Riso giallo – TOP 5 di Milano

il "riso Giallo" di Manna.

In principio fu Gualtiero Marchesi

Il risotto alla milanese, anche conosciuto come “riso giallo”, è uno dei piatti simbolo della tradizione gastronomica di Milano. I primi riferimenti letterari al piatto meneghino risalgono agli inizi dell’Ottocento. Tuttavia, fu solo nel Novecento che questo piatto entrò a pieno titolo nella cultura gastronomica nazionale, grazie alla visione innovativa di Gualtiero Marchesi. Il Maestro della cucina italiana, nella sua storica sede di via Bonvesin de la Riva, lo rese un’icona, elevandolo con tecnica e cura estetica. Oggi il risotto allo zafferano si presta a molteplici interpretazioni: c’è chi lo arricchisce con acidità, chi ne enfatizza la cremosità, chi ricerca il gusto del burro e del midollo, e chi ne fa un omaggio al territorio usando solo ingredienti selezionati. Alcuni scelgono pistilli pregiati, altri zafferano in polvere; il riso può essere Carnaroli, Vialone Nano, Arborio o varietà autoctone. In ogni caso, resta uno dei grandi piatti della cucina italiana. In questa guida abbiamo selezionato le cinque migliori interpretazioni del risotto alla milanese a Milano, sulla base di gusto, tecnica, fedeltà alla tradizione e personalità.

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Manna

Uno dei più interessanti risotti gialli di Milano. La versione proposta da Manna è realizzata con zafferano in pistilli e midollo di bue crudo: un richiamo dichiarato alla tradizione, con un’estetica “marchesiana”. Il piatto colpisce per il suo equilibrio tra opulenza e finezza, grazie anche alle affascinanti note di brace che aggiungono carattere e profondità. Un risotto che colpisce al cuore e al palato, capace di affascinare tanto nella forma quanto nel gusto.

VALUTAZIONE

VOTO EDITORE

9.0

VOTO UTENTI

8.0

 

INFORMAZIONI

Frangente

Non sempre in carta, ma disponibile su richiesta: il risotto alla milanese di Federico Sisti è uno di quei piatti che meritano di essere provati. Realizzato con zafferano sia in pistilli che in polvere, aceto di vino invecchiato dell’Acetaia San Giacomo, burro e midollo: pochi ingredienti, selezionati con rigore e visione. La mantecatura è morbida, il gusto profondo e strutturato. Un risotto alla milanese che incarna la tradizione con consapevolezza e personalità. Un risotto alla milanese con la “R” maiuscola.

VALUTAZIONE

VOTO EDITORE

8.5

VOTO UTENTI

8.0

 

INFORMAZIONI

Ratanà

Qui il risotto è alla “vecchia Milano”: con gremolada e sugo d’arrosto. Il piatto rappresenta una delle interpretazioni più riuscite in città, dove tradizione e contemporaneità convivono in equilibrio perfetto. Lo chef Cesare Battisti lavora solo con ingredienti d’eccellenza e il risultato si percepisce a ogni forchettata. Consigliato l’abbinamento con l’ossobuco, per una full immersion nella classicità meneghina.

VALUTAZIONE

VOTO EDITORE

8.5

VOTO UTENTI

8.5

 

INFORMAZIONI

Trattoria del Nuovo Macello

Un risotto alla milanese che punta al comfort senza rinunciare alla qualità. Arricchito con zafferano in stimmi, burro d’eccellenza e Lodigiano Riserva: così lo interpreta Giovanni Traversone. Un piatto dal gusto classico e voluttuoso, privo di eccessi acidi, eseguito con rigore e pensato per offrire un’esperienza rassicurante, elegante nella sua essenzialità.

VALUTAZIONE

VOTO EDITORE

8.0

VOTO UTENTI

9.0

 

INFORMAZIONI

Rovello

Anche se non interamente dedicato alla cucina meneghina, Rovello, il locale di Michele De Liguoro, propone uno dei migliori risotti allo zafferano della città. Cremoso, servito all’onda con un sugo d’arrosto al centro, conquista per la sua forza e per le sue sfumature amarostiche. Una versione decisa, pensata per chi ama la profondità di gusto.

VALUTAZIONE

VOTO EDITORE

8.0

VOTO UTENTI

Rovello: Nessun voto ricevuto.

 

INFORMAZIONI

Picture of Leonardo Casaleno

Leonardo Casaleno

Avvocato di professione e appassionato cinefilo, il suo cammino è stato segnato fin dalla giovane età da un sorprendente incontro con una passatina di ceci sulla via di San Vincenzo: un momento che ha acceso in lui un profondo culto per il cibo. Oggi sfugge con entusiasmo alla monotonia quotidiana per andare alla ricerca di tavole tradizionali o innovative che siano, purchè autentiche e capaci di sfamare la sua curiosità gastronomica. Nutre un altro grande amore per i viaggi che si manifesta in modo spontaneo: prenota un ristorante, quindi pianifica l’itinerario.

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