Sua maestà, il Riesling Scharzhofberger
In meno di una settimana due strepitosi Riesling hanno allietato i nostri palati, facendoci apprezzare ancora una volta l’impareggiabile vocazione tedesca alla coltivazione di questa affascinante bacca bianca. Per la precisione, stiamo parlando di uno dei mostri sacri del Riesling della Mosella, Egon Müller, e del suo celeberrimo Riesling “Scharzhofberger”. Di questo vi parleremo, nelle sue versioni Spatlese del 1991 e Auslese del 1997.
I Riesling di Egon Müller sono universalmente riconosciuti tra i migliori del mondo. L’azienda ha sede nel comune di Wiltingen, nell’area del fiume Saar – affluente della Mosella – e possiede circa 16 ettari vitati, quasi tutti coltivati a Riesling. Di questi, 8.3 ettari costituiscono il famosissimo vigneto di Scharzhofberg, uno dei “lage” più eleganti e storici di tutta la regione, in cui 3 ettari sono ancora coltivati a piede franco. Il terreno fu donato al monastero di Santa Maria nel 700, ma la produzione vinicola iniziò nei primi anni 1000.
Il nome “Scharz” comparve tra i possedimenti del monastero per la prima volta nel 1340 e successivamente, nel 1797, dopo la confisca dei terreni della Chiesa da parte di Napoleone per metterli in vendita, il vigneto venne acquistato da quella che ora è la famiglia Müller.
Egon Müller IV rappresenta la sesta generazione a gestire la proprietà e, per la cronaca, quella dei Müller è l’unica famiglia tedesca a far parte della Primum Familiae Vini, una delle 12 storiche famiglie viticoltrici – che include anche gli italiani Antinori e Tenuta San Guido – riconosciute per il contributo che hanno saputo dare nel tempo ad alcune delle più grandi regioni vinicole del mondo.
In vigna non si usano erbicidi, insetticidi e fertilizzanti chimici, e le rese sono bassissime, con una media per ettaro che va dai 30 ai 50 ettolitri. I vini fermentano in acciaio o in legno – all’interno delle tradizionali “fuder”, botti da 1000 litri – soltanto con l’ausilio di lieviti naturali.
I vini di Egon Müller hanno una grande concentrazione aromatica, sono ricchi di zuccheri, hanno un elevato livello di acidità e sono caratterizzati da grande delicatezza e raffinatezza.
Ma veniamo ora ai vini degustati.
Riesling Spatlese Scharzhofberger 1991
Il vino si presenta giallo oro brillante, denso, con un profumo così intenso da far girare la testa. Al naso appaiono note di idrocarburo, pompelmo, pesca bianca, lime, e the Earl Gray. Il vino è dolce, affilato da tanta freschezza e sapidità che lo rendono teso e vibrante. Il finale è lunghissimo. È un sorso che si vorrebbe ripetere all’infinito, ma purtroppo il bicchiere finisce. Voto 95
Riesling Auslese Scharzhofberger 1997
Il vino si presenta denso e di un colore giallo oro. Il naso è esplosivo. Dietro la tipica nota di idrocarburo si rincorrono profumi di limone, pompelmo, frutta tropicale e curryCon il termine curry in italiano si intende una varietà di miscele di spezie pestate nel mortaio, in uso principalmente nel sud-est asiatico. Le spezie utilizzate possono variare notevolmente e, a seconda di quelle dominanti, possono cambiare il colore e la piccantezza della miscela. In India l'equivalente italiano della parola curry è masala, del quale ne esistono decine di varietà,... Leggi. Nell’attacco il vino è dolce, molto dolce, ma perfettamente bilanciato da un monumentale livello di freschezza che rende miracolosamente il vino preciso e perfettamente equilibrato. Il contrasto tra dolce, acido e salato insieme agli aromi che si sprigionano nel retropalato – che non tradiscono quello che avevano promesso al naso – rendono il sorso vibrante e appagante. Il finale è lunghissimo. Abbiamo tutti scrutato la bottiglia per scorgere se ci fosse rimasto un altro bicchiere… Voto 97
Gli Auslese Scharzhofberger di Egon Müller sono rari e purtroppo diventati carissimi. Reggono l’invecchiamento in modo strepitoso, anzi tendono a migliorare col tempo. Qualunque sia l’età della bottiglia, danno sempre l’impressione di essere degli eterni giovanotti.