Onice

VALUTAZIONE

Cucina Classica

16/20

PREGI
Piatti che veicolano perfettamente la stagionalità.
Il senso di accoglienza.
DIFETTI
Difficoltà trovare parcheggio, non a pagamento, nelle vicinanze.

Che coppia!

Siamo a Nizza, in una graziosa vietta nei pressi del porto. Onice è il progetto di una coppia di giovanissimi talenti dal palmarès impressionante: lei, Florencia Montes, argentina, con esperienze, prima a casa, da Chila, poi Septime, Eleven Madison Park e Mirazur, dove ha conosciuto lui, Lorenzo Ragni, umbro con esperienza da The Ledbury e Crippa. Aperto la scorsa estate, nel giro di meno di un anno, hanno ottenuto la stella Michelin, continuano a investire in macchinari e in personale, sia di brigata sia di sala, e hanno messo in cantiere un progetto molto importante, con una bimba in arrivo; che dire, un super anno! Quello che ci impressiona, ogni volta, è quanto riescano a farti percepire la stagione in cui ci si trova: la scorsa estate, con un percorso dove ti sentivi l’estate addosso e, ora, con un percorso dove percepisci la primavera e l’amore nell’aria frizzante. Colori, materie prime, erbe e fiori, salse e estrazioni, ti portano in un mondo di grazia, eleganza, armonia e leggerezza.

La primavera a Nizza

Da Onice ci sono solo due percorsi degustazione fra cui scegliere, che differiscono solo per la numerica di portate, 5 o 7, escluso gli amuse bouche e la piccola pasticceria finale. La partenza è ben pensata e subito di impatto, con un quartetto che introduce al mondo gastronomico di Florencia e Lorenzo, con la gustosità di una Brioche di guancia di manzo con confettura di albicocca, gel di pickles e polvere rosmarino, e di una Tuille di oliva, formaggio di pecora fresco e ravanelli; poi la componente vegetale protagonista con Radicchietti con maionese e furikake e, a finire, la parte ittica, con la Tartelletta di sgombro e uova di trota, maionese, yuzukosho, ponzu e nori.

La Tartare di manzo e ostriche mediterranee, con crème fraîche e rafano, favette fresche, velo di ostrica e borragine gioca con sapienza sullo iodio dell’ostrica come (unico) elemento di sapidità. Piccolo capolavoro il freschissimo e intenso ragù di piselli con emulsione di scorze di piselli, erbe e fiori di primavera, che assurge a elemento decisamente primario rispetto al Calamaro. La componente vegetale è spesso quella che valorizza piatti come gli Gnocchi di patate della bisalta con burro artigianale, ripieni di formaggio di capra fresco, dove le bietoline e le cime di rapa aumentano la complessità del piatto, con le note amare, e la polvere di vaudovan aggiunge un tocco di eleganza. Gustosissimo e dalla cottura perfetta il Manzo “Parthenais”, con l’aggiunta, super indovinata, del midollo, carotine, il loro condimento, miso e polvere di polline di finocchietto.

Della parte dolce abbiamo particolarmente apprezzato gli Alfajores di limone, limone caviale, meringa bruciata al carbone e bacche di timur, serviti come elemento della piccola pasticceria che, per complessità e profondità potrebbero, in altre proporzioni, diventare il dolce principale. Un percorso dove si vola già a livelli alti, con una cucina identitaria, che pesca dalle varie esperienze e origini dei due ragazzi; loro mostrano una grande capacità di lavorare sulle proporzioni e sulle geometrie delle componenti nel piatto, per un risultato sempre di grande armonia, di freschezza e di pulizia dei diversi sapori, per una piacevolissima leggerezza complessiva. Vedendo i progressi ottenuti, rispetto alla prima visita della scorsa estate, ci sono tutte le prospettive per questi giovani, adorabili, di una crescita continua e progressiva nel tempo.

IL PIATTO MIGLIORE: Ragù di piselli e calamari, con emulsione di scorze di piselli; erbe e fiori di primavera.

La Galleria Fotografica:

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Fiorello Bianchi

Appassionato viaggiatore e gourmet, alla costante ricerca di esperienze gastronomiche e di piatti superwow, a cui dedica parte del suo tempo libero e dei suoi viaggi. Interessato a scoprire nuovi talenti, amante delle proposte più originali che riescano a stupire e convincere il palato.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

16/20

PREGI
Piatti che veicolano perfettamente la stagionalità.
Il senso di accoglienza.
DIFETTI
Difficoltà trovare parcheggio, non a pagamento, nelle vicinanze.

INFORMAZIONI

PREZZI

Due menù degustazione a 100€ e 120€

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