L’Anima elegante e charmant di Gevrey
Alexandrine Roy è la giovane erede e attiva produttrice di questo Domaine – alla sua quarta generazione – che sta infondendo un tocco femminile e charmant a quei vini che solitamente sono connotati per provenire da un territorio virile, potente e maschio come quello di Gevrey Chambertin.
Alexandrine Roy assembla con maestria e sottigliezza questa cuvée con uve provenienti da 10 diversi lieux-dits (per chi non ne conoscesse il significato, è possibile documentarsi qui) distribuiti su tutto il comune d’appartenenza, tra i quali si ricordano La Justice, Les Crais, Murot, Seuvrée e Carougeot. Le vigne presentano età comprese tra i 50 e 70 anni e vengono trattate da una mano fine e consapevole, tanto da non far pensare in alcun modo che si possa trattare di un Village: a tutti gli effetti un Premier Cru, travestito da semplice Village.
Gevrey e Vosne-Romanée, il maschile e il femminile. L’irruenza e la potenza del primo, contro l’eleganza e il fascino sottile, nascosto, quasi celato, del secondo.
Un “grazie”, quindi, ad Alexandrine per aver mischiato le carte di un dualismo territoriale che da sempre ci ha visto discutere, a noi appassionati e semplici bevitori. Un grazie sopratutto per aver aderito ad una coltivazione organica e rispettosa dell’ambiente – pur non possedendo Grand Cru – producendo vini eleganti, fini, persistenti e giocati in punta di fioretto.
Gevrey Chambertin Vieilles Vignes 2017, ha il solo difetto di un titolo alcolometrico un filo superiore – riscontrabile sia al naso che al gusto – ma per il resto si conferma essere un nettare stupefacente. Le note di cassis, violetta e liquirizia, tutte lievemente pronunciate, aprono lo spettro olfattivo a questo incredibile vino. Un vino che possiede tannini vellutati e avvolgenti come una leggera sciarpa di cachemire. Proseguendo in bocca profondo e intenso, mette in mostra un sentore di bacche, radici e una punta di erbe officinali con un lieve accento calcareo sul finale. Un vino davvero stupefacente, con un’ imperfezione lieve che lo rende ancor più affascinante.
Da abbinare, anche per la presenza di una nota selvatica, a piatti di selvaggina come una imperiosa Liévre à la Royale !