Passione Gourmet Amistà - Passione Gourmet

Amistà

Ristorante
via Cedrare 78, Corrubbio di San Pietro in Cariano (VR)
Chef Mattia Bianchi
Recensito da Ciro Fontanesi

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • La location che aggiunge l’esperienza artistica a quella culinaria.
  • Il servizio impeccabile.

Difetti

  • La carta dei vini da sistemare.
Visitato il 06-2022

Ritorno alle origini

Lasciare la fredda SP1 per entrare a Villa Amistà fa catapultare l’ospite in un mondo sospeso nel tempo. Villa cinquecentesca con un viale di ingresso in salita ornato da un impeccabile giardino all’italiana e una fontana a cuore che comunicano rilassatezza e cura del dettaglio. Il salone centrale è un climax di emozioni con una vera e propria mostra permanente di opere d’arte: da De Chirico a Andy Wahrol passando per Arnaldo Pomodoro, Mimmo Rotella e tantissimi altri artisti. Queste premesse fanno da sfondo all’Art Hotel 5 stelle L e al ristorante Amistà che gode di una sala “aperta”, spazi ben gestiti e luci che pongono l’attenzione sul piatto.

Esperienze internazionali a servizio della tradizione

La cucina del giovane Chef Mattia Bianchi, dopo 8 anni di esperienze internazionali tra Inghilterra e Australia, vuole legarsi intimamente al territorio e alla tradizione della terra da cui lui stesso proviene (la Valpolicella) ma con qualche digressione esterofila. Lo testimoniano i tre menù a disposizione in cui in “Valpolicella & Friends” si ritrova l’estrema tradizione come ad esempio i Tortelli di Corte Veronese, un inno al tempo dei principati e delle corti in cui non si buttava via niente, passando per “The Best Of” in cui inizia a subentrare un tocco personale nelle cotture e accostamenti fatti di equilibrio e rispetto delle materie prime come ad esempio Baccalà 2030, visione futurista di un elemento tradizionale. Il terzo menu è “Amistà3in cui lo Chef si diverte a sperimentare consapevolmente e a legare, in alcuni casi, il concetto di Arte alla Cucina come in Cubismo, dolce omaggio a Pablo Picasso e alla sua opera Arlequin et femme au collier, 1917, Parigi.

Menzione speciale anche alla sala, magistralmente gestita dal Direttore Giuseppe Grasso che, dopo importanti esperienze lavorative, mette a disposizione un team attento e una cura del cliente elegante e discreta.

La Galleria Fotografica:

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