Valutazione
Pregi
- Servizio premuroso ed efficiente.
- Buon rapporto qualità prezzo.
Difetti
- La cucina in alcuni passaggi sembra prediligere la forma sulla sostanza.
La Costiera Sorrentino-Amalfitana parte da Castellammare di Stabia e arriva a Vietri sul Mare.
Equamente divisa tra le province di Napoli (i primi 50 km) e di Salerno (i secondi 50), è senza dubbio una delle costiere più glamour d’Italia, con il suo irresistibile mix di coste da sogno, panorami mozzafiato, storia, cultura, tradizioni e, cosa che non guasta mai, grandi ristoranti.
La porta nord di quest’incanto è Castellammare di Stabia, mezz’ora circa a sud di Napoli. Meta intelligente da scegliere come base per chi voglia visitare la costiera, pernottando a prezzi più contenuti della media.
Certo, i fasti della Stabia del passato sono ormai lontani ma di recente, anche grazie all’ammodernamento del porto turistico e al rilancio delle Terme, Castellammare sembra voler riscoprire il suo antico fascino di realtà turistica.
Qui, in centro, trovate Piazzetta Milù; non solo il migliore, ma anche il più conosciuto ristorante della cittadina. Attivo da molti anni, si è costruito nel tempo una solida e meritata fama, che è andata ben oltre i confini comunali, in un primo momento come braceria e quindi come ristorante a tutto tondo.
L’ambiente è moderno, di gusto, il servizio è molto cortese e professionale, suggestiva la cantina di tufo dove riposano le bottiglie di una carta ancora in definizione, ma che già presenta etichette interessanti.
Da qualche anno la proprietà ha deciso di puntare più in alto, facendo del ristorante una meta ambita anche per i gourmet più raffinati, uscendo dai vecchi canoni di ristorazione che ancora imperano in zona.
Per farlo, la famiglia Izzo aveva inizialmente puntato sul giovane Cristoforo Trapani, ma dopo poco più di un anno l’idillio si è rotto e il promettente cuoco è approdato al Magnolia dell’Hotel Byron a Forte dei Marmi.
Ma a Piazzetta Milù non si sono certo persi d’animo, ed ecco il nuovo corso del ristorante gourmet oggi affidato a un altro giovane campano, Luigi Salomone, proveniente dal Marennà di Sorbo Serpico dove per 4 anni è stato il sous chef di Paolo Barrale, oltre ad avere maturato esperienze al Metamorfosi di Roy Caceres ed alla corte dei grandi campani Sposito e Di Costanzo.
Il risultato è un locale con una doppia anima: quella storica, che continua ad attrarre i clienti di sempre, fatta di crudi di pesce, di piatti come pasta patate e provola di Agerola, e soprattutto delle stupende carni alla brace. C’è poi quella più spiccatamente gourmet, innovativa, sobriamente creativa.
La cucina di Salomone ci pare più attenta alla tradizione della zona rispetto a chi lo ha preceduto, soprattutto per quanto riguarda l’impiego delle materie prime. La sua è una cucina del territorio, rielaborata e resa moderna, dotata di una certa eleganza che non guasta. Abbiamo apprezzato la grande attenzione all’estetica dei piatti -le esperienza al Metamorfosi e al Mosaico hanno evidentemente dato frutti- e le solide basi tecniche.
Se dobbiamo muovergli un appunto, è quello di esserci sembrato molto più attento ad alleggerire e ad ingentilire i piatti che non a concentrare i sapori. Questo, secondo noi, il limite attuale della cucina di Piazzetta Milù, chiaramente percepibile in piatti come Broccoli e Salsiccia o come il Coniglio all’ischitana: preparazioni ben fatte, ma da cui è lecito pretendere sapori più decisi.
La sfida che attende il giovane cuoco campano è, a nostro parere, unire all’eleganza e alla leggerezza dei piatti una altrettanto spiccata centralità gustativa. Ma già oggi sono chiaramente percepibili tanto entusiasmo e buone capacità di base, quindi ci sentiamo di essere ottimisti sul futuro.
Numerosi ed eccellenti gli amuse bouche, si inizia con Zuppetta di lenticchie e maiale nero casertano.
CevicheLa cevice è una ricetta a base di pesce o/e frutti di mare marinati nel limone, uniti ad alcune spezie come il peperoncino e il coriandolo. Preparazione tipica della gastronomia di alcuni paesi dell'America Latina che si affacciano sull'Oceano Pacifico quali: Colombia, Cile, Perù, Ecuador, Panama, Messico, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica e Guatemala.... Leggi di capesante.
Cialda di riso con polvere di alghe, crocchettine cacio, pepe e menta, crostini di formaggio e patate.
Montanara con calamaro e salsa di peperone dolce.
Provolone del monacoFormaggio grasso, a lunga stagionatura, a pasta semidura e assai piccante. Come da tradizione casearia napoletana e sorrentina, questo formaggio a pasta filata viene prodotto con latte di vacca di varie razze fra le quali l'Agerolese, tipica del territorio. Il Provolone del Monaco si presenta a forma di melone o pera senza testina, con legatura che deve suddividere il formaggio in... Leggi fritto.
Pane, fichi e mortadella di mare, omaggio a Paolo Barrale. Protagonista il tonno che però ci è parso un pò secco.
Niente male l’Uovo di Maria (tartufo, scarola e pecorino).
Non perfettamente equilibrato il Risotto al taleggio di bufala, polvere di porcini, agrumi canditi e castagne del Faito. Mantecatura debordante a scapito delle componenti aromatiche.
Broccoli e Salsiccia. I broccoli sono nell’impasto, il condimento è aglio e olio, tartareLa bistecca alla tartara (conosciuta anche come carne alla tartara, steak tartare o più comunemente tartare) è un piatto a base di carne bovina o equina macinata o finemente tritata e consumata cruda. La ricetta prevede che dopo essere stata triturata la carne deve o marinare nel vino o in altri alcolici oppure viene aggiunto del succo di limone e... Leggi di podolica e sugo di salsiccia. Ci si aspetta una scarica di sapori che tuttavia non arriva.
Rombo e patate, maioneseLa maionese (dal francese mayonnaise o dal catalano maonesa) è una salsa madre, cremosa e omogenea, generalmente di colore bianco o giallo pallido, che viene consumata fredda. Si tratta di un'emulsione stabile di olio vegetale, con tuorlo d'uovo come emulsionante, e aromatizzato con aceto o succo di limone (che aiuta l'emulsionamento). La ricetta tradizionale prevede l'uso di olio d'oliva e... Leggi di acciughe e thè alla verbena. Perfetto seppure didascalico.
Coniglio all’ischitana. Anche in questo caso il piatto sconta un eccesso di gentilezza al palato.
Molto buoni i dessert anche se tutti di concezione un po’ simile: Ricotta e pera (zuppetta ghiacciata di nocciole, pere, zenzeroLo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi e nocillo).
Banana caffè e pisto napoletano.
Mustacciolo (spuma fondente arancia castagna rum).
Piccola (…mica tanto…) pasticceria.
Splendida Wagyu.
La bella cantina.