Un viaggio nelle infinite possibilità che il territorio, se utilizzato con capace sensibilità, può offrire.
Antonia Klugmann è una grande chef.
L’appellativo “grande”, può far sorridere per come a volte possa risultare inflazionato dal fatto di essere utilizzato a sproposito.
In determinate circostanze come questa, però, riesce a definire realmente il profilo di chi si sta parlando.
Ci si siede alla sua tavola, una graziosa saletta immersa nel verde e nei vigneti del Collio goriziano, e in pochi passaggi l’irresistibile connubio di sensibilità e capacità di manipolare la materia prima emergono in modo da restare piacevolmente colpiti.
La semplicità, tutta apparente, con cui il gusto scaturisce dai piatti della chef è dettata da classe ed estrema naturalezza.
Una cucina fatta di rispetto delle stagioni, di profonda conoscenza e sublimazione di tutto lo scibile vegetale, di vibrante e al contempo delicata personalità. Equilibri sussurrati e articolati in gradazioni di sfumature, ora amare, ora acide, ora tanniche, capaci di donare coinvolgenti persistenze di sapore.
La glassa di bottargaLa bottarga è un alimento costituito dall'ovario del pesce, le cui uova vengono salate ed essiccate con procedimenti tradizionali. Viene ricavata dalle uova di tonno o di muggine. I due prodotti differiscono sia nel colore che nel gusto (più deciso quella di tonno). La bottarga di tonno ha un colore che varia dal rosa chiaro a quello scuro, mentre quella... Leggi che dilata il gusto di una cozza; un gamberetto esaltato da una centrifuga a freddo di friggitelli
I friggitelli sono una particolare varietà di peperone verde, dolce non piccante e amarognolo in Italia centrale e meridionale. Si usa mangiarli interi, come antipasto o come contorno, fritti in olio d’oliva (da qui il nome) senza alcun impanatura e con un pizzico di sale. Sono chiamati anche friarelli, puparuoli friarelli o friggerelli e non sono da confondere con i... Leggi, rigorosamente senza semi: questo solo per citare gli amuse-bouche. Ancora, l’ottima trippa ribollita
La ribollita è una zuppa toscana invernale a base di pane raffermo, fagioli, ortaggi e verdure. Protagonista vegetale della ricetta è il cavolo nero raccolto dopo la prima gelata. Leggi in brodo affumicato; gli spaghetti dalla cottura al dente a prova di fanatico; la lasagnetta di silene
Silene è un genere molto vasto di piante delle Cariofillacee, erbacee o suffruticose, con fiori bianchi, rosei o rossi a calice tubuloso, talvolta a forma di campana; ne fa parte lo strigolo. Leggi e aglio orsino con crema di ortica e amara balsamita dalla profondità e complessità millimetrica. Il livello rimane costante con l’esecuzione rigorosa del risotto o della guancia di manzo cotta nella birra; terminando con seducenti ravioli di noci ed erbe, purè di mele e pasta d’orzo. Piatti pregni di significato che rimangono impressi a lungo nella memoria gustativa.
Ogni esercizio riesce ad appagare mente e palato, rivelandosi frutto di originalità e abilità proprie di una grande interprete della cucina.
Non solo la tecnica è infatti padroneggiata egregiamente dalla Klugmann, ma si avverte anche un’armonia esecutiva nei piatti derivata dalla passione applicata ad ogni gesto in cucina.
Il tutto frutto dell’abnegazione e della costanza della chef, che in un lungo apprendistato ha forgiato la professionista attuale apprezzabile senza indugi. Un percorso che l’ha vista via via al timone dell’antico Foledor a Udine, poi al Ridotto e al Venissa di Venezia fino all’apertura tre anni fa dell’Argine, qui a Vencò.
E allora, nonostante sia un po’ fuori dalle rotte, affrontate tranquillamente il viaggio verso questa bellissima terra di confine e venite a ristorarvi in un piccolo angolo di paradiso di soli venti posti a pochi metri dalla Slovenia: dove la rigogliosa natura che potrete contemplare dalle pareti di vetro davanti ai vostri occhi sarà possibile ritrovarla allo stesso modo, intensa e preservata, nei piatti che assaggerete.
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Cozze di Sistiana, gelatina di bottarga e zenzero
Lo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi, nigella, prezzemolo e coriandolo.
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Baccalà mantecato
Ricetta tipica veneziana a base di baccalà (stoccafisso come viene chiamato in tutto il resto d’Italia eccezion fatta per il Veneto) che viene montato con la sua acqua di cottura, aglio, olio extravergine di oliva e prezzemolo tritato. Il baccalà mantecato viene servito comunemente tiepido o freddo con polenta morbida, fritta o tostata. Leggi, rapa cruda e affumicata al legno di faggio.
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Gamberetti crudi, friggitelli, dragoncello, bisque
E' una ricetta della cucina francese tipicamente basata sul brodo di crostacei (aragoste, astici, gamberi di fiume). Si tratta di una zuppa che può essere servita in purezza oppure utilizzata come fondo di cottura per la preparazione di altre pietanze. È da considerarsi a tutti gli effetti un fondo bruno a base di crostacei. Per preparare la bisque è necessario... Leggi di scampi.
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Asparagi, lattuga gentile, borragine, centrifuga di acetosa
L'acetosa o erba brusca è una pianta erbacea, perenne, provvista di una grossa radice, dalla quale, in primavera, si sviluppa un fusto eretto, semplice o poco ramificato di colore rossastro, può raggiungere l'altezza di un metro. La pianta contiene vitamina C, ossalato di ferro, acido ossalico e ferro. Ha un sapore acidulo e si usa in aggiunta alle insalate fresche,... Leggi.
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Asparago bianco, fiori di sambuco
Il sambuco è un genere di piante tradizionalmente ascritto alla famiglia delle Caprifoliacee, che la moderna classificazione filogenetica colloca nella famiglia Adoxaceae. I fiori del sambuco trovano impiego in erboristeria per la loro azione diaforetica. Con i fiori è possibile fare uno sciroppo, da diluire poi con acqua, ottenendo una bevanda dissetante che è molto usata in Tirolo, in Carnia... Leggi, achillea, infuso di acqua e mandorle.
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- Mousse di ricotta con lavanda e mirtillo, frolla montata, emulsione di acqua, zucchero e fiore di tarassaco.
1 Comments
“Lontano da tutto” mi sembra tutt’altro che un difetto!