Passione Gourmet Damijan Podversic - Passione Gourmet

Damijan Podversic

Vino
Recensito da Angelo Sabbadin

Damijan Podversic: vino di confine che conquista l’anima

Sono sentiti i ringraziamenti a Damijan Podversic per il viaggio attraverso le annate 2016 e 2017, assaggiate direttamente dalle botti. Un viaggio non solo sensoriale ma anche del pensiero attraverso le emozioni che regalano, tutti i suoi vini, sin dal primo assaggio.

I vigneti si trovano in un luogo di confine, a sud del Monte Calvario, alle porte di Gorizia, in un ambiente incontaminato ove le terre sono state acquistate da 22 famiglie differenti quando erano abbandonate a se stesse.

Con grande orgoglio presenta i vigneti di fronte alla cantina dicendo: “Non possiamo produrre vini banali su queste terre, perché avremmo già perso, queste sono terre per grandi vini. Oltre alle terre, il mio sogno era, ed è, quello di farle diventare la casa del vino, il progetto è stato lungo ma si può dire essere giunto al termine.”

La nuova cantina è stata infatti progettata da un architetto sensibile alla bellezza e all’eternità, e che risponde a delle caratteristiche specifiche: avere temperatura e umidità costanti.

Questa terra, essendo molto vocata alla frutticultura – come racconta Damijan – dove nella parte estiva non serve acqua – uno degli elementi importanti per poter fare un grande vino – è anche ricca in biodiversità. In ogni caso, l’obiettivo è arrivare al seme maturo. 

La viticoltura praticata è rigorosamente biologica, assolutamente attenta all’equilibrio e alla salute delle piante, niente chimica, e tanto, tanto lavoro. Questo perché la pianta non pensa a fare vino, pensa a proteggere il proprio seme per farlo cadere e propagarlo, quindi tutto il lavoro dell’anno è in funzione di ottenere la massima maturità da quel seme. Tutto il lavoro dell’anno si gioca nello spazio temporale degli ultimi 30 giorni prima della vendemmia – il periodo fondamentale per arrivare ad avere la massima maturità – e se la natura lo consente, si assiste anche all’arrivo della muffa nobile – sempre però con gli occhi attenti al clima, che può fare capricci compromettendo tutto il lavoro.

Il vino si ottiene da una macerazione delle uve sulle bucce per tre mesi, responsabile della trasposizione del loro dna al vino che, così facendo, regalano complessità e un velo di tannino elegantissimi. I vini, poi, vengono affinati quattro anni prima di essere venduti: dopo tre anni in botti di rovere, dalle doghe molto spesse (6 centimetri e mezzo) segue almeno un anno in bottiglia.

Prima di assaggiare i vini Damian dice: “Fare il vino è facilissimo, è ottenere un grande frutto che è difficile…”

Nekaj 2016

Vino tridimensionale e ricco, in puro stile Damijan Podversic. Rese bassissime, macerazione con le bucce e un lungo affinamento in legno e bottiglia ne fanno un vino straordinariamente complesso. Oro luminoso che all’olfatto scatena un rincorrersi di frutti tropicali: melone, frutto della passione, ananas, mela cotogna, agrumi, nocciole, cera d’api, fiori gialli, cioccolato bianco. Sorso appagante e ricco, intenso, tutto giocato con estremo equilibrio ed eleganza a  partire dalla macerazione. Lunghissima la persistenza e la scia sapida, minerale e iodata, che lascia sul palato.

Bianco Kaplia 2016

È una versione mozzafiato quella del Kaplja 2016. Quattro differenti vigneti siti in aree Collio Goriziano per 3 uve: Chardonnay, Malvasia e Nekaj sapientemente assemblati e lasciati riposare in legno grande per 3 anni.  Impressionante al naso per varietà e volume, mostra uno spettro incredibilmente vasto di sensazioni di frutta tropicale, mango, papaya, melone a cui si aggiungono note fumé, di cioccolato bianco, miele di castagno, fieno, silice, pietra bagnata, orzo e curcuma. Al palato mostra grande pienezza, caldo,  quasi cremoso, macerazione composta a creare armonia, un finale infinito con note saline, salmastre, e minerali a rincorrersi. Una versione all’insegna dell’eleganza e dell’equilibrio. Abbiamo il privilegio di assaggiare i vini, in anteprima, dell’annata 2017 prima dell’uscita sul mercato. Difficile non rimanere colpiti, sono vini che hanno dimensione, volume, stratificati, complessi.

Ribolla Gialla 2017 

Luminoso e compatto, è dorato e intenso. Le uve di Ribolla sono state attaccate completamente dalla Botrite – evento sempre cercato ma mai scontato poiché è la natura che crea le condizioni adatte – e quando questo avviene, il vino ne beneficia assumendo un volume amplificato, tutto all’ennesima potenza. Naso luminoso, intenso, solare, rigoglioso. Si apprezzano calde note di frutta tropicale, mela matura, susina, albicocca, giuggiola, nespola a cui si aggiungono pennellate di vegetale, fieno, fiori di campo, camomilla e per finire speziato di cannella, di zenzero. Si muove compatto sul palato dove esprime calore, cremosità, ma sa essere anche intenso, vibrante, con una freschezza e sapidità che lavorano insieme slanciandolo, il tannino è accennato, solletica e vibra amplificandosi con echi salmastri nel finale.

Nekai 2017

Paglierino intenso con riflessi dorati, altro tono di colore compatto e caldo. Bagaglio olfattivo dilagante con la frutta che si avverte per prima: pesca bianca, melone, note calde di agrume, fiori di mughetto e biancospino, confetto alla mandorla, note vegetali di fieno, pepe bianco, tostatura di orzo, un soffio caldo di miele e di pietra bagnata. Incredibilmente fresco, espressivo e spontaneo, è slanciato, snello, materico ma al tempo stesso stretto, filante, estremamente equilibrato. Finale slanciato, iodato, lunghissimo con un accenno di mandorla amara.

Malvasia 2017

Giallo dorato carico, luminoso, un colore stupendo. È un naso trionfale, caldissimo, tutto su toni esotici che evocano il  sole. Si susseguono note calde tropicali di pesca, melone, papaya, note di limone. A completare poi soffi di roccia, di tostatura di caffè, curcuma, resina. Assaggio ricco di sensazioni, evoca calore, la materia è avvolgente, setosa, gentile, avvolge, spinta da acidità e salinità, gentile prima e roccioso poi. Un vino dalla profondità entusiasmante, un vino che se prima accarezza, nel finale graffia. 

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