la troverete a breve. e per, chiudere, si comincia a pensare che una sola stella potrebbe essere considerata già “braccino corto”, tanto per essere chiari.
Cioè?
Questa roba varrebbe due stelle?
il solito problema, con voi. difesa corporativa ed a oltranza. ” questa roba” è già un voler dire: spostati e lasciaci lavorare.
vi regalo, anche se non condividete, la mia frase iniziale del post che si pubblicherà:” basta girovagare. eleggo questo ristorante la mia mensa, non scolastica, del sud italia.”. dove sul termine mensa è inutile che facciate battute, perchè l’ho presa a prestito da chi considera robuchon la propria ,di “mensa”.
non ho detto che vale due stelle, se legge bene. una e mezzo certo si…
Maffi, il sig. Francese è un nostro lettore, proprio come lei, e penso sia libero di esprimere le sue opinioni, proprio come lei.
Saluti
Scusi Maffi, chi è Voi?
Ad Majora
In effetti, Maffi, il suo modo di argomentare è un po’ singolare.
– “Difesa corporativa”, quando interviene un lettore
– SEMPRE, maiuscolo, relativo al fatto che venga portato il menu al tavolo, cosa che, non ho motivo di credere il contrario, a Fabio non è successa.
Spero non prenda la mia per una difesa corporativa, ma sarebbe carino poterci confrontare senza pregiudizi anche sui locali che stimiamo in modo diverso.
In realtà non c’è così tanto da dire di un locale che ha già la sua valutazione nell’insegna.
Maffi sente il bisogno di confronto, lo va a cercare ma poi non gli piace.
Quello che non capisco è la difesa strenua di cose che non ti appartengono, oltre negare un’evidenza altrui.
Così facendo perdi credibilità, anche se non sei l’unico .
E per chiuderla, caro Maffi, siccome il tuo blog di riferimento è tra i più apprezzati dalla statistica (forse nei primi 200 italiani) , dovresti essere già ben soddisfatto della tua platea senza andare a ficcarti nei gineprai.
Io partecipo a questo con questo nick ( “il prima dell’Euro”) solo perchè qui si parla nel bene e nel anche di Francia, normalmente irrisa e odiata da altri.
E sulle due stelle, vedo che da “voi” ,è parecchio che ci credete:
http://www.lucianopignataro.it/a/mercato-san-severino-sa-casa-del-nonno-13/1732/
@ orson: gentile sig. bellomo.
no, lei risponde in modo gentile e ovviamente trova riscontro.
confrontiamoci, senz’altro. attendiamo il mio pezzo, credo sabato, e poi parliamone. ma perchè pregiudizi,scusi?
@francese: io NON sento il bisogno di un confronto. trovo scritto cose che non mi piacciono assolutamente e critico. le altre cose che scrive sono di una miseria intellettuale unica, se non le dispiace ed anche se le dispiace. ed uno fa anche altro nella vita e quindi risponde quando puo’. la credibilità la perde chi, come lei francese o costa- sorrentiniano che sia, parla senza provare, pare. quindi ,ripeto, l’affermazione “questa roba ecc.” è faziosa, minimo.
che ne sa , per esempio ,di quel broccoli e broccoli tanto contestato dal fiorillo e che a noi tre, dico tre, è piaciuto moltissimo.
secondo me fiorillo ha toppato la recensione, perdendosi in pizzicotti e buffetti da bagno turco. invece era un ristorante, con i controfiocchi.
succede talvolta:-)
Ciao Giancarlo,
Nell’ultimo capoverso di Fabio leggo in sintesi che si tratta di un locale che è piaciuto. Ha evidenziato una cucina rustica e piaciona, che non va inteso come aspetto negativo, legata ad una selezione ottima di materia prima. Ha elogiato il successo del locale e le buone preparazioni. Dove avrebbe toppato Fabio ? Posto che il tuo parere e quello dei tuoi commensali assurga a rango di tautologia 🙂
Qui si esprimono opinioni, degne quanto le tue. Ormai dovremmo tutti quanti (noi e te) aver compreso che i tuoi gusti sono in complemento ad 1 con i nostri. Dove tu ti trovi bene noi ci troviamo così così, dove tu sfiori al tragedia noi mangiamo divinamente … Ma non per questo mi arrogo la presunzione di additarti come un incompetente. Hai semplicemente gusti e percezioni diverse dalle nostre, mie e dei mie compagni di viaggio. Il che, oltre che lecito, è anche accettabile. O per te esiste il giusto e l’assoluto ?
Maffi,
le ripeto che fortunatamente non mi perdo in pizzicotti e buffetti (comunque riprovevoli e degni di menzione in una recensione).
La mia ultima visita non fa altro che confermare i miei precedenti giudizi sul locale. Cucina piuttosto rustica, ma saporita, proprio come il broccolo e broccoli che io non ho affatto “tanto contestato” (legga bene).
Quindi, non si preoccupi, Maffi, non ho toppato la recensione.
Abbiamo semplicemente due metri di giudizio differenti.
“il solito problema, con voi. difesa corporativa ed a oltranza”: a questo mi riferivo parlando di pregiudizi, visto che Franco Francese è un lettore.
Il ristorante non l’ho provato, sarò felice di dire la mia quando ci sarò stato. Ma Fabio non è uno che si fa distrarre dal contorno che, tuttavia, va raccontato soprattutto quando ci sono delle peculiarità come quelle descritte.
buongiorno, alberto, sempre un piacere , con te, nonostante anche tu ti faccia prendere la mano …
preciso e poi chiudo lasciando lo spazio alla mia ,se avrai il piacere di leggerla.
non è affatto una cucina rustica. detta cosi’ è riduttivo e ingeneroso. fiorillo ti informa male. è forse troppo giovane, beato lui, per avere memoria di certi sapori di cui casa del nonno è un godurioso archivio senza precedenti.
mi meraviglio delle toccatine e delle palpatine: evidentemente ciascuno di noi è trattato dal prossimo per come si rappresenta.
ha toppato nel voto, evidentemente condizionato da particolari che io non ho mai vissuto ma comunque insignificanti, mi pare.
io al tristellato francese, ci torni sopra tu, non ho “sfiorato la tragedia” : semplicemente non ho trovato , scritti in carta, i due piatti richiesti.
e tu sai, non lo puoi negare per l’onestà intellettuale che ti è riconosciuta, che ciò costituisce non una tragedia ,ma fatto GRAVE si.
per ultimo tieni conto che vi leggo e nel 30% dei casi ho frequentato gli stessi ristoranti. quando sono d’accordo con voi, non commento. di complimenti ve ne fanno già molti. e quindi non ritengo di essere molto lontano dai vostri raffinatissimi palati :-))
Quindi 30% di 180 significa 60 ristoranti, di cui soltanto un paio o tre distanti dal tuo giudizio. Allora questa volta ho toppato io 🙂 Maffi in linea con i giudizi di PG, statisticamente parlando …
@Maffi
una volta chiarita la divergenza di giudizi non avrebbe più senso fare un superfluo ping-pong.
Purtroppo, però, con dispiacere, leggo malcelati attacchi personali, che restituisco al mittente.
“mi meraviglio delle toccatine e delle palpatine: evidentemente ciascuno di noi è trattato dal prossimo per come si rappresenta”.
Non ci conosciamo Maffi, ma ciò nonostante si avventura in tali ed offensive considerazioni.
Come mi sarei “rappresentato” per meritare simili comportamenti? Cosa sa di come “mi rappresento” nei ristoranti che visito?
Singolare è che lei, invece di biasimare siffatto servizio, quasi lo giustifica incolpando chi ne è stato vittima di aver attirato simili “attenzioni”.
Maffi ancora una volta, senza conoscermi, dice “fiorillo ti informa male. è forse troppo giovane, beato lui, per avere memoria di certi sapori di cui casa del nonno è un godurioso archivio senza precedenti.”
Cosa ne sa della mia memoria gustativa?
Un’ultima cosa.
Un po’ la invidio Maffi e sa perchè? Anche a me piacerebbe estasiarmi dinanzi alla normalità..ma, mio malgrado, proprio non ci riesco.
@ cauzzi: non sarei cosi’ millimetrico. pero’ mi sono preso la briga di guardare il vostro elenco, fatto per voti.
2/6 per i 19/20
6/12 per i 18/20
6/18 per i 17/20
13/30 per i 16/20
fanno 27 ristoranti su 66 , mica una brutta media. poi sui 180 non so.
perdo un po’ sui francesi nella media perchè ho abitato in costa azzurra fino a 18 mesi fa e quindi ora sono un po’ stanco di frequentarla.
come vedi sono piu’ che in linea con i vostri pareri. ma ripeto, avete già tanti cantori che evito 🙂
@ fiorillo
sig.fabio , anche io invidio la sua capacità di stupirsi di fronte alla “anormalita'” di iannone, di cui lei è godurioso fan.
la ringrazio per l’assist: questa è l’ennesima dimostrazione che riesco a valutare la cucina a prescindere dal resto.
se lo considera un assist…. veda lei:
alle 19.38 del due febbraio, sul papero giallo, lei scrive: “ebbene al pappacarbone ci sono stato, dopo un anno che mancavo, due volte nell’ultima settimana….. esprimendo un parere lusinghiero su una materia praticamente solo appoggiata nel piatto senza arte nè parte, frutto di un cuoco involuto e rattrappito su sè stesso, a mio parere.
pero’ non trovo la sua recensione. mi aiuta, gentilmente?
La recensione di Pappacarbone, Chef Rocco Iannone, non è stata , e non sarà pubblicata su Passione Gourmet in quanto lo chef non ci ha consentito di scattare alcuna foto.
Non mi meraviglio che chi resti estasiato dalla rusticità, seppur piacevole, di Casa del Nonno 13 non riesca ad apprezzare la finezza e la essenzialità dei piatti di Pappacarbone, lungi dall’essere “materia praticamente solo appoggiata nel piatto senza arte nè parte”.
Sulla recensione di Iannone risponderà il Presidente se lo riterrà opportuno.
p.s. correttezza vuole che le virgolette siano apposte anche al termine di una frase di altrui paternità. In caso contrario si possono ingenerare spiacevoli equivoci.
Scusate, ma chi è ‘sto giancarlo maffi?
in buona sostanza, cosi’ facciamo prima, foto si o foto no, qual’è il suo voto per iannone? tanto per capirci.
Se volete sentitevi in privato, noi non facciamo segnalazioni a chi non le gradisce.
non ho capito chi è ma ho capito cos’è!
questa è la mia mail: giancarlodb9@gmail.com: cosi’ il sig. fabio se mi vuole fare la grazia di dirmi che voto ha dato a pappacarbone…..
e se il sig. tino vuole scrivermi che cos’è ho piacere di sentirlo….
non è importante il voto Maffi: le sarà sufficiente sapere che abbiamo, sui ristoranti in questione, giudizi diametralmente opposti: lei valuta Casa del Nonno 13 migliore di Pappacarbone, io il contrario.
So che le sembrerà strano, ma non tutti hanno le sue stesse opinioni.
Buona serata
un mesile di vino dedica sempre una rubrica che la chiama”LA GRANDE DELUSIONE”
mi sono seduto circa due anni fa il giorno prima che prendeva la stella credetemi per molto tempo ho pensato che Arrighi era impazzito stesso comportamete senza pizzicotti ma molto altro forse ancora peggio, e pensare che quell’anno insiema a casa del nonno 13 ha preso la stella il mosaico ad ischia immmaginate la diffirenza.
ho dovuto mangiare un antipasto per forza perche il pseudo cameriere ha pretese che io lo dovevo mangiare per forza, dico pseudo perche girando molto anche in campania ci sono signiori professionisti in sala che possono insegnare accoglienza e servizio ingiro per il mondo.
comunque per me la stella si va data alla cucina ma il servizio e l’anima del ristorante.
sarei molto lungo per spiegarvi tutto la serata complimeti per la recenzione finalmete qualcuno che e daccordo con me su questo posto.
Secondo me, comunque, la stella non dovrebbe premiare solo la cucina, ma tutto l’insieme.
Ad Majora
Stelle stelline, ormai si va verso altri metodi, VG docet! 🙂
http://www.gamberorosso.it/grforum3/viewtopic.php?f=7&t=84600&sid=b629adddb9c72cfecb36fd271c3824bd
si, come no ,gagliardi. sono anche d’accordo . sento cader stelle per terra insieme a terrificanti bicchieri e piatti non pervenuti, solo per fare un esempio e soprattutto in francia.
come lei francese o costa- sorrentiniano che sia…..? illustre Maffi ci puo’ spiegare questo passaggio ,visto che me lo sono perso ????
x il signor Savarese mi piacerebbe chi secondo lui sono i migliori tre addetti al servizio di sala della Campania ..
guardi sig gino
la parola servizio e molto difficile da definire perche per servizio intendiamo tutto: accoglienza, competenza sui prodotti che si servono e sopratutto rapporto umano con il cliente che non deve mai superare il limete e passare alle pacche sulla spalla, il cliente per un ristoratore e sacro quindi il cameriere deve saper fare bene e con passione tutto questo.
per accoglieza: il buco di sorrento
per competenza sui vini :la torre del saracino vico equense
per il servizio professionale: il mosaico casamicciola
Sensazioni
dopo la Sua appassionante recensione ho prenotato subito
lunedì ventidue marzo duemiladieci ore ventiequindici
megliopapa
ambiente per affascinanti memorie
accoglienza di cordiale efficienza
materia prima eccezionale e curata con maniacale passione
tecnica sublime
partecipazione condivisa… il patron, tra il timido e il timoroso, ormai non sai cosa pretendono i clienti, mi ha chiesto un giudizio su di un piatto che in giornata era entrato in carta, proprio ad uno che segue le Guide come un buon elenco telefonico tematico, che non ha blog, non è del settore, non scrive su riviste specializzate, non dice “squilibrare il risultato finale, grassi aggiunti e contrappunti acidi” è stato chiesto un parere e questo interessava a chi ha “faticato” per realizzare un piatto, ciò onora e gratifica un ospite
visita finale ai seducenti spazi della “salumeria” ancora da completare, per il maniacale architetto
cosa desiderare di più?
Faber est suae quisque fortunae
Auguri Casa del Nonno 13, CONTINUATE COSÌ.
alberto
p.s.: anch’io ho meritato una pacca sulla spalla. E quello che per Lei è stato un gesto insopportabile e per qualche commentatore propaggine di un cafone, per me è stato segno di convivialità, di condivisione, preoccupazione che all’ospite non manchi nulla, che tutto vada bene, e poi se un atteggiamento dà fastidio basta dirlo, ma forse abbiamo perso anche la capacità della comunicazione diretta, bisogna bloggarla.
Sono stato ieri giovedì 25 marzo a pranzo, alla Casa del Nonno 13, e sono totalmente d’accordo con Alberto e il suo commento del 23 marzo.
le stelle sono tante milioni di milioni………aprite gli occhi gente e meditate bastano buoni amici per prendere la stella…..
La trattoria perfetta. Provato e riprovato, non delude mai. Per me un 15.