Passione Gourmet Il Grano di Pepe - Passione Gourmet

Il Grano di Pepe

Ristorante
Via Roma, 178, Ravarino
Chef Rino Duca
Recensito da Giovanni Gagliardi

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Una cucina autoriale.
  • Un ambiente che mette a proprio agio.
  • La carta dei whisky, con referenze introvabili altrove.

Difetti

  • In sala qualche imprecisione dovuta alla mancanza di adeguata esperienza.
Visitato il 07-2019

La cucina caleidoscopica di Rino Duca

Nel cuore della terra del Lambrusco Il Grano di Pepe è il ristorante che non ti aspetti. Un’enclave siciliana in cui va in onda l’one man show di Rino Duca. Difficile non restarne conquistati: eclettico, esuberante, Duca è un cuoco ma, soprattutto, un uomo che sprizza entusiasmo, gioia di vivere e passione per il proprio lavoro, e che diventa di una simpatia trascinante quando racconta la sua cucina, i suoi piatti o qualcuno dei suoi viaggi, dai quali impara e porta con sé sempre qualcosa di nuovo.

Il ristorante è piccolo, raccolto – parliamo di una ventina di coperti – e non potrebbe essere diversamente perché in cucina a parte un aiutante che svolge mansioni essenzialmente “manuali”, Duca è da solo. Ciononostante lo si può vedere spesso anche in sala a seguire personalmente i tavoli e a monitorare il grado di soddisfazione della clientela. Peraltro, anche in sala non c’è un gran viavai ma solo una graziosa, gentile e ancora poco smaliziata ragazza.

Venire a mangiare qui è un po’ come andare a mangiare a casa dello chef. Ma ne vale la pena: è un tipo originale Rino Duca, così come la sua cucina che è frutto delle esperienze del suo vissuto e del suo talento, caratterizzato dalla predilezione di toni sapidi piuttosto marcati che rimandano alla sua Palermo, che cita in un eccellente e fragrante versione di pane e panelle, nello sfincione, nel tonno in versione cittadina e nel cannolo finale.

Una cucina d’autore profondamente siciliana e, pertanto, aperta a mille contaminazioni

In mezzo, tanti rimandi alla cucina orientale con un largo uso di ingredienti quali shiso, togarashi e miso. D’altra parte, quella siciliana è la cucina più orientale d’Italia. E così, stupisce per nettezza di sapori un piatto di Melanzana scottata, tofu, olio all’origano e dashi di pomodoro. Il pomodoro sostituisce l’alga kombu e le foglie di basilico sostituiscono le scaglie di pesce katsuobushi. Il piatto riecheggia nella pulizia e nella purezza della cucina kaiseki, di cui restituisce l’umami all’ennesima potenza.

Una cucina che ha il grande pregio di non essere riconducibile a un chiaro filone, di non scimmiottare, di non seguire le mode. Una cucina senza piccione e senza maialino. Che a volte complica per semplificare.
Come nel Riso di Porticello: riso e circa 15 salse e condimenti a base di pesce tra cui teste di gambero, nero di seppia, polpa di granchio, acqua di cozze e via andare… un caos multicolore che si riduce all’unità di riso e mare.

Il Grano di Pepe si conferma un approdo sicuro per chi voglia sfuggire dalla banalità.

La Galleria Fotografica:

 

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