Imágo
Valutazione
Pregi
- Uno dei salotti di Roma diventa la casa di un bravissimo e determinato Chef.
- Il panorama, al tramonto, dalla sala.
- Lo splendido terrazzo sopra la sala dove vengono serviti gli amuse bouche.
Difetti
- La mancanza del servizio del pranzo.
Da Imágo Andrea Antonini“serve l’Italia”
Una tale dichiarazione di intenti potrebbe apparire di primo acchito un po’ stentorea ma, se ascoltata alla fine di una cena al ristorante Imágo, da Andrea Antonini, trova assoluta congruità e pertinenza con quanto appena proposto dallo chef, anzi cuoco, come egli, con coerenza, preferisce definirsi. La lungimiranza di averlo scelto, da parte di Roberto Wirth, patron dell’Hassler, è stata notevole. Trattandosi di sostituire una figura importante come quella di Francesco Apreda, che per più di tre lustri aveva aggiunto, attraverso la ristorazione, ulteriore prestigio e notorietà all’hotel, la scelta da compiere appariva ardua e dal coefficiente di difficoltà piuttosto alto.
Una decisione presa nella primavera del 2019, quella di optare per lo chef che, al momento, collaborava con Enrico Crippa al sommo Piazza Duomo di Alba. Evidentemente il curriculum di Andrea Antonini, già da Quique Dacosta a Denia e al Celler de Can Roca a Girona, ma anche da Tetsuya a Sydney (dove per la prima volta è venuto a contatto con il fine dining), non deve essere passato inosservato. E giustamente, perché una sana e vera gavetta, meglio se praticata da mostri sacri della ristorazione, rappresenta una delle garanzie di maggior attendibilità.
E così da Imágo, in uno dei più bei salotti di Roma, già dotato di una squadra in sala di professionisti di ottimo livello coordinati da un gran padrone di casa come il navigatissimo Marco Amato, con Andrea Antonini Roberto Wirth ha optato per una scelta in discontinuità con lo stile precedente del ristorante, prediligendo una cucina determinata a celebrare esclusivamente il nostro paese, mettendone in rilievo ricchezza di varietà e abbondanza di materie prime.
L’amplificazione del gusto
Già gli amuse bouche ne sono adeguato biglietto da visita, rappresentativo di quello che è di là da venire, con la loro funzione di tracciare, in sintesi, la sensibilità gastronomica di Andrea Antonini. Una cucina in cui ingredienti e sapori sono ricercati ed esaltati attraverso preparazioni che sfruttano spesso e volentieri eterogenei accostamenti, come il surf and turfL'espressione "surf and turf" fa riferimento ai piatti in cui si combina la carne rossa con il pesce o i frutti di mare; "surf", navigare, richiama infatti l'ambiente marino, mentre "turf", manto erboso, allude ai pascoli del bestiame. Tipica della cucina americana, dove il piatto più famoso è la coda di aragosta con filet mignon, è una combinazione spesso adottata... Leggi degli squisiti ravioli mari e monti, che non si risolvono affatto in un’unica modalità espressiva.
L’obiettivo, più in generale, è sempre l’amplificazione del gusto anche attraverso lo sfruttamento di ogni elemento nella sua interezza, come il sontuoso coniglio la cui maioneseLa maionese (dal francese mayonnaise o dal catalano maonesa) è una salsa madre, cremosa e omogenea, generalmente di colore bianco o giallo pallido, che viene consumata fredda. Si tratta di un'emulsione stabile di olio vegetale, con tuorlo d'uovo come emulsionante, e aromatizzato con aceto o succo di limone (che aiuta l'emulsionamento). La ricetta tradizionale prevede l'uso di olio d'oliva e... Leggi e le cui frattaglie contribuiscono a renderlo memorabile. Piccole chicche, poi, come il dischetto di popcorn e caramello salato, a testimoniare una padronanza tecnica a 360°, o l’insalata di cetriolo di mare con crema di riccio di mare, bergamotto
Il bergamotto è un agrume coltivato quasi esclusivamente in Italia, in particolare nella provincia di Reggio Calabria. Ha forma sferica o a pera ed è di colore giallo. Il frutto viene raccolto tra novembre e marzo. Non è commestibile (il gusto acidulo della polpa è assai sgradevole), ma è molto ricercato per la sua aromaticità. Se ne ricava un olio... Leggi e basilico costellano felicemente il menù manifestando anche la volontà di proporre tecniche moderne o materie prime più desuete anche in piccole preparazioni, riuscite e significative.
Da Imágo si sta, così, assai bene in una tavola che coniuga felicemente la bellezza estetica con quella gastronomica.
La Galleria Fotografica:
Panorama. Mise en place. Amuse (serviti sul magnifico terrazzo situato sopra la sala del ristorante): Bloody mary. Bouquet di erbe e fiori, dressing di limone. Baccalà fritto con cuore liquido con gel di limone. Riproduzione di riccio di mare: bolla di pane ripiena di spuma di riccio di mare affumicato, lattuga di mare e pecorino. Sul cucchiaino ecco una sferificazione di carbonara con guanciale e polvere di sugna Kombucha di tè nero, mele verdi e fiori di sambuco. Spugna di acqua di cozze, gel di pomodoro arrostito. Particolare del Bloody Mary. Grissini con farina di mais, pizza e mortazza, maritozzo con burrata, alici e pomodorini. Burro piemontese al timo e burro dolce Ottimo pane con lievito madre, rosmarino e patate. Gambero in caprese: carpaccio di datterino, crema di mozzarella, olio al basilico. Ostrica con gelatina di champagne, gel di limone e salicornia. Carpaccio di tracina, mandorle tostate e crema di pesca, crema di fegatini di pollo. Insalata di cetriolo di mare, crema di riccio di mare, di bergamotto e di basilico, davvero ottima. Fiore di zucca ripieno di battuto di calamari e arachidi con maionese al limone. Particolare dell’insalata di cetriolo di mare. Particolare ostrica. Particolare carpaccio di tracina. Particolare del gambero in caprese. Tartare di fassona alla pizzaiola (pomodoro e origano), nocciole tostate e parmigiano in polvere, foglioline di capperi marinate, sfera di zafferano e latte di pecora (al posto del tuorlo), salsa bernese con capperi, olive e alici. Raviolo mare e Monti: crema di scampi e porcini, olio al dragoncello, olio al peperoncino (non piccante), infuso di scampi e porcini. Spaghettoni Felicetti con ricci di mare affumicati, pecorino e mentuccia. Risotto rosa, cotto nell’acqua della barbabietola, gobbetti a crudo e le proprie uova, crema di stracchino di pecora. Coniglio alla cacciatora su maionese di coniglio, gel di vino bianco, patate novelle lessate, piastrate e ripiene di ragù, finta oliva di crema di fegatini del coniglio, scalogno piastrato e riduzione di coniglio. Predessert: dischetto di pop corn con caramello salato one shot. Secondo predessert: magnum di blu del monviso con cioccolato bianco e mandorla. Ricotta, pera e cioccolato bianco: mousse di ricotta, cuore di pere sciroppate con cremoso di cacao e pere. Torta della nonna: sablè, gel di limone, cremoso di pinoli, gelato di pinoli e vaniglia, spuma di crema chantilly. Petit fours: Limone e camomilla. Petit fours: mini sacher, macaron al pistacchio, piramide di cioccolato, liquirizia e caffè. Albicocca. Una interessantissima risorsa del Carso. De Batté, sempre una sicurezza. Scorcio della chiesa di Trinità dei Monti. La città eterna.
[…] 31 anni, e il curriculum di tutto rispetto che ha alle spalle, che bene abbiamo già raccontato qui. Queste sono condizioni necessarie ma non sufficienti per fare di un cuoco un potenziale grande […]