Una sera al Parker
Questo è periodo di celebrazioni al Parker, cosa si festeggia? Senza ombra di dubbio l’arrivo dell’unica seconda stella della città di Napoli, lontana dalle mappe dell’alta gastronomia per troppo tempo, in altro luogo (ma non per questo in secondo piano, anzi) si celebra una cucina di grande ispirazione francese, ma con intersezioni gustative da ogni parte del globo. Gli ingredienti e i riverberi mondiali nei piatti dello Chef Domenico Candela spaziano dalla napoletanità più assoluta alle coste dell’India.
Una scommessa vinta in partenza
Tutto, nella cucina del George e di Candela, pare indicare una via di assoluto controllo sulla materia prima e sugli abbinamenti presentati al cliente, ogni azzardo è finemente calcolato e ogni scelta è meticolosa fino al calcolo estremo di ogni ripercussione sul palato dell’ospite. L’inizio del percorso è giocato sulle asprezze, il benvenuto di un Melone con anice rinfresca e prepara le papille a una serie di portate in rapida successione e dai sapori sicuramente non tenui; è il caso dell’Ostrica Tarbouriech attorniata da mandorle e albicocche del Vesuvio (per la precisione l’armellina, ovvero il seme all’interno del nocciolo) dal forte potere amaricante. Si giunge subito a una delle vette di sapore della cena con un Cavolfiore alla libanese, speziatissimo e dal gusto rotondo, che invita il commensale ad assaporarlo più e più volte con grande passione. Ottimo il Branzino con beurre blancLa beurre blanc (la traduzione letterale dal francese è "burro bianco") è una salsa calda di burro emulsionato insieme a una riduzione di aceto e/o vino bianco (solitamente Muscadet) e scalogno. Di origine francese e simile alla salsa olandese, si differenzia dal suo servizio. Una buona beurre blanc dev'essere ricca e burrosa, ma anche leggera e densa, con un sapore... Leggi, patata ratta e porro di Cervere che rappresenta, sia per tecnica quanto per scelta degli ingredienti che concorrono insieme alla riuscita del piatto migliore della serata, il più sentito e palese omaggio alla cucina d’Oltralpe alla quale Candela deve la sua formazione. Molto divertente il pre-dessert, tutto da scoprire e basato sull’ormai leggendaria “Limonata a cosce aperte” della tradizione partenopea. Il servizio attento e cordiale lascia trasparire un momento di vera emozione quando, in occasione della piccola pasticceria, parla di San Gennaro e del miracolo a cui è ispirato il cocktail di arrivederci.
IL PIATTO MIGLIORE: Dorso di branzino con porro, patate ratte e beurre blanc con caviale siberian.
La Galleria Fotografica:
Melone e anice. “Pink Lady”: ostrica Tarbiuriech con crema di mandorle e armelline del Vesuvio, gel di verjus ed estratto di rosmarino. “Le Marais”: cavolfiore alla libanese, maionese di bottarga di muggine, chimichurri e erbe piccanti. Presentazione di “Raggio di sole”. “Raggio di sole”: riso Carnaroli cotto in estrazione di foglie di limone, gamberi rossi al naturale, olio al dragoncello e jus di lampone fermentato. “Golfo 870”: dorso di branzino selvaggio cotto al vapore con porro di Cervere, spuma di patate ratte e salsa beurre blanc con caviale siberian. “Colui che viaggia” – 1 parte: petto di piccione italiano marinato con tobandjan cotto al binchotan, radicchio in succo di uva fragola, chiodi di garofano e jus all’aceto balsamico di Modena 12 anni. “Colui che viaggia” – 2 parte: coscia farcita di quinto quarto di piccione. “La “Limonata a cosce aperte” Citrus”: ode ai frutti d’oro.