Il locale del Bon Vivre
Miramonti l’Altro è, da più di 40 anni, il punto di riferimento per l’alta ristorazione bresciana, gestito egregiamente dalla famiglia Piscini, che ha creduto e ha stretto un fortissimo legame con lo chef di origini bretone, Philippe Léveillé. Il legame si è ulteriormente consolidato con il matrimonio dello Chef con Daniela Piscini, brillante responsabile della sala. La famiglia Piscini rappresenta per Brescia un po’ quello che è la famiglia Cerea per Bergamo: l’impostazione di base, dal punto di vista dell’accoglienza è decisamente simile; anche qui si sperimenta davvero il “bon vivre”, per la cucina (trait d’union fra la Francia e la Valtrompia), per l’atmosfera (di grande piacevolezza e relax che si respira) e per il servizio, di grande professionalità, velocità ed efficienza. L’impostazione di base della cucina è marcatamente francese, sia per l’uso del burro, anche se decisamente ridotto rispetto al passato, sia per l’utilizzo di varie salse ed emulsioni; però quello che è peculiare è, appunto, la fusione della cultura gastronomica francese con quella del territorio bresciano, dai laghi alle montagne.
Chez Philippe
L’offerta è molto variegata, nella logica della massima flessibilità: si può quindi scegliere tranquillamente alla carta, oppure addentrarsi nei tre percorsi degustazione, da quello più tradizionale a quello più innovativo. Nella carta ci sono piatti oramai divenuti dei classici, come il Risotto ai funghi e formaggi dolci di montagna, la montagna di Gelato di crema, mantecato espresso, oppure la deliziosa Zuppetta di lumache all’acetosella
Oxalis acetosella (nome comune Acetosella dei boschi) è una piccola pianta alta fino a 12 cm, appartenente alla famiglia delle Oxalidaceae. Il nome comune della pianta deriva dal sapore acidulo (ma anche aspro) delle foglie usate anticamente come condimento per le insalate e che ricorda appunto l'aceto. Anticamente (nel Medioevo) si usava come condimento. Al pari dell'acetosa arricchisce di sapore... Leggi e croccante di erbe aromatiche. Ci sono poi anche rivisitazioni di classici come la Sarda in saor
Particolare metodo di cottura e di conservazione di materie prime ittiche. Il pesce viene prima infarinato, poi fritto e infine disposto a strati con cipolle cotte in agrodolce, pinoli e uvetta passa. Celebri per questa preparazione sono le sarde in saor venete. Leggi, presentata come un piccolo gioiello di estetica, gusto e consistenze, o il Luccio alla Gardesana (meno interessante e più un amuse bouche che una portata da degustazione). Deliziosi e golosi i Ravioli con ripieno liquido di cervo in salmì
Modalità di preparazione e cottura della carne, in particolare cacciagione da pelo e selvaggina, lepre in primis. La carne, marinata almeno una notte con vino, spezie ed eventualmente verdure, viene cotta in un ragù oppure in un intingolo. La procedura ha lo scopo di imprimere aromi forti alle carni in modo tale da contrastare gli intensi odori selvatici già presenti.... Leggi e crema di anacardi; sontuosa la Quaglia laccata al miele all’agro di soia e le sue uova in varie consistenze, piatto decisamente ricco, anche se, forse, non molto equilibrato nella proporzione fra carne e uova. Le salse sono sempre perfette ed eleganti, sia per come sono tirate, sia per gli equilibri gustativi fra sapidità, acidità e aromaticità. Lo Chef ha sempre, molto chiaramente, in testa, l’obiettivo di far godere il commensale, con piatti concentrati sul gusto e sulla grande piacevolezza, sia estetica sia palatale, e riesce perfettamente a centrare l’obiettivo.
IL PIATTO MIGLIORE: Ostrica e birra.
La Galleria Fotografica:











































