Passione Gourmet Venegazzù di Loredan Gasparini - Passione Gourmet

Venegazzù di Loredan Gasparini

Vino
Recensito da Angelo Sabbadin

Un taglio bordolese in Veneto

Uno dei tagli bordolesi più storici italiani nonché motivo di questo racconto arriva dal cuore del Veneto, ed è prodotto da più di 50 anni, precisamente da Venegazzù, frazione del comune di Volpago del Montello (Treviso) da Loredan Gasparini.

L’azienda produttrice è stata fondata negli anni Cinquanta dal Conte Piero Loredan, diretto discendente del Doge di Venezia Leonardo Loredan (il quale scelse il territorio di “Vignigazzu”, alias Venegazzù, per stabilirvi la propria dimora in una splendida villa palladiana). Villa Spineda, circondata da vigneti in una zona tradizionalmente vocata alla produzione di vini di pregio, tanto che nel lontano 1590 lo storico Bonifacio ne tesseva le lodi nella sua “Historia Trevigiana”, trova felice risposta nei terreni terreni argillosi, ricchissimi di ferro e componenti minerali.

Da quanto è radicata la tradizione dei rossi in questa zona nell’Enciclopedia Treccani, pilastro del sapere italiano, si trova identificato sotto la voce “Venegazzù” il nome di “…un vino pregiato  rosso da tavola prodotto in quantità limitata nella zona di Venegazzù”.  Dunque, un vero e proprio cru. 

Negli anni ’70 tutta la proprietà, cantina e vigneti inclusi, fu acquistata dalla famiglia Palla e oggi è gestita da Lorenzo Palla con passione e rispetto per l’ambiente. I vigneti della Cantina Conte Loredan Gasparini Venegazzù si estendono per 60 ettari lungo l’Alta Marca Trevigiana, un’area collinare che comprende i due principali rilievi: Asolo, famoso per la produzione di Prosecco, e Montello, popolato da boschi e costituito da terra rossa e ricco di ciottoli calcarei, granito, porfido e argilla e vocato per la produzione di vini rossi. 

Venegazzù, in verticale

Il Venegazzù di Loredan Gasparini è realizzato a partire da un assemblaggio dove, accanto al Cabernet Sauvignon, che rappresenta il 70% del prodotto finale, si aggiunge il 15% di Merlot, 19% Cabernet Franc e 5% Malbec. Le uve, dopo la raccolta, fermentano alcolicamente in acciaio, per poi maturare dapprima per 18 mesi in botti grandi di legno, e poi, dopo l’imbottigliamento, per 10 mesi in vetro. Questo blend ricalca il taglio della rive gauche di Bordeaux dove il Cabernet Sauvignon è in prevalenza donando profumi finissimi e uno stile ineguagliabile, portandosi anche in dote la firma del territorio.

Venegazzù della Casa 2016 Montello-Colli Asolani Doc

Splendido il rubino intenso e luminoso che si ammira  roteando il calice. Le sensazioni che si avvertono al naso sono intense, piccoli frutti di bosco, ciliegia, prugna, mora di gelso, tabacco dolce, note fumé, fava di cacao. Bocca intensa, ricca, materia carnosa accompagnata da tannini dolci, tutto giocato senza eccessi, nell’eleganza. Lunga la persistenza su note speziate. Voto 90,5

Venegazzù della Casa 2009 Montello-Colli Asolani Doc

Intenso e fitto il rubino che ci mostra sul calice. All’olfatto dispensa aromi di confettura di ciliegia, mora, prugna, note floreali per passare poi al sottobosco, muschio, felce, eucalipto, pepe nero, ginepro, grafite. Sul palato pieno, ricco, intenso, tannino dolce, finissimo. Vino equilibrato, elegante, lungo finale speziato che mette in risalto sensazioni fruttate finissime. Voto 93

Venegazzù della Casa 2005 Montello-Colli Asolani Doc

Ancora bellissima la veste rubino che si ammira alla vista, l’unghia vira verso un delicato aranciato. Si apprezzano note di ciliegia matura, confettura di more, mirtilli, note balsamiche di arancio essicato, paprika dolce, menta, soffio di pepe nero e ginepro. Sul palato è caldo, materico, tannino di pregevole fattura, vino che dimostra tensione e freschezza. Finale lungo su toni morbidi di frutta, speziati, fumè. Vino in grandissima forma nonostante i 15 anni, ha ancora margini di crescita. Voto 92                                                

Venegazzù della Casa 1997 Montello-Colli Asolani Doc

Olfatto finissimo che si esprime su note di ciliegia sotto spirito, prugna essicata, buccia d’arancia, chinotto, incenso, pepe nero, tostatura di caffè, mentolato, liquerizia, grafite, note di ruggine. Sul palato è sottile, teso, piacevole, tannino presente, vino di estrema eleganza nonostante il tempo. Finale su toni mentolati e speziati. Ha ancora strada da percorrere e trovarsi un vino di più di 20 anni in questa forma mi fa ricredere sulla scarsa longevità  dei rossi italiani. Voto 92,5

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