Passione Gourmet Friulano (prima parte) - Passione Gourmet

Friulano (prima parte)

di Angelo Sabbadin

Un vitigno dalle origini antichissime

Il Friulano (ex-Tocai), anche se nel 2008 ha perso il suo nome, rappresenta il vitigno a bacca bianca più tipico del Friuli Venezia Giulia, anzi lo possiamo considerare il Re dei vini bianchi della regione, costituisce una parte importante delle varietà permesse all’interno delle disciplinari di sette zone DOC del Friuli Venezia Giulia (Colli Orientali del Friuli, Collio, Friuli Annia, Friuli Aquilea, Friuli Isonzo, Friuli Latisana e Friuli Grave). Ma è presente anche in numerose DOC fuori regione, come ad esempio quelle venete di Bagnoli di Sopra, Breganze, Colli Berici, Colli Euganei, Corti Benedettine del Padovano, Garda, Lison-Pramaggiore, Merlara, Riviera del Brenta, San Martino della Battaglia e Piave assumendo altri due nomi a seconda delle zona che sono Tai e Tuchì.

In Friuli, sua regione d’elezione è entrato talmente tanto nelle usanze e tradizioni che nelle ore dell’aperitivo quando si richiede semplicemente il tajut, ovvero il taglietto (che sta ad indicare il segno sul bicchiere nel quale il vino veniva servito), si intende un calice di Friulano, il più amato e consumato. Hanno coniato anche un detto locale “cul tocai a sparissin tuc’i mai”, ovvero “con il tocai spariscono tutti i mali”, tanto per dirvi quanto appartiene alla storia di questa regione.

Il Friulano è di origini antichissime ma all’origine si è arrivati non molti anni orsono, da studi effettuati intorno agli anni ’70 a Conegliano, dove si sono messe in luce diverse somiglianze con il vitigno Sauvignon. Le analisi del DNA effettuate in seguito hanno rivelato che il vitigno Tocai friulano altro non era che il Sauvignonasse, vitigno presente nei vigneti del Bordolese e oggi quasi scomparso, che arrivò in Friuli, probabilmente assieme al Sauvignon, nel periodo in cui, a metà dell’Ottocento, si iniziarono a coltivare i vitigni francesi nei vigneti friulani. Sembra verosimile far risalire al matrimonio tra il Conte de La Tour e la nobildonna friulana Ervina Ritter la prima, vera importazione in regione di vitigni francesi. 

Dalla vendemmia 2008, dopo una sentenza della Corte Costituzionale, questo grande vino bianco del nord est italiano non si può più chiamare Tocai. Strana questione se considerate appunto che stiamo parlando di un vitigno autoctono; il problema di questo cambio di denominazione è riconducibile al fatto che sia troppo simile a quella del tocai ungherese e slovacco, anche se quest’ultimo è un vino ottenuto da un blend di uve Furmint, Hàrzevelu e Muscat lunelu che danno un vino dolce da dessert, mentre il Tocai Friulano è un vino bianco secco. Tra i motivi per cui l’Ungheria ha vinto questa battaglia enologica trova posto il fatto che il Tokaj ungherese è il vino più famoso della nazione, e inoltre il nome richiama la regione in cui viene prodotto (Tokaj-Hegyalja), mentre il tocai friulano prende il nome dal solo vitigno.

Il vitigno Friulano è caratterizzato da un tralcio legnoso di colore scuro, con gemme piccole e schiacciate e con la presenza di foglie di dimensioni medio grandi. La maturazione dell’uva è medio precoce, solitamente viene vendemmiato durante i primi 15 giorni di settembre e se assaggiate i chicchi sono molto dolci e profumati. Una maturazione eccessiva spingerebbe gli zuccheri e quindi l’alcol alle stelle. E’ un vino snello con carattere con buona sapidità e poca acidità, dal tipico retrogusto lievemente amarognolo.  Il bouquet è molto articolato e piacevole, che inizia con il classico timbro di mandorla amara, ma poi dispensa note di fiori, albicocche, rocce, miele, note minerali di pietra focaia, ma possiamo incontrare anche  note vegetali del fieno, dei fiori di campo, del timo, della camomilla.

Oltre ai Friulani salati e beverini, non troppo complessi, che si esaltano dopo 3-4 anni dalla vendemmia, alcuni vignaioli stanno puntando sulle doti di potenza e struttura, facendo affinare il Friulano in legno per sviluppare note burrose e far evolvere il vino con toni più maturi. Si tratta di un vino che si identifica marcatamente con il territorio d’origine e che presenta sfumature diverse a seconda che nasca dai terreni sabbiosi della pianura, da quelli ricchi di marne ed arenarie della collina, oppure da quelli caldi, a matrice ghiaiosa, dell’Isonzo.

La degustazione

Ho diviso la degustazione in 2 gruppi dati i tanti campioni a disposizione, Colli Orientali e Collio, anche per le caratteristiche un po’ diverse fra le 2 zone, dai tratti più verticali, freschi, fragranti, vivaci quelli dei Colli Orientali, più caldi, cremosi, materici quelli del Collio. Grandissimi vini in entrambi le zone per un vino con grande vitalità, molto versatile negli abbinamenti e con il finale con un amarognolo controllato che slancia il finale.

Friulano Vigneto Storico 2019  DOC Friuli Colli Orientali di Adriano Gigante

È variegato nella trama olfattiva che dispensa intense note tropicali, mango, papaia, pesca, agrumate, finale  di mandorla e pietra focaia. Bocca cremosa e potente, ricco nella materia e nel volume ma piacevole, bilanciato dal finale fresco e agrumato. Vino finissimo e lunghissimo, d’altra parte questi vecchi ceppi centenari riescono a dare un frutto meraviglioso. 92/100

Friulano Riserva 2016 DOC Friuli Colli Orientali di Specogna

Sensazioni olfattive complesse e intense, che iniziono con un fruttato di mela golden, pera, pesca, melone, pietra focaia, fiori bianchi e mandorla. Bocca calda, intensa, armonica. Vino dalla grande pulizia e finezza, finale salino e leggermente amarognolo. Altro Friulano di grande spessore. 91/100

Friulano 2019 DOC Friuli Colli Orientali di Aquila del Torre

Chiaroscuro aromatico espressivo e ampio, con il dna del vitigno in evidenza, si susseguono dolci note tropicali, floreali, agrumate e finale di mandorla amara. Ricco, denso, piacevole e appagante sul palato con guizzanti sensazioni fresco-sapide che sostengono la persistenza. 90/100

Friulano 2019 DOC Friuli Colli Orientali di Ronchi Sant’Egidio

Complesso e intenso il quadro olfattivo,  piacevole e fine nelle note fruttate di mela, pesca, melone, soffio floreale. Bocca intensa, piacevole, mette in mostra carattere e una materia copiosa rinfrescata a dovere da freschezza che lo slancia in un lungo finale. 89/100

Friulano 2019 DOC Friuli Colli Orientali di Zuane

Ampio e intenso al naso che allieta con fresche note di frutta a polpa gialla, floreale di ginestra, soffio agrumato e di mandorla amara. Assaggio caldo e morbido in prima battuta, vivacizza da una buona verve fresco-sapida, buona la persistenza. 89/100

Friulano Liende 2017 DOC Friuli Colli Orientali di La Viarte

Il naso è sciolto e ampio, decisamente fruttato e floreale, con intriganti note tropicali, mela renetta e pesca, a finire una scia di mandorla amara. La bocca non è da meno brillando per succosità, sapore e armonia ricco, denso, cremoso. Ottima la persistenza su percezione amarognola tipica. 88/100

Friulano 2020 Colli Orientali del Friuli di la Tunella

Naso fine, sussurrato, delicato, si percepiscono sentori di frutta gialla melone, pera, pesca, mela, soffio floreale e di mandorla amara. Palato di struttura, caldo, avvolgente, spesso, da metà bocca è bilanciato da sferzante vena fresco-sapida, buona la persistenza con rimandi floreali e mielati. 88/100

Friulano Biologico 2019 DOC Friuli Colli Orientali di Villa Rubini

Naso di bella intensità al naso, che propone note quasi di frutta surmatura, mela, pera in confettura, pasta di mandorle, fiori gialli. Bocca ricca, densa, buona materia, buona persistenza, finale dolcemente amarognolo. 88/100

Friulano 2020 DOC Friuli Colli Orientali di Valentino Butussi

Bouquet finemente orchestrato da note tropicali mature di melone, ananas, pesca, crostata alle mandorle e soffio agrumato. Scorre dinamico al palato con buona materia bilanciata da rinfrescante freschezza e sapidità che si supportano a vicenda regalando pulizia e ricordi finali agrumati. 88/100

Friulano 12 Viti 2020 DOC Friuli Colli Orientali di La Sclusa

Varietale e molto caratteristico al naso, piacevoli sentori di mela, pesca bianca, agrume, erbe aromatiche, poi note affumicate e di mandorla. Buono il palato, possente e materico prima, poi fresco, salino, con finale appena amarognolo. 88/100

Friulano 2020 DOC Friuli Colli Orientali di Emacora

All’olfatto mandorla e pesca bianca aprono la strada a dolci note di miele e accenni affumicati di pietra focaia, a completare una fase olfattiva complessa e convincente. Sapore pieno, integro, giovanile, molto salino, caldo e lunghissimo nel finale. 88/100

Friulano 2020 Colli Orientali del Friuli DOC di Fedele Giacomo

Olfatto disposto su toni di fiori gialli, frutta a polpa gialla matura, caldi profumi tropicali di ananas, papaia, melone e pesca. Assaggio avvolgente, mette in mostra una struttura calda e cremosa, scorre simmetrico con un finale fresco-sapido persistente e sintonizzato con l’olfatto. 87/100

Friulano 2020 DOC Friuli Colli Orientali di Cornium

Naso che apre le danze su toni di pesca bianca, nespola, mandorla fresca ed erba medica. Sapore di grande intensità e calore alcolico, molto salino, ricco, imponente, con un classico finale appena amarognolo. 87/100

Friulano 2020 Friuli Colli Orientali DOC di Roberto Scubla

Ouveeture di paglia all’olfatto, intervengono poi soffi di mandorla amara, mela matura, tocco floreale e di mandorla amara. Bocca fresca, piacevole, sapido e amarognolo, induce una buona salivazione. Grande la beva espressa, difficile fermarsi al primo calice. 87/100

Friulano 2020 DOC Friuli Colli Orientali di Jacùss

Energico l’olfatto che sprigiona energiche suggestioni di mela renetta matura, pesca, melone invernale, mandorle tostate, soffio floreale e roccioso. Raffinata la tessitura gustativa che concede una sensazione cremosa tra rivoli freschi e sapidi. Cenni floreali nel lungo finale. 87/100

to be continued…

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