Passione Gourmet Cuvée Nicolas-François 2008 - Passione Gourmet

Cuvée Nicolas-François 2008

Vino
Recensito da Vania Valentini

La Cuvée più emblematica della Maison Billecart-Salmon

È tra le pochissime Maison di Champagne ancora nelle mani dei discendenti dei fondatori e, quando si tratta delle sue prestigiose cuvée, la Billecart-Salmon rende omaggio proprio a loro, vale a dire Nicolas-François, celebrato con lo storico assemblaggio di uve Chardonnay e Pinot Noir, la moglie Elisabeth Salmon, a cui è dedicata la Cuvée Rosé e il fratello Louis Salmon –  il cui nome onora il Blanc de blancs.

La Cuvée Nicolas-François, nella sua ultima edizione, il millesimo 2008,  è stata presentata in anteprima poche sere fa in una serata organizzata da AIS Milano facendo immediatamente breccia nel cuore degli appassionati presenti che, da tempo, attendevano la Cuvée più emblematica della Maison nell’ormai celebre annata. Uno champagne che ha richiesto un percorso più lungo e meticoloso del consueto, iniziato con la rigorosa selezione delle uve, tutte di elevatissima classificazione, proseguito in cantina con un affinamento sui lieviti di ben 13 anni; il tempo necessario a far sì che un’annata impetuosa e indomita come questa si affidasse alla mano attenta dello Chef de cave. Uno champagne maestoso, un vino esclusivo per profondità e ricercatezza, dalla tempra forgiata da un processo di definizione identitario in cui nulla è lasciato al caso.

La serata è stata condotta da Alberto Lupetti assieme a Nicolas Roland-Billecart, settima generazione della famiglia e responsabile commerciale della Maison e al giovane e talentuoso Chef de Cave Florent Nys. La Cuvée Nicolas-François Billecart nasce con il millesimo 1964 grazie a Jean-Roland Billecart (il padre di François e Antoine, attuali proprietari della Maison) per onorarne il fondatore. Jean-Roland Billecart ha compiuto da poco 100 anni (“Il mio segreto? Un calice di Billecart Salmon al giorno!“) e oggi rappresenta la quinta generazione della famiglia (è il papà di François e Antoine), ancora fa parte del comitato di degustazione ed è colui che ha gettato la basi della Billecart di oggi, prima introducendo il débourbage a freddo e, a seguire, la fermentazione a bassa temperatura (come ha spiegato Alberto Lupetti durante la Masterclass, l’idea gli venne visitando la birreria di un amico nel nord della Francia). Metodo che la Maison adotta ancora oggi perché, come ci spiega Florent Nys, permette di ottenere vini di estrema finezza e precisione, magnificando, allo stesso tempo, ricchezza e profondità gustativa.

Gli champagne Billecart-Salmon si caratterizzano per leggerezza, integrità di frutto, rigore ed eleganza; non nascono per impressionare bensì per portare nel calice grazia, forza, energia e sapore (che qui si traduce in agrumi e craie). Sono champagne di classe e che, all’inizio del loro lungo percorso, esigono letture trasversali, a volte impegnative ma in grado di aggiungere, con il tempo, setosità e texture a una materia di una espressività e ricchezza senza pari. Vini che richiedono attesa ma che scelgono di muoversi su livelli di assoluta eccellenza vivendo, da sempre, di enorme stima da parte del pubblico e della critica più severa.  Affidabilità, costanza e una crescita qualitativa in sintonia con i tempi (vedi la recente riduzione dei dosaggi) hanno donato alla Billecart-Salmon, nel tempo, il successo e la fiducia che meritano. Una Maison che predilige la classe all’esuberanza, la qualità e il silenzio al marketing più appariscente. Fondata nel 1818 a Mareuil-sur-Aÿ, Billecart-Salmon nasce dal matrimonio tra Nicolas-François Billecart ed Elisabeth Salmon: un’unione tra famiglie che ancora oggi, dopo sette generazioni, rimane fedele all’impegno di muoversi in una dimensione di privilegio ed eccellenza sulla falsariga tracciata finora da sei generazioni della famiglia. Oggi, a dirigere la Maison è Mathieu Roland-Billecart, che rappresenta la settima generazione .

La Billecart-Salmon possiede 100 ettari di vigneti (a conduzione organica) e acquista uve da 185 vigneron selezionati e fidelizzati nel corso di un secolo per l’equivalente di 100 ettari, tutti siti in villaggi a un raggio di 20 chilometri intorno al comune di Épernay, in un territorio che si estende tra la Montagne di Reims, la Côte des Blancs e la Valle della Marna. Presso la Maison, il 75% delle uve è Premier cru e Grand cru, vale a dire le più alte classificazioni possibili per la produzione. In vigna si utilizza il cavallo da tiro, l’obiettivo è, infatti, quello di scongiurare la compattazione del suolo agevolandone, così, la porosità e la biodiversità e indurre le radici a svilupparsi in profondità e attingere ai minerali e agli elementi presenti del sottosuolo. Billecart-Salmon usa, infine, metodi di vinificazione tradizionali, tramandati di generazione in generazione e perfezionati di anno in anno, combinando le tecniche più antiche con le più avanzate tecnologie enologiche.

Dopo la pressatura, la taille non è mai utilizzata e, ancora oggi, viene adottata la tecnica del (doppio) debourbage a freddo e dell’utilizzo di tini in acciaio inox per una fermentazione più lunga a bassa temperatura (13°) in gran parte in cuve di acciaio da 50 hl. I lieviti utilizzati sono selezionati da un ceppo isolato e il mosto subisce una doppia decantazione, molto importante per eliminare le impurità. La tinaia utilizza principalmente 80 tini termoregolati di piccole dimensioni, che consentono di osservare la tracciabilità dei vitigni e delle parcelle ma anche barrique (reintrodotte progressivamente dal 1995, oggi sono 400, più 24 foudre per i vin de réserve). Le cantine di craie sono state scavate nel 1840; nei 2,8 chilometri di gallerie l’umidità è all’80% e la temperatura costante tra gli 11° e i 12°. Le maturazioni sui lieviti sono sempre piuttosto lunghe (da 30 mesi a oltre 10 anni) e per ciascun champagne è sviluppata una specifica liqueur non solo dal punto di vista degli zuccheri ma anche dei vini. Gli champagne non millesimati raggiungono la piena maturazione dopo tre o quattro anni, ovvero dopo un periodo due volte superiore rispetto alla norma prevista dalla denominazione. Le cuvée millesimate, invece, pazientano per oltre dieci anni prima di maturare completamente.

La degustazione

L’incontro tra l’annata 2008 e la Cuvée che omaggia il fondatore della storica Maison di Mareuil-sur-Aÿ non poteva che dare origine a uno champagne straordinario; sono davvero pochi i vini che possiedono la propulsione gustativa e la texture minerale di questo champagne che, in un’annata indomabile come la 2008, è stato in grado di raggiungere un equilibrio gustativo incomparabile. La Cuvée Nicolas-François è prodotta con uve dall’83% di villaggi Grand Cru e 17% di villaggi Premier Cru: 60% di Pinot Noir dei Premier e Grand Cru della Montagne de Reims e della Grande Vallée de la Marne (Mareuil-sur-Aÿ, Aÿ, Verzenay ) e 40% di Chardonnay della Côte des Blancs (Mesnil, Chouilly, Cramant). Come consuetudine, i mosti hanno subito prima il debourbage a freddo  e poi sono stati fermentati a bassa temperatura (<15°C) in gran parte in cuve in acciaio da 50 hl e il 17% in botti di quercia, vecchie almeno 10 anni. Non tutti i vini che entrano nell’assemblaggio svolgono la malolattica. L’affinamento sui lieviti è di 150 mesi (oltre 12 anni) e il dosaggio di 2,9 g/l. (Tirage Giugno 2009, Dégorgement I Trim. 2022)

La vendemmia del 2008 è stata particolarmente eccezionale per lo champagne. Inizialmente, le condizioni sembravano piuttosto sfavorevoli con un inverno freddo, una primavera fredda e un’estate piovosa. Tuttavia, verso la fine, le condizioni hanno portato ad un Agosto e un Settembre luminosi e soleggiati. I villaggi Grand Cru di Ambonnay, Bouzy e Aÿ – tutti utilizzati per Nicolas François 2008, con Aÿ che è la casa di Billecart-Salmon – hanno visto condizioni particolarmente buone. Mentre la maggior parte delle regioni vinicole francesi ha avuto una buona annata, per la Champagne il millesimo 2008 è considerato una leggenda e ha il potenziale per rivaleggiare con alcune delle migliori annate della storia.

Cuvée Nicolas-François 2008 *Codice MyO: 081078

Lievi note balsamiche e ricordi di tostature vanno a intercettare note di agrumi nobili, cedro, kumquat, mandarino e intrecciarsi a loro volta ai tratti geologici del territorio, craie, roccia bagnata. È incisivo, luminoso, complesso e distinto da un’‘immobile turbolenza’.  La bocca è agrumata, tenace, mordace, di grandissima tenuta su un palato in cui la traccia mineral-gessosa, coriacea e risoluta, si muove innervando il dinamismo, le movenze, aggiungendo luce consegnando una centralità che è eccezionale.  Finale scalpitante e nervoso, salino (molto salino) ma anche dagli inaspettati rimandi nocciolati e burrosi. Diventerà maestoso.

*Con Nicolas François 2008, vede la luce anche il nuovo strumento digitale My Origin: grazie al codice a 6 cifre presente sulla retro-etichetta, è possibile infatti studiare la carta d’identità della cuvée, con tutte le informazioni dettagliate riguardanti i vitigni, il dosaggio, la data di sboccatura. ***

Sfruttando l’occasione del debutto della Cuvée Nicolas François 2008, la Maison si è voluta raccontare anche attraverso una degustazione esclusiva di alcuni dei suoi champagne: il Brut Réserve base 2016, il Brut Réserve base 2018, il Brut Réserve base 2019, infine un viaggio nel tempo con una sontuosa Cuvée Nicolas François 2002 e uno sfolgorante Cuvée Nicolas François 1998 in Jéroboam.

Brut Réserve base 2016 Codice MyO: 161233

Delicato e sottile nell’approccio ma di buona pienezza e complessità olfattiva: emergono i tratti geologici riconducibili alla craie, gli agrumi, un floreale. Bocca avvolgente e solida, fresca, estremamente salina. Chiude con aromi di pasticceria che lo rendono ancora più attraente.

Brut Réserve base 2018 Codice MyO: 181214(attualmente sul mercato)

Raffinato e complesso, profumi aperti e nitidi di verbena, piccoli agrumi, bergamotto, fiori bianchi, pepe bianco, vaniglia. Un sorso compatto, risoluto e perentorio, succoso di ananas e salino di craie, dal finale caldo e minerale.

Brut Réserve base 2019 Codice MyO: 191193

Bottiglia di indiscutibile chiarezza: suggestioni solari e fresche di pesca, lampone e craie all’olfatto aprono su una bocca che è ben sostenuta,  tonica, saporita, minerale e scalpitante fino alla chiusura.  Destinato a crescere.  

Cuvée Nicolas François 2002 (Tirage Giugno 2004, Dégorgement Ott. 2019, 15 anni sui lieviti)

Naso che seduce nelle sue sensazioni burrose e nocciolate e che anticipa un sorso di gran fascino, ricco, concentrato, avvolgente, salino e agrumato, oltre che freschissimo. Chiude su suggestioni di tostature. Appaga.

Cuvée Nicolas François 1998 in Jéroboam (Tirage Giugno 1999, Dégorgement Dicembre 2017, 18 anni sui lieviti)

Naso potente,  apre su polvere da sparo, poi mandorla tostata, il tutto fuso agli agrumi, ancora gialli e freschi, alle spezie (pepe bianco), al timo, infine alla grafite. Anche al palato è perentorio, ampio, scalpitante e monolitico, salino e dal finale lunghissimo e vibrante. Capolavoro.

*I vini della Maison Billecart-Salmon sono distribuiti in Italia da Velier.

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