The Quarantine’s Club – French 75
French 75
Manteniamo il filo conduttore con le uscite passate, Gin&Tonic e Gimlet, parlando di un cocktail anch’esso a base gin, seppur si differenzi dai precedenti in quanto uno tra i più famosi sparkling drink, certamente il più raffinato di essi: il French 75
Gin, succo di limone, sciroppo di zucchero, Champagne. Quattro ingredienti che sembrano messi insieme apposta a creare l’aperitivo perfetto, ma riescono a difendersi con altrettanto valore anche come cocktail della staffa.
Niente di interessante da raccontare in merito alla nascita del nome (pochi e mal accreditati riferimenti bellici), andiamo diretti alla ricetta.
Anche in questo caso, inutile sbattersi alla ricerca di un gin aromatico, con decine di botanicals che rischierebbero di esser controproducenti nel risultato finale. Abbiamo pertanto scelto il Gin The Barmaster di Bonaventura Maschio, un prodotto rigoroso, dritto e privo di inutili fronzoli, dalle fresche e marcate note citriche e di coriandolo.
Quanto ai limoni, vale la solita regola: acquistate i migliori che potete trovare, possibilmente non trattati: non ha senso compromettere la qualità di un un drink per pochi centesimi di differenza.
Volete risparmiare qualche euro? Fatelo sullo sciroppo di zucchero. Ne esistono in commercio di svariate marche, ma per semplicità e soprattutto economicità di realizzazione, vi consigliamo caldamente di farvelo a casa, il risultato è esattamente lo stesso.
Facile a dirsi e a farsi: in un pentolino portate a ebollizione 100 g di acqua, quindi fatevi sciogliere, mescolando, 200 g di zucchero bianco (noi lo abbiamo fatto neutro, è possibile farlo anche con zuccheri grezzi e di canna, anche se molto più caratterizzanti).
Spegnete il fuoco, fate raffreddare e trasferite in un vasetto o bottiglietta di vetro: ecco a voi il vostro sciroppo di zucchero al 67%.
Ben chiuso e in frigorifero, pronto all’uso, vi durerà comodamente alcuni mesi.
Capitolo Champagne, prima doverosa precisazione. Sebbene sia un invito con tanto di tappeto rosso al celodurismo mixologico, è totalmente inutile inserire nel cocktail uno Champagne da urlo, verrebbe in ogni caso totalmente sopraffatto dall’alcol del gin e dall’acido citrico del succo di limone. Un ottimo base di Maison sarà già in grado di rendere meraviglioso il vostro cocktail. Raccomandiamo solo due accortezze. Che sia ben freddo ma, soprattutto, non prendere il French 75 come pretesto per finire quella bottiglia da tempo aperta in frigo, ma utilizzare uno Champagne appena stappato: non c’è cosa peggiore di un drink sparkling… con lo sparkling miseramente sfiatato.
Nonostante non sia da ricetta, è possibile optare per un Metodo Classico o, addirittura, per un Prosecco, avendo però l’accortezza di stapparlo appositamente per il drink.
Noi abbiamo utilizzato il BrutCon il termine "brut" si intende l'indicazione enologica che rivela la concentrazione zuccherina all’interno di un vino spumante. Nello specifico se contiene meno di 15 g/l di zucchero.... Leggi Carte Jaune di Veuve Cliquot, in mezza bottiglia da 0.375 così da stapparlo in esclusiva per la preparazione del cocktail.
Per lo shaker, da Esselunga acquistiamo i sacchi di ghiaccio pronto. Hanno un costo importante se proporzionati all’equivalente in acqua (2.05 € per 1.25 kg di ghiaccio), ma è comunque un ghiaccio di buona qualità, ma soprattutto è già pronto in freezer, scongiurando così lo sgradevolissimo rischio di prepararsi il tutto e trovarsi a corto di ghiaccio.
Se non avete shaker e jigger, qui qualche idea per l’utilizzo di attrezzi casalinghi.
Riempite dunque a metà lo shaker, inserite 30 ml di Gin, 15 ml di succo di limone spremuto fresco e filtrato con colino fine, e 15 ml di sciroppo di zucchero. Shakerate a fondo per dieci secondi, quindi servire filtrando in un flûte alto (se li stavate gettando via, ecco come vi torneranno utili).
Colmare, a seconda della dimensione del bicchiere, con 40/60 ml di Champagne freddo. Il nostro calice non è particolarmente capiente, quindi per mantenere una buona proporzione abbiamo dovuto colmarlo praticamente a filo.
Potete guarnire con una zest di limone o con la più classica amarena o ciliegia da cocktail. Noi lo preferiamo naked, quasi fosse un sofisticato calice di Champagne.
Varianti/Twist
Per il French 75 non vi proponiamo un twist, ma una variante vera e propria.
Se non gradite inserire nel drink lo Champagne o se preferite un drink più easy going potete, in un tumbler alto (o in un Highball, meglio ancora in un Collins), sostituire lo Champagne con della soda (o dell’acqua ben frizzante) e, mantenendo ingredienti, procedimento e ricetta (con 45ml di Gin in luogo dei 30 del French 75), otterrete un altro gran classico della mixology: il John Collins. Qualora abbiate utilizzato un Gin in stile Old Tom, ecco che avete piuttosto realizzato, invece, un Tom Collins.
Decine sono invece le varianti per twistare un cocktail classico, servono solo fantasia, tante prove e soprattutto tantissima esperienza.
Dalla prossima settimana chiederemo a famosi bartender una mano per modificare le ricette dei drink classici, perché è giusto che ognuno continui a fare al meglio il proprio mestiere, anche in quarantena.
Vi anticipiamo però una chicca: venerdì prossimo realizzeremo uno sherbet al pompelmo, che potrete (anche) usare in sostituzione dello sciroppo di zucchero per dare maggiori complessità e profondità al vostro French 75.