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Il caffè prima di tutto

01-11-2021
di Irene Pinardi

Quotidianità e buon gusto

Una storia d’amore unica, quella tra l’Italia ed il caffè. Occasione di condivisione e strumento di ospitalità e di incontro, il caffè ha una storia molto radicata nella tradizione italiana. Quasi una scusa quella per ritrovarsi appunto davanti a una tazza di espresso. Che sia l’espresso sorseggiato in velocità al bar prima del lavoro, dopo un lauto pranzo o come occasione per fare due chiacchiere, è un gesto che ha sempre custodito in sé la capacità di riunire le persone e di farle dialogare. Perché dunque non trasformare questa abitudine in un’occasione per comprendere meglio cosa davvero contiene la profumata e aromatica bevanda?

Spesso ci siamo trovati a bere caffè di scarsa qualità, dove per correggerne i difetti in nome di una rincorsa al prezzo più concorrenziale, vengono sovra-tostati i chicchi. Necessitiamo di aprire dunque un dialogo in nome del buon gusto, partendo dalla riscoperta della tradizione italiana legata alla torrefazione verso una più consapevole e attenta selezione e degustazione.

Dalla tazzina alla scienza

Antesignana di questa piccola grande rivoluzione è Le Piantagioni del Caffè, che già dal 1994 ha posto l’attenzione alla selezione di materie prime di qualità. Dalla scelta di proporre Specialty Coffee, chicchi provenienti da singole piantagioni, fino alla fondazione del CSC (Caffè Speciali Certificati) per garantire alti standard e qualità certificata, l’azienda di torrefazione livornese non ha mai smesso di ricercare ed estrapolare il meglio da questa pianta. Questa spinta verso la miglior qualità è mossa dall’intento di avvicinare il consumatore ad una degustazione più consapevole e soggettiva. Ne sono esempio le Specialty People Blend, assemblage di più di una varietà di Coffea in nome di una personalizzazione della miscela.

Una rivoluzione che ha portato Le Piantagioni del Caffè a non volersi fermare a tutto ciò e al re-branding del packaging dell’intera gamma. ”Sull’onda della comprensibilità del caffè” ha infatti presentato in occasione di Host Milano due grandi novità. La prima riguarda la fondazione di una newco, la Specialty People SRL, in partnership con la società di marketing strategico IDEA Food & Beverage, dedita all’apertura di punti vendita retail dove anche il servizio e il rapporto cliente-prodotto si vestiranno di innovazione. Sempre in linea con la scelta di prestare ascolto al consumatore è la nuova partnership creata con Thimus, società italo-americana che si occupa di neuroscienza applicata agli aspetti culturali e sociali dell’uomo.

Questa collaborazione, legata alla ricerca che Thimus già svolge nell’ambito del food&beverage, vuole far luce sui fattori di sovrapposizione che sono associati all’esperienza del bere caffè: abitudine, influenze culturali e processi neurofisiologici. In occasione di Host Milano è stato presentato un primo test dimostrativo che coinvolge i consumatori: tramite l’utilizzo di un EEG (elettroencefaolgramma) si è osservato come le onde cerebrali rivelino il coinvolgimento cognitivo nelle tre fasi dell’assaggio, olfatto, gusto e after-taste.

Quella tra Le Piantagioni del Caffè e Thimus si prospetta quindi una strategica occasione di incontro e scambio tra scienza e cultura, che parte dalla piantagione e termina nell’analisi della fruizione. Un dialogo che porterà ad esplorare le peculiarità dell’uomo tramite una delle più diffuse abitudini italiane, bere caffè. Per non perdersi in una tazzina, ma ritrovarsi.