In principio fu Gualtiero Marchesi
In letteratura i primi cenni al “riso giallo” associato alla tradizione meneghina risalgono ad inizi Ottocento. Tuttavia, è solo circa un secolo più tardi che questo piatto si trasforma in un autentico culto gastronomico, grazie all’intuizione del “Maestro” di via Bonvesin de la Riva. Da allora, il risotto giallo è divenuto emblema di eccellenza culinaria, passione e cultura nazionale. C’è chi lo esalta con tocchi di acidità, chi ne valorizza la ricchezza sostanziosa, chi ne ricerca il gusto rassicurante e chi ne celebra la sapidità umami, la voluttuosità del burro e il profumo inconfondibile dello zafferano – indiscusso protagonista. Alcuni prediligono i pregiati pistilli, altri optano per la spezia in polvere. Che si scelga il Carnaroli, il Vialone Nano, l’Arborio o altre varietà, e che lo si consideri simbolo di Milano o semplicemente un piacere irrinunciabile, il risotto alla milanese conserva intatto il suo fascino senza tempo. Per questo, abbiamo scelto di stilare una classifica delle migliori interpretazioni di questa ricetta – non necessariamente ortodosse – offrendo una selezione accurata tra tradizione, innovazione, personalità e gusto.