Valutazione
Pregi
- L’aria ‘soffusa’ e sobriamente elegante.
Difetti
- L’impiego eccessivo di materia lipidica in alcune pietanze.
Una rincuorante certezza
Visitare Il Liberty di Andrea Provenzani è ogni volta una rincuorante certezza in una Milano in perenne transizione, trambusto e allestimento. Appena entrati nel suo delizioso ristorante – adornato di elementi architettonici che richiamano coerentemente lo stile Art Nouveau da cui prende il nome l’insegna – l’atmosfera ovattata, le luci morbide e il servizio in punta di piedi del personale di sala ci fanno dimenticare un attimo la frenesia della città e l’affaticamento di una giornata complicata.
La tecnica del cuoco e proprietario, che qui si applica con costanza da 22 anni, è volto alla cucina della tradizione che in parte attualizza con compimento affidabile; approccio coerente che traspare appieno anche nella sdilinquente Pasta e patate, di per sé piatto rustico e pop, che insaporisce con un tocco di filante provola dolce, una miscela preziosa di bacche di pepe e uno zing di limone verde, rendendola raffinata e lieve al palato. I Cappelletti Ferraresi (omaggio alle origini materne di Provenzani) al burro e salvia su spuma di Parmigiano 36 mesi, forse questa un filo sovrabbondante, sorprendono per la leggerezza umettata e gustosa della loro farcia.
Tradizione fusion
L’impronta esperta di Andrea Provenzani è di chi sa fare il suo mestiere con tocco concreto, senza perdersi in inutili infiorettature, ma che si palesa anche quando si cimenta con piatti di stampo fusion – pietanza peraltro migliore di questa degustazione – come la Asian Cassoeula: deliziosi gyoza a vapore ricolmi di cassoeula, il suo fondo, crudo di calamaro, lime, sesamo, cipollotto, alga nori e verza il cui esito finale risulta sì appetitoso e sapido ma mai greve, mentre la Tarte Tatin con scalogno al vino rosso speziato, con Gorgonzola naturale, noci, maggiorana e pere marinate al Cognac di Champagne sebbene ghiotta e ricca al boccone, impegna infine un filo il palato per la sua difficile masticabilità. Ottimo e aggraziato il Bollito misto composto da cinque tagli assortiti, presentato in piccoli trancetti di ciascuno prima scottati ‘a la plancha’, passaggio che conferisce loro un’ottima sigillatura e sapidità, accompagnandoli a diverse stuzzicanti salsine e del brodo in tazza da sorbire appena tiepido.
Carta dei vini densa e interessante per la selezione accurata di etichette quasi unicamente nazionali eccezion fatta per tre sezioni dedicate agli Champagne, ai Bianchi e Rossi delle terre di Francia e a quelle Slovene. Equa e variegata anche la proposta al calice.
IL PIATTO MIGLIORE: Asian Cassoeula.