Tanti
Valutazione
Pregi
- Qualità elevata a prezzo contenuto.
Difetti
- Logisticamente distante dai centri nevralgici della città.
Il nome “Tanti” deriva da “tante”, che in tedesco vuol dire “zia”. Una figura che nell’immaginario collettivo ricopre spesso un ruolo chiave nei pranzi della domenica e delle feste, dove, anche se non fisicamente presente, ricorre nei racconti e nei ricordi della tavolata di famiglia. Far sentire l’ospite come a casa. È questa, a detta dello chef, la filosofia del ristorante in questione.
In verità Tanti è tutt’altro che una tavola tradizionale, ed è probabilmente per questo motivo che la cucina di Heiszler Olivér, lo chef, è stata la più piacevole scoperta nella nostra ultima incursione in quel di Budapest.
Modaiolo, pur restando fuori dalle rotte turistiche dei due centri cittadini e, per giunta, all’interno di un piccolo mall -per quanto fuori dall’Europa sia una normalità- questo frizzante ristorante assomma sobria eleganza, informalità e concretezza.
Ci sono pochissimi riferimenti ai capisaldi della tradizione locale, a partire dal basso livello di pesantezza che si prova alzandosi da tavola, diversamente da quanto possa capitare girovagando per le pur buone tavole gourmet della città.
Per raggiungerlo bisogna fare qualche chilometro di taxi dal centro storico della bellissima Buda, e soltanto chi conosce la capitale ungherese sa che la ricerca e l’attesa di un taxi può inspiegabilmente far perdere qualche minuto di troppo. Ma la pazienza è ben ripagata.
La cucina di Olivér -esperienze di rilievo nei Paesi Baschi da Berasategui e Pedro Subijana- è fresca di stella, e pare che sia stato il successo mostrato dal pubblico locale in meno di un anno (il locale ha aperto ad agosto dello scorso anno) ad averlo portato all’ambito traguardo della rossa.
I prezzi sono popolari, il servizio attento e disponibile, la location ha un’atmosfera rilassante.
Per due piatti e un dolce si spendono 11.200 fiorini circa (sui 35 euro), e a pranzo il set lunch è acquistabile al commovente prezzo di 3.900 fiorini (sono circa 13 euro), tra i più convenienti a queste latitudini, ma non solo, in rapporto alla qualità del cibo, alla cifra tecnica e stilistica.
Il senso delle proporzioni, degli ingredienti e degli amatissimi contrasti acidi al momento e al posto giusto, è uno dei punti di forza dello chef, cosa non da poco se si pensa che dopo una sequenza di foie grasIn francese significa letteralmente "fegato grasso" ed è definito dalla legge francese come "fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata”. È uno dei prodotti più famosi e pregiati della cucina francese. Esistono tipologie di 'foie gras' non derivate da animali sottoposti ad alimentazione forzata. Spesso il fegato grasso è associato all'alta cucina francese e internazionale per... Leggi, agnello e un dolce al cioccolato, ci si alza da tavola soddisfatti ma tutt’altro che appesantiti.
La lista delle bevande contempla gli ormai gettonatissimi cocktail di fianco ad etichette nazionali e internazionali (Francia e Italia su tutti), con il contenimento dei prezzi anche su questo fronte.
Al Tanti si trova una cucina moderna e leggera eseguita senza sbavature: a nostro avviso è una tappa di assoluto rispetto da non mancare nella bellissima Budapest.
L’entrata: acqua di anguria e pomodoro e pesce bianco crudo.
Gamberetti, finocchio e quinoa.
Insalata di piselli e aria di verdure e germogli.
La notevole quenelleLa quenelle, dal tedesco knödel e in italiano canederli, è una preparazione tipica francese simile a dei grossi gnocchi a base di crema di pesce o carne (prevalentemente pollo) legata da uovo e contenente eventuale mollica di pane. In genere bollita, è passata dall'essere una guarnizione dei piatti del'alta cucina a diventare essa stessa il piatto. Il termine viene oggi indicato anche in... Leggi di fegato grasso d’anatra speziato, ciliegie e melanzana.
Minimalista ed efficace nell’abbinamento: luccioperca, cuori di anatra e barbabietola.
Costata, zucchine, fontina e peperoncino.
Il notevole e succulento agnello con carciofi e patate.
Un bianco.
Un ottimo rosso.
Pralinato al cioccolato, cioccolato fondente e sorbetto alla birra.
Variazione di frutti di bosco.
Un collaudato carota/sesamo/arancia.
Un gran Tokaji.
Piccola pasticceria. Ottima.
Interni.
Visitato il 23 novembre 2016, da subito è apparso differente rispetto a quanto da voi raccontato. Ebbene, Heiszler Olivér non è più lo chef e credo che non sia l'unico cambiamento.