Palazzo Petrucci

VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
Location molto suggestiva.
Cucina capace di rinnovare i sapori della tradizione senza stravolgimenti.
DIFETTI
Sito web da sistemare.
Parcheggio non comodissimo.

Una grande cucina campana con vista mare, tra tradizione e modernità

Location davvero invidiabile: a Posillipo, praticamente sulla spiaggia, a due passi dal misterioso fascino dello splendido Palazzo Donn’Anna. Interni moderni, luminosi, accoglienti, con una bella cucina a vista e il panorama sul Golfo. Non c’è dubbio: a quella che, ormai da qualche anno, è la nuova sede di Palazzo Petrucci, è difficile chiedere di più. In cucina abbiamo ritrovato un Lino Scarallo in gran forma, molto coinvolto, sempre appassionato e infaticabile. È lui il padre nobile della nidiata di giovani cuochi campani che, negli ultimi 10/15 anni, ha portato un po’ di aria nuova sotto al Vesuvio. E a nostro giudizio, il percorso di Palazzo Petrucci – il ristorante più “antico” della nouvelle vague gourmet  dei ristoranti napoletani – ha raggiunto una piena maturazione. Il servizio e l’accoglienza sono oggi assolutamente di livello, la carta dei vini è finalmente ricca e completa e  la cucina non delude le aspettative.

Cuoco maturo, Scarallo ha qui trovato la formula vincente per dare vita a una ristorazione moderna – gourmet per usare un termine a noi caro – in una città non facile da questo punto di vista come Napoli. Con una clientela in gran parte storicamente legata ai sapori di casa, agli archetipi delle cucine delle mamme e delle nonne, tradizionalmente poco propensa, a tavola, a lasciare la via vecchia per la nuova.

Le nuove tecniche e i sapori della memoria

Cambiare le tecniche lasciando intatti i sapori che qui sono “memoria gustativa”. Questa la formula vincente dello Chef; capace, nelle sue preparazioni, di non perdere mai equilibrio e concentrazione dei sapori. Cambiare, alleggerire, rinnovare senza mai rinunciare a una spiccata centralità gustativa. Equilibrio tra il territorio e la stagionalità, l’innovazione e la tradizione, la terra e il mare. Nascono così piatti come il Carpaccio di Marchigiana beneventana, cimette di friarielli, pane croccante, aglio, olio e peperoncino con questi tre elementi coraggiosamente protagonisti, e le Candele alla genovese, salsa di provola affumicata, zest di limone e tartare di dentice.

Piatto migliore? Per noi senza dubbio il Tagliolino di calamaro cotto a bassa temperatura e vongole veraci, per la consistenza perfetta, frutto di grande perizia tecnica e per l’armonia e l’eleganza del risultato finale. In particolare (ne avevamo avuto prova anche nel carpaccio), colpisce la capacità di Scarallo di utilizzare con grande perizia e sublimare un ingrediente da molti (ingiustamente n.d.r.) avversato e comunque non semplice da domare come l’aglio.

Una menzione finale per il dessert, un bel gioco acido-dolce: Sorbetto alle clementine, insalata riccia condita con sale e olio, mousse di caramello salato e pinoli insabbiati. Un locale complessivamente cresciuto ed in evoluzione che dimostra di non avere nessuna intenzione di restare seduto sugli allori.

IL PIATTO MIGLIORE: Tagliolino di calamaro cotto a bassa temperatura e vongole veraci.

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Giovanni Gagliardi

Avvocato gourmet napoletano emigrato a Milano. Seguace del Buono in ogni sua espressione, della stagionalità, del rispetto delle tradizioni e del contesto culturale e territoriale in cui ogni cucina anche d'avanguardia deve esprimersi. Adora le innovazioni purchè siano emozionanti, e l'Alta cucina, ma solo se la A è maiuscola, convinto che per andare oltre la tradizione un cuoco necessiti di tanto talento.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
Location molto suggestiva.
Cucina capace di rinnovare i sapori della tradizione senza stravolgimenti.
DIFETTI
Sito web da sistemare.
Parcheggio non comodissimo.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menu degustazione a 100€, a 110€, a 130€ e a 150€

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