Kanpai

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Eccoci qui, alla prima recensione post-covid di Passione Gourmet. Un momento che scolpisce nella memoria di tutti noi un nuovo inizio e un nuovo corso. Per un mese non voteremo le esperienze che faremo. Lo facciamo per dare all’intero sistema il tempo di assestarsi, di ripartire, di trovare i nuovi equilibri che questa tragedia che ci ha colpiti ha reso necessari. Lo facciamo con senso di responsabilità, il passaggio temporaneo dalla critica militante alla cronaca, senza dimenticarci dei nostri lettori, a cui daremo comunque qualche piccola informazione in più, utile nel periodo di transizione che, speriamo, sia breve e condensato.

Un fantastico Izakaya nel cuore di Milano

O, per dirla in altre parole, una trattoria giapponese – se così possiamo declinarla nel nostro modo di pensare, prettamente occidentale – che ha tanto successo sia di pubblico che di critica. Da novembre, un nuovo cuoco è al comando della cucina di Kanpai, un giovane e intraprendente, oltre che molto dotato, Masaki San. Ma in questa carrellata di prelibatezze troverete invero parecchi intrusi, merito del quattro mani andato in scena ai primi di giugno, pochi giorni dopo la riapertura, con il talentuoso chef romagnolo Federico Sisti, cuoco profondamente italiano ma con un pezzo d’anima lasciata per sempre in Oriente, per la precisione in Giappone.

Allora, chi meglio di lui poteva affiancarsi a Masaki, in una jam session che ci ha davvero divertito molto, che ha visto inanellarsi piatti tutti molto centrati, puliti, intensi, sapidi, ricchi di umami e vertiginosamente buoni. Che bello riassaporare gli udon Tokyo-Riccione andata e ritorno, con il pomodoro ad addolcire una intensa concentrazione del sesto sapore – l’umami, appunto – di Sisti. Ottimo il bao di Masaki San, davvero goloso e intenso, così come il Mechi Catsu Sando, un sandwitch jap style davvero golossissimo. Un applauso per il rombo marinato in alga kumbu, dalla textura gelatinosa veramente interessante, e per il ceviche di Sisti, imperiosamente acido e contrastato.

Insomma una quattro mani davvero divertente e che, a differenza di molte altre volte, ci ha intrigato e donato qualcosa in più. Bravo Samuele Lissoni che ci ha accompagnato con i suoi fantastici cocktail Japanese mood. Bravi anche Hippolyte Vautrin, Josef Khattabi ed Enrico Cruccu, i titolari, ad aver voluto questa iniziativa.

E allora non resta che chiudere questa esperienza con un entusiastico cin cin in giapponese, ovvero “Kanpai”!

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Alberto Cauzzi

Imprenditore della New Economy con il pallino dell’enogastronomia, gira il mondo a caccia del miglior ristorante di alta cucina, non ancora trovato. Al vino è approdato apparentemente per caso, provenendo da una famiglia di astemi. Scoprì in seguito che un suo bis-nonno era un ottimo produttore di vino, nebbiolo in Valsesia, ed anche un discreto consumatore. E' stato il vice direttore della guida ristorante de L'Espresso per gli anni 2023 e 2024. E’ stato l’ideatore ed è il presidente del progetto Passione Gourmet. Le sue passioni: l’avanguardia misurata in cucina e i grandi vini di Borgogna.

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