Passione Gourmet Masterclass MWW19: La magia di un Cru leggendario, Cannubi - Passione Gourmet

Masterclass MWW19: La magia di un Cru leggendario, Cannubi

Vino
Recensito da Orazio Vagnozzi

Verticale di Barolo Cannubi di Damilano

Domenica 6 ottobre: gran giorno di apertura della Milano Wine Week 2019. Nelle sale di Palazzo Bovara, scelte come quartier generale della manifestazione anche per quest’anno, Passione Gourmet c’era. C’era con una Masterclass dedicata a un Cru del Barolo che è, nell’immaginario di tutti gli appassionati, un’icona di eccellenza. Stiamo parlando del Cannubi, qui raccontato in una verticale firmata Damilano. A condurre la Masterclass, Andrea Grignaffini, affiancato da Alberto Cauzzi e dal sottoscritto.

Forse la collina più famosa nel territorio del Barolo, Cannubi rappresenta il più vecchio Cru italiano, riconosciuto tale nel 1752 e considerato uno dei Grand Cru del Barolo.

L’assoluta qualità delle uve provenienti dalla collina di Cannubi è determinata dalla particolare e poliedrica composizione del terreno: si confondono e si mescolano diverse formazioni, risalenti al periodo tortoniano ed elveziano. Si tratta di suoli poco evoluti, costituiti da marne argillose grigio-bluastre, ricche di magnesio e manganese che, in superficie, grazie all’azione dell’aria e dell’acqua hanno virato nel corso di milioni di anni verso un colore grigio-biancastro. Argilla, limo, sabbia e calcare compongono la tessitura di questi suoli preziosi.

La collina di Cannubi è protetta da tempeste e venti estremi grazie alle colline più alte da cui è circondata, beneficiando di un microclima unico. L’altitudine, l’esposizione e il terreno contribuiscono alla produzione di un Barolo da sempre al top della denominazione, caratterizzato da complessità, equilibrio ed eleganza di tannini e definito da un’armonica sintesi fra struttura e aroma: piacevole da giovane, complesso quando matura.

L’azienda Damilano è una delle cantine storiche di Barolo. La sua fondazione risale al 1890 per opera di Giuseppe Borgogno, bisnonno degli attuali proprietari. La svolta venne però data da Giacomo Damilano, genero del fondatore, da cui la Cantina prese il nome attuale. Fu lui a dare un imprinting alla coltivazione migliorando la cura delle vigne e apportando costanti miglioramenti nella qualità della vinificazione. Dal 1997, Mario, Guido e Paolo Damilano hanno preso le redini dell’azienda imprimendo ancora più vigore nella conduzione e focalizzando l’attenzione sul Nebbiolo e sui suoi vigneti più vocati, primo fra tutti il Cannubi.

La vigna Damilano ha un’alta percentuale di sabbia e poi a scalare limo e argilla che conferiscono, in linea generale, alle uve, profumi intensi di marasca, prugna, tabacco, rosa e viola. L’età media dei vigneti è tra i 30-50 anni e l’esposizione è sud, sud- est. ll Barolo Cannubi di Damilano svolge la vinificazione in acciaio e matura in botti da 50 e 100 ettolitri dalla leggera tostatura per 24 mesi.

In degustazione erano presenti i Cru Cannubi delle annate dispari 2009, 2011, 2013 e 2015. I vini sono stati decantati utilizzando il Decanterino – creazione del designer Carlo Benati – che grazie a una calla piena di sfere di vetro da inserire nel decanter consente un’ossigenazione accelerata e nello stesso tempo delicata, nonchè la filtrazione degli eventuali residui presenti nel vino.

E veniamo alla degustazione.

2009: É stato assaggiato sia senza che con decantazione, mostrando chiaramente beneficio in quest’ultima. Dal colore granato con riflessi lievemente aranciati, è un Barolo che riflette la potenza dell’annata. Si apre al naso con un pronunciato profumo di marasca, violetta e prugna che lascia spazio a note di cioccolato fondente e tabacco. L’attacco è intenso e bilanciato. É un vino corposo, intenso, complesso e aromatico che non manca di raffinatezza ed eleganza. I tannini sono dolci e vellutati.  Il finale è lungo con un retrogusto di prugna e tabacco. Gran bel vino.

2011: Dal bel colore granato intenso ha un naso inizialmente un po’ chiuso che si apre col passare dei minuti. Dietro a una nota di ciliegia emergono sentori di nocciola tostata e vaniglia, con ricordi di assenzio e menta. La bocca esprime una piacevolezza immediata e un buon equilibrio. Un Barolo da bere.

2013: Alla vista si presenta di colore granato con leggeri riflessi aranciati. Al naso emergono profumi di violetta, rosa appassita e marasca insieme a note di cuoio, erbe aromatiche, pepe bianco e anice.  É un vino dal profilo aromatico complesso, corposo e ricco, con un’acidità che dona freschezza. É un Barolo che combina potenza e frutto, dal tannino fine, ma ancora austero, che tra qualche anno dovrebbe darci ulteriori e maggiori soddisfazioni.

2015: Come il 2009 è stato assaggiato sia decantato che appena versato dalla bottiglia e come il 2009 ha beneficiato della decantazione.  Dal colore rubino con riflessi granati, ha profumi floreali di rosa e di viola, sentori di fruttati di ciliegia e prugna, con note di tabacco, liquirizia e cacao.  L’attacco è morbido e ricco, ben controbilanciato da una netta acidità. É un vino ampio e di notevole struttura, definito da un sorso caldo, armonico e di lunghissima persistenza. Un Barolo di gran classe.

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