Borgo San Jacopo

VALUTAZIONE

Cucina Classica

16/20

PREGI
Fascino dei tavoli esterni.
Varietà delle proposte, anche à la carte e altrettanta ampiezza della carta vini.
DIFETTI
Servizio in leggero rallentamento con la sala piena.

L’accuratezza firmata Claudio Mengoni

Firenze, culla del rinascimento italiano. Ma anche città fluviale. Proprio sulle sponde dell’Arno, a ridosso di Ponte Vecchio, s’incastona tra i palazzi di questo quartiere fiorentino, il suggestivo Hotel Lungarno, della famiglia d’alta moda Ferragamo. Al piano terra troviamo il romantico Borgo San Jacopo ristorante guidato dallo chef Claudio Mengoni. Mano espressa la sua, con esperienze di spessore e vocata alla essenzialità dell’ingrediente, tra colori, profumi e gusti di terra (vegetali annessi) e di mare. I tre percorsi disponibili vedono una impostazione “italiana”, catalizzatrice di apprezzamento e conoscibilità di un pubblico in larga parte internazionale. Incuriosisce pertanto la degustazione che segue concettualmente il ciclo delle stagioni, dal quale prende nome il percorso assaggiato nella raffinata sala, sobria e lineare, quasi fosse una galleria d’arte moderna.

Freschezza gustativa

I piatti che compongono il menù assaggiato alla fine dell’estate 2024 svelano una piacevole punta di freschezza gustativa, rappresentata da elementi sfumatamente acidulo/amari, ben contrapposti a quello principale. La progressione di questa precisa scelta si palesa facendo il palio con una buona tecnica nella Melanzana con anguilla affumicata, arancia amara, sedano e salsa all’aglio, piatto che combina la consistenza e cottura della materia prima alla intensità e alla freschezza degli altri sapori, svelando la propensione verso il mondo vegetale da parte di Mengoni. Nel profumato e “profondo” Scorfano in zuppa con riduzione di mare, lumachine e peperoni verdi, troviamo, quale elemento di contrasto, che si aggiunge ad una percezione amarognola, la celebre Pappa al pomodoro. Di crescente intensità e di maggior impatto palatale, specie per la gestione nitida delle singole componenti, lo Spaghettino con crema di burrata, ostriche scottate, caviale e limone, portata dal gusto inizialmente delicato, in allungo più complesso tra sapidità, vaga grassezza e dolcezza, centrato, con la punta agrumata sul finale.

L’ottimo Salvatore Biscotti cura la cantina del Borgo San Jacopo arricchendola di proposte che partono dalla Toscana e si propagano in tutto il globo, con ottima rotazione e specifici quanto divertenti wine pairing. Supervisione della sala affidata allo charme di Nicola Longo, a completamento di una gustosa ed elegante cena, che consigliamo di prenotare in anticipo, optando possibilmente per uno dei due tavoli posti sul balcone che affaccia sull’Arno, opzione questa, senz’altro arricchente.

IL PIATTO MIGLIORE: Spaghettino selezione “Martelli”, crema di burrata, ostriche scottate, caviale Siberian Classic e limone.

LA GALLERIA FOTOGRAFICA:

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Andrea Mucci

Dall’inizio del terzo millennio lavora in ambito finanziario ma la tavola, qualsiasi sia la sua declinazione, ne occupa da sempre i ritagli del tempo libero, alimentandone la ricerca del gusto, della piacevolezza e del senso estetico. Sommelier AIS per passione, si innamora dello champagne, che berrebbe anche a colazione e degusta con immancabile sottofondo jazz. Nel piatto ricerca l’essenza della materia prima, tra forma e soprattutto sostanza, con la curiosità di sapere cosa avrà da dire al palato.

2 Comments

  1. Romano ha detto:

    In un piattume fiorentino questo ristorante è sempre una garanzia, ci abbiamo festeggiato i mei 50 anni!

  2. Francesco ha detto:

    Gran posto e tavolo esterno unico !!!

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

16/20

PREGI
Fascino dei tavoli esterni.
Varietà delle proposte, anche à la carte e altrettanta ampiezza della carta vini.
DIFETTI
Servizio in leggero rallentamento con la sala piena.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione a 135€, 170€ e 180€

Prezzo medio alla carta 130 €

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