Cristal 2002 e Dom Perignon P2 2002

IL NOSTRO GIUDIZIO

Louis Roederer Cristal 2002

Bollicine
95

Dom Perignon P2 2002

Bollicine
98

L’interpretazione dell’annata – e dello stile – di due grandi Chef de Cave

Partecipare ad una degustazione di Champagne ha sempre il suo fascino e anche questa occasione lascia dietro di sé conoscenza, raffronto e, anche, un pizzico di goliardia.

L’intento è quello di porre l’attenzione su due grandi prodotti che hanno in comune unicamente l’annata: Louis Roederer “Cristal” 2002 e Dom Pérignon “P2″ 2002.

Due Champagne eccezionali, non certo da mettere a confronto alla leggera, e che rappresentano in modo perfetto come due esperti Chef de Cave, Jean-Baptiste Lécaillon per Louis Roederer e Richard Jeoffroy per Dom Pérignon, abbiano interpretato questa grande annata mantenendo il loro inconfondibile stile.

Ad accompagnare lo straordinario parterre champenoise – oltre a quelli citati anche Dhondt-Grellet “Dans un Premier Temps…”; Pol Roger “Winston Churchill” 2009; Dom Pérignon 2000; Philipponat “Clos des Goisses”  1999; Bollinger “RD” 1996 e Krug 1996, la cucina di Exit, la creatura informale di Matias Perdomo, Thomas Piras e Simon Press del Contraste.

Quanto all’annata, la 2002 in Champagne a un mite inverno e una leggera carenza di piogge durante il ciclo vegetativo, ha alternato temporali e gran caldo tra agosto e i primi di settembre, per inanellare, poi, una serie di bellissime giornate che hanno portato alla eccezionale vendemmia di fine mese. Il risultato è stato quello di “un grande classico” per tutta la Champagne, con vini eccellenti, ideali sotto ogni parametro: concentrazione di frutto e spezie, potenza ed espressività, alcol potenziale (10,28) e acidità totale (7,0).

Louis Roederer Cristal 2002 

Il Cristal che (forse) ha convinto di più negli ultimi anni è oggi un vino perfetto. Il colore è giallo oro, il perlage fine e delicato. Il naso vanta un’invitante nota di zucchero filato, dietro cui si fa strada un profumo di pesca matura, di pompelmo rosa, miele, burro fuso e pan brioche. In bocca è ricco, denso ma eccezionalmente fine ed elegante; ben equilibrato dalla fresca acidità e sapidità, che allunga il sorso in cui ritornano le note di pompelmo avvertite dianzi al naso.  Uno Champagne dallo stile tipicamente Cristal, fatto di opulenza da una parte e di grande eleganza dall’altra.

cristal 2002
L’iconica etichetta di Louis Roederer, Cristal 2002.

Dom Perignon P2 2002 

Dopo 16 anni dalla sboccatura, nel bicchiere si presenta di un colore dorato luminoso, con un perlage sottilissimo. Al naso, intenso e complesso, si percepiscono sfumature tostate di burro, nocciola, agrumi, spezie dolci ed erbe aromatiche. Di crema, seta e burro le sensazioni tattili al palato, compongono il profilo di un vino elegante, di grande equilibrio e persistenza gustativa, capace di chiudere con una freschezza e una sapidità assai rimarchevoli. Torna, nel retrogusto, la nota tostata avvertita al naso. Con la maggiore permanenza sui lieviti rimane inalterata la freschezza, ma aumenta l’intensità e la complessità di uno Champagne che era già eccellente nella sua versione “semplicemente” vintage.

Il Dom Pérignon P2 2002.
Il Dom Pérignon P2 2002.
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Orazio Vagnozzi

Mancato goleador ed ex partner di una società di consulenza internazionale ha trasformato in passione la sua ossessione per buona cucina e grandi vini. Ama condividere con gli amici i vini della sua cantina. Passione Gourmet, di cui è Presidente e Direttore della guida vini, gli ha offerto l’opportunità di parlare di alcuni dei grandi vini da lui bevuti.

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