Passione Gourmet Acquarol, chef Bellingeri, Panchià (TN), Alessandro Pellegri

Osteria de l’Acquarol

Ristorante
via Nazionale 42, Panchià (TN)
Chef Alessandro Bellingeri
Recensito da Alessandro Pellegri

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Una cucina da 14/20 a 30€

Difetti

  • La location dall’impostazione decisamente rustica può far sottovalutare il reale valore della cucina
Visitato il 01-2013

All’ultima edizione di Emergente Nord della “Luigi Cremona Production” abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare le capacità di Alessandro Bellingeri, che gli hanno permesso di vincere quella manifestazione grazie ad alcuni piatti davvero convincenti per pulizia, gusto e originalità.
Siamo andati pertanto a trovarlo nella sua Osteria de l’Acquarol, ristorante avviato proprio il giorno dopo la vittoria alla metà di novembre 2012. In quella data si chiudeva simbolicamente il suo rapporto quadriennale come sous chef al El Molin di Cavalese, ultima tappa di un percorso di esperienze importanti che lo aveva portato anche nelle cucine di Bottura e Crippa. Insomma definiamolo pure emergente, ma non certamente sprovveduto da un punto di vista professionale.
Arrivati a Panchià, in Val di Fiemme, scopriamo che l’Acquarol è il ristorante di un tipico alberghetto tre stelle di montagna, il Rio Bianco, dall’aspetto esteriore abbastanza anonimo, al punto che la prima idea è stata “…ci siamo fatti 300km per questo?”.
Per fortuna l’impressione era ingannevole, dopo aver apprezzato il valore della nuova creatura di Alessandro che per scelte, location e ubicazione geografica appare semplice e soprattutto completamente “no frills”. La quasi totalità della clientela passa di qui tra una pausa sciistica o una camminata, quindi decidere di proporre una cucina d’impostazione prettamente gourmet sarebbe risultato un pauroso autogol.
Semplicità fa rima solo grammaticalmente con banalità: tutti i piatti che abbiamo provato hanno un aspetto volutamente “easy”, per mettere a proprio agio qualsiasi avventore, ma in realtà nascondono uno stile di livello superiore.
La tecnica si palesa nelle cotture, tutte rigorose e precise (il risotto parla da sé), e l’estro trova spazio con piccoli colpi ben assestati come il crudo di Rendena (una razza bovina del luogo) o il galletto che, grazie a una superba qualità della materia, si riveleranno piatti convincenti e appaganti.
Anche un’apparente “banalità” come il fritto misto cela un’esecuzione magistrale, con una frittura croccante, asciutta e capace di non sovrastare ma conservare il sapore e la consistenza di ogni singola verdura.
Complimenti quindi a Bellingeri e alla moglie Perla, in sala, che sono riusciti a portare una cucina di qualità in un contesto umile e la offrono a un rapporto qualità/prezzo encomiabile.
In una cucina certamente attuale ma mai tanto distante dai moderni paradigmi, dove il trend è estrapolare ed esaltare l’apparenza a scapito della sostanza, trovare due giovani che lavorano in maniera assolutamente controcorrente è un fatto da segnalare. In questo senso la nostra valutazione valga da stimolo per il futuro, confidando in un traguardo anche superiore certamente alla portata, per tecnica e capacità, dello chef.

Stuzzichino: Scalogno caramellato e pesto di lumache.

Stuzzichino: !

Il pane, con burro alle erbe.

Frittelle di tosella su crema di crescione e peperoni dolci.

Testina di vitello, uovo, polpette di patate e porcini. Cottura della testina perfetta, morbida ma non sfibrata.

Crudità di rendena, muesli croccante di pane nero, maionese alle olive taggiasche. Eccellente antipasto, crudo di bovino di razza autoctona trentina e muesli finissimo e fragrante, legati da un’intensa, fresca e persistente maionese.

Riso mantecato alla ricotta, limone e salmerino marinato e affumicato. Il risotto tradisce le origini lombarde dello chef: chicco al dente e mantecatura didascalica, salmerino dall’acida marinatura e dalla piacevole affumicatura. Notevole. In carta a 10€ fa gridare al miracolo.

Guancette di manzo al ginepro e castagne, patate croccanti. Come per la testina, un’ottima cottura della carne esalta un piacevole e non banale accompagnamento.

Galletto al miele e ginepro, pesto di crescione e ricotta di capra. Uno dei piatti presentati ad Emergente, piacevoli sulla carne bianca le note balsamiche del ginepro con quelle amare del crescione. Ci era piaciuto allora, una riconferma.

Fritto misto alla trentina, schiuma di yogurt. Come scritto sopra, frittura esemplare, forse un po’ troppo abbondante ma perfettamente asciutta e croccante. Verdure e pesce mantengono tutta la loro consistenza ed i loro sapori. Crema di yogurt in accompagnamento, molto acida, che alleggerisce il fritto.

Brownies al cioccolato bianco caramellizzato, sorbetto ai cachi, crema di caprino e polvere ghiacciata al sambuco. Altra piacevole sorpresa. Dessert fresco e leggero, dall’intensità gustativa ben definita. La caramellizzazione, il sambuco ed il caprino si fondono perfettamente, esaltando il sorbetto.

Biscottini in accompagnamento al caffé.

Carta dei vini essenziale, con qualche bella chicca del territorio e qualche proposta per chi proprio non riesce a rinunciare ai soliti nomi.

Cucù!

La sala.

Se, come noi, avete la necessità di pernottare in zona, l’alberghetto “abbastanza anonimo” si è rivelato anch’esso tutt’altro che un ripiego. Calorosa accoglienza, camere spaziose, colazione curata, una semplice ma bella e pulita spa con piscina al coperto, fermata della navetta Ski-transfer proprio davanti all’ingresso. Il tutto per le bene o male convenzionali 50€/cad in trattamento b&b.

2 Commenti.

  • themetalcook20 Febbraio 2013

    Bellissima recensione,quel "no frills" mi è piaciuto tanto,cosi anche i piatti tra cui Rendena,questo giovane Chef seppur più rustico mi ricorda un grande di queste più basse valli... TMC

  • Alessandro Pellegri21 Febbraio 2013

    Grazie tmc!

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