Passione Gourmet San Martino - Passione Gourmet

San Martino

Ristorante
Via Cesare Battisti, 3 Treviglio (BG)
Chef Marco Colleoni
Recensito da Presidente

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Servizio di ottimo livello.

Difetti

  • Alla carta porzioni impegnative.
Visitato il 11-2012

Marco e Vittorio in cucina, Paolo in sala, senza dimenticare i genitori oramai dietro le quinte, ma non per questo meno importanti: ecco a voi la famiglia Colleoni ed il San Martino ristorante, che per gli amanti di frutti di mare e crostacei rappresenta una vera e propria istituzione (e non solo a Bergamo e dintorni …). D’altra parte è davvero difficile resistere alle ostriche, alle capesante, ai granchi, agli scamponi, a tutte quelle meraviglie che compongono il monumentale Plateau royal, indiscusso cavallo di battaglia del locale. Per non parlare poi dei marinati di pesce, grandi classici che da anni attirano una clientela ormai in larga parte fidelizzata.
Tanta Francia quindi, qui si respira una certa aria di grandeur: dei Plateau di chiara impronta Bretone si è detto, ma potremmo continuare con il ruolo centrale del burro (francese ça va sans dire), assai presente in cucina e anche in sala dove troneggia in un apposito carrellino nel suo giallo smagliante o del carrello dei formaggi con autentici capolavori della casearia d’oltralpe. Immancabile la Boullaibasse, da sempre tra i classici della cucina del ristorante.
Insomma, grande affiatamento tra il personale, materie prime ittiche di qualità, qualche preparazione scenografica: questi gli ingredienti principali del San Martino, il tutto servito in una cornice elegante che non guasta mai.
Arrivando alla cucina “cucinata” senza dubbio è d’impronta piuttosto semplice e “rassicurante”, ma alterna piatti di buon livello ad altri che non ci hanno convinto appieno, nel senso che il risultato di questi ci è apparso slegato, come se gli elementi delle preparazioni parlassero poco tra di loro.
Da rimarcare una certa grandeur anche nelle porzioni, quanto meno alla Carta: scegliere tre portate più il dolce può diventare impresa assai impegnativa.
La cantina è ricca e consente di spaziare anche oltre i confini nazionali. Il servizio è uno dei punti di forza del locale, assolutamente professionale e perfetto nei tempi.

Ad Majora

Canapè di acciuga e crema di zucca con amaretti.

Plat

Monsieur la beurre.


Tartare di gamberi, crema bernese, cavolo nero e pelle di salmone. i crudi non si smentiscono qui abbiamo dei gamberi molto molto interessanti.

La sfogliatina di funghi porcini.

Gli spaghetti di pasta Felicetti con i cuori di mare. Un filo troppo sapidi.

Il coniglio ripieno con le consistenze d’autunno. Buono, ma davvero troppo impegnativo per essere un antipasto.

Il consommè al tartufo nero con agnolotti fatti a mano ripieni di ganascino brasato. Il tartufo nero adagiato crudo nel brodo proprio non si sente, piatto privo di mordente.

Il risotto con pomodori confit e punta di vitello: praticamente un piatto unico, anzi due piatti in uno; i cubi di carne ci sono sembrati poco integrati al risotto.

La bouillabaisse.

L’orata reale con carciofi: buona, corretta la cottura.

Il brownie con ganache al cioccolato guanaja e sorbetto al lampone.

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