Frutto, pensiero, ricerca
Essere disposti ad accettare la fragilità, il difetto, le deviazioni che non si erano previste e che pure accadono, accogliere le imprecisioni e lo stupefacente disordine che rende differente il vivo dall’inerte. Questo è il reale respiro che si può dare alla vita ed è il medesimo respiro che si può dare al vino, nel berlo così come nel produrlo.
È un approccio, questo, che si riserva al vino così come a tutto il resto del quotidiano ed è un approccio che richiede coraggio. Ginevra Venerosi Pesciolini affronta la vita così e i suoi vini sono animati dalla stessa libertà espressiva che è loro concessa.
Amministratrice della società che possiede e gestisce l’azienda agricola Tenuta di Ghizzano, Ginevra segue in prima persona la parte produttiva dell’azienda, con una passione speciale per la viticoltura. Dice che avrebbe voluto studiare Scienze Agrarie all’Università, Ginevra, eppure non le manca davvero nulla in quel suo modo intelligente di guardare la vigna e il vino. È un modo aperto, spontaneo e schietto, capace di considerare la variabilità della natura e di preservarla, persino quando questa sfugge ai piani e alle idealizzazioni. Fu per questo che Ginevra decise di adottare un tipo di agricoltura biodinamica fin dal 2006, certificando le sue produzioni solo in tempi più recenti, nel 2018.
Tenuta di Ghizzano nasce con una vocazione agricola a tutto tondo: seminativi, legumi, cereali, uliveti e – dagli anni ’80 – vigneti. Il tutto si sparge sulla vastità di 280 ettari di proprietà, disposti a ferro di cavallo attiguamente alla casa quattrocentesca. Le porzioni coltivate sono intervallate da boschi e cascinali spargoli, discretissimo segno della presenza umana. La prima bottiglia di vino riportava l’annata 1985. Era il Veneroso, blend di Cabernet Sauvignon al 50%, Sangiovese al 45% e Malvasia Nera al 5%.
Oggi il portfolio vitivinicolo della cantina conta 7 vini. Ad eccezione della limitata produzione del passito, gli altri vini si dividono in 3 linee: i vini “di frutto”, i vini “di pensiero” e i vini “di ricerca”. Un solo bianco – per ora – in un tripudio di bacche rosse che spaziano dal Sangiovese, al Cabernet e al Merlot, passando per il Petit Verdot.
Il fermento e la vivacità che contraddistinguono Tenuta di Ghizzano riserveranno certamente sorprese in futuro. Per ora, quello che viene offerto è l’assaggio di qualcosa di unico. Unico perché vivo.
Toscana IGT Ghizzano Bianco 2018
Vermentino – Trebbiano – Malvasia
Naso molto fresco, finemente pungente di erbe aromatiche, rosmarino e timo. L’impronta netta di macchia mediterranea sfuma su toni mentolati che connotano di freschezza la componente olfattiva. Il sorso è anch’esso fresco e molto sapido. Scorrevole e beverino, fa della semplicità la chiave della sua piacevolezza.
Toscana IGT Ghizzano Rosso 2017
Sangiovese – Merlot
Frutta rossa carnosa, lampone e ciliegia selvatica, al naso, sullo sfondo di terra e polvere di caffè. La bocca è molto equilibrata, pur con l’espressione di carattere del tannino. Il frutto è il protagonista del naso così come del sorso, nell’accezione di un rosso molto fresco.
Terre di Pisa Rosso DOC Veneroso 2016
Sangiovese – Cabernet Sauvignon
Naso scuro e intrigante nelle note di ribes, mirtillo e mora. Lo sfondo di fumo, cenere e cacao amplifica le tinte affascinanti di un profilo già di buona complessità che, nel tempo, potrà solo evolversi ulteriormente. L’ingresso di bocca è pieno, reso elegante da un bell’equilibrio fra tannicità e acidità, le quali sono perfettamente integrate fra loro. È un vino completo e snello.
Terre di Pisa Rosso DOC Veneroso 2015
Sangiovese – Cabernet Sauvignon
Naso accogliente, ma affatto dolciastro. Estremamente coeso: affiora lo sfondo tostato e speziato di curryCon il termine curry in italiano si intende una varietà di miscele di spezie pestate nel mortaio, in uso principalmente nel sud-est asiatico. Le spezie utilizzate possono variare notevolmente e, a seconda di quelle dominanti, possono cambiare il colore e la piccantezza della miscela. In India l'equivalente italiano della parola curry è masala, del quale ne esistono decine di varietà,... Leggi, con evidenti note di cuoio e di liquirizia. Difficile distinguerne sentori specifici, eppure facilissimo perdersi nella piacevolezza di quel profumo. L’impronta del Sangiovese è marcata dal tannino astringente, che lascia tuttavia all’acidità il ruolo trainante nel sorso. Bellissimo equilibrio, sia di naso che di bocca.
Costa Toscana IGT Nambrot 2016
Cabernet – Merlot – Petit Verdot
Naso coeso e compatto. Ricorda la mora, la confettura di frutti di bosco e le note balsamiche dell’eucalipto. La bocca si presenta in equilibrio, con la veemenza della freschezza a creare una bella dinamicità del sorso, dove emerge anche una particolare cornice sapida.
Costa Toscana IGT Nambrot 2015
Cabernet – Merlot – Petit Verdot
Convivono, al naso, una parte morbida e una asprigna. Ancora una volta ci si trova difronte a un naso coeso, dipinto nei toni di frutta rossa, cacao e spezie. La 2015 trova le sue caratteristiche predominanti nell’omogeneità e nell’equilibrio. La freschezza è tesa e lineare, in perfetta concordanza con tutte le altre componenti di bocca. Ed è proprio la traccia della bella acidità che rimane in persistenza.