Ametsa
Valutazione
Pregi
- Una cucina sempre piacevole in un contesto lussuoso ma informale.
- Il favorevole rapporto qualità/prezzo a pranzo.
Difetti
- Una certa fretta dei camerieri nel togliere i piatti vuoti, mentre gli altri commensali ancora stanno mangiando.
Il nome completo di questo ristorante, immerso nella quiete dello splendido quartiere residenziale di Belgravia, è un lunghissimo “Ametsa with Arzak Instructions”, che non cela, anzi mette in chiaro, in maniera inequivocabile, la situazione. Le -molto british- “instructions” che fanno capolino nell’insegna sono quelle nientemento che di Juan Mari ed Elena Arzak, tristellata storica famiglia di ristoratori di San Sebastian, nei Paesi Baschi.
Ametsa è situato all’interno dello scintillante hotel Halkin, confinato tra le mura che precedentemente ospitavano Nahm, il primo e finora unico stellato di cucina Thai della città; evidentemente il 5 di Halkin Street è un indirizzo fortunato per i locali etnici, dato che Ametsa è, ad oggi, l’unico portabandiera della cucina spagnola stellato a Londra.
Ma nonostante la -fuori e dentro- onnipresente costante lussuosa, i toni del locale sono distesi ed informali. Numerosi i camerieri, giovani, sempre sorridenti e ben disposti al dialogo, che si avvicendano tra sala e cucina con passo deciso, in jeans e camicia. I piatti vengono spiegati con dovizia di particolari, e non viene posto alcun problema nello scegliere due menù diversi, anzi ci viene addirittura consigliata come “scelta più divertente”, in modo da poter provare più piatti. E tutto ciò nonostante la sala fosse ben altro che vuota.
Oltre queste accortezze, anche l’ambiente, luminoso, spazioso, moderno ma dai toni caldi, predispone bene l’avventore e fin da subito lo mette a proprio agio. La particolarità più curiosa, sicuramente quella che per prima attirerà il vostro sguardo, è nel soffitto, composto da oltre 7000 provette più o meno piene di diverse spezie in polvere, per un colpo d’occhio senz’altro inusuale, ma al contempo di riuscito impatto estetico.
Fatta la doverosa premessa, veniamo ora alla cucina: vi siete fatti l’idea che sia possibile cenare da Arzak tanto a San Sebastian quanto, indistintamente, nel cuore di Londra?
Nulla di più distante dal vero.
Quella di Ametsa non vuole essere un enclave degli Arzak, bensì una cucina in primis mediterranea, poi spagnola e quindi solo successivamente basca. Ma sempre molto, molto distante dallo stile della casa madre, epurata interamente della componente emotivo/cerebrale e basata principalmente sulla sostanza, con ottime materie al servizio di una cucina “di pancia”, gustosa, semplice, schietta e appagante, tecnica ma mai complessa e sempre leggibile, capace di stupire il cliente occasionale ma al contempo non scontentare il gourmetÈ detta "gourmet" una persona di palato fine, esperto in vini e vivande. Termine combacia attualmente con un'idea creativa e avanguardista applicata al mondo gastronomico.... Leggi, portando nel centro di Londra sapori e profumi di latitudini ben più meridionali, come una sorta di depliant gastronomico del bacino del mediterraneo.
Viste le remote possibilità di controllo di una vera e propria succursale ad oltre mille chilometri dalla base, aumentando l’azzardo lievitano esponenzialmente le probabilità di flop. All’atto pratico dunque è forse questa la scelta più oculata e, vista anche l’eterogeneità della clientela, la maniera più sicura per appagare il più alto numero di palati possibili, più o meno avvezzi alle grandi tavole.
Ma è proprio per questo stesso motivo che il giudizio, risentendo chiaramente di questa tendenza alla semplificazione delle portate (non nella composizione, bensì come generale e costante assenza di rischi), è approssimato verso il basso.
Un approdo sicuro, divertente e goloso, dall’ottimo rapporto qualità/prezzo a pranzo, un po’ meno al calar del sole. Ma se la vostra idea è di provare Juan-Mari ed Elena in terra d’Albione, insomma, sappiate che qui degli Arzak troverete soltanto le… instructions.
Il sopracitato soffitto…
…in dettaglio.
Il pane, fortunatamente in una sola buona versione. Servito in stile italiano con il piattino dell’olio.
Piccolo benvenuto.
Gli antipasti del menù degustazione:
Roccia di cipolla con acciughe marinate…
…capasanta a casa…
… e cracker di semi di girasole con anatra.
Gli antipasti del menù tapasCon il termine spagnolo tapa, si indica un'ampia varietà di preparazioni alimentari tipiche della cucina spagnola consumate come aperitivi o antipasti. Le tapas spagnole sono preparate con ingredienti legati alla produzione alimentare mediterranea. Le tapa possono essere fredde, quando vengono preparate, per esempio, con le olive miste ed il formaggio, o calde, con polpo e calamari fritti. L'origine della parola... Leggi:
Chipirones nel loro inchiostro.
Pannocchia di foie.
Jamón Ibérico su un cuscino di pane e pomodoro.
Uovo con Chistorra e briciole (menù degustazione). Piatto oltraggiosamente goloso, con la marcata nota fumé della salsiccia attenuata ed allungata dalla grassezza dell’uovo, con il crumble salato a impegnare un po’ la masticazione.
Terrina di maiale infangato (menù tapas). Piatto semplice ma anch’esso altrettanto goloso, dall’impiatto curatissimo.
Branzino con… sedano? (menù degustazione). Ottimo e semplice il branzino, curioso e riuscito il trompe l’oeil in accompagnamento: della mela, formata minuziosamente ed aromatizzata a ricreare del sedano.
Filetto di manzo superiore con peperoncini rossi. Altro piatto basilare ma estremamente piacevole. Molto buona la carne, sapientemente cotta in maniera da rimanere succosa ma al contempo acquistare una pronunciata nota grigliata. La piccantezza dei peperoncini è mitigata dalla salsa.
Predessert.
Il dessert, comune ai due menù: Tortilla di latte con gelato all’ananas.
Indovinate un po’? Semplice, fin troppo.
Gelatine di frutta aromatizzate.
L’ingresso del ristorante, dalla hall dell’Hotel.