Palkin

VALUTAZIONE

Cucina Classica

12/20

PREGI
Per chiunque voglia sentirsi miliardario russo per una sera…
DIFETTI
…con prezzi di conseguenza

Viaggiare è uno dei piaceri della vita.
Conoscere nuovi posti però, per chi ha la divorante passione gourmet come noi, non basta.
Mai.
Si cerca sempre, anche se magari non lo si confessa neanche a se stessi, un indirizzo, un’occasione per conoscere o approfondire realtà gastronomiche meglio ancora se lontane dalle nostre abitudini.
Il più delle volte, poi, per noi appassionati la meta è proprio il ristorante, o, meglio, lo chef, e, in seconda battuta, ma a diverse incollature, la località.
Stavolta no: la meta è, indiscutibilmente, la città, in questo caso, oltretutto, bella di una bellezza vetusta e ricca di storia e cultura.
Anche in circostanze come questa, come detto, il desiderio, anzi, l’istinto, a completare la “visione” del luogo spinge alla ricerca di tavole che possano offrire l’opportunità di placare il nostro demone personale.
Le fonti cui attingere informazioni gastronomiche su una città come San Pietroburgo non sono classiche, siamo in un paese non esattamente al centro dell’attenzione rispetto ai fermenti culinari altrove profondamente presenti.
Il tam tam del passaparola langue in modo quasi totale.
La selezione operata raccogliendo e cercando di interpretare il web ha portato a individuare un paio di indirizzi, il primo dei quali è questo Palkin ubicato al primo piano di un palazzo direttamente affacciato sulla Prospettiva Nevskji.
Se i luoghi comuni non sono forse lo strumento migliore, in generale, per filtrare e interpretare la realtà devo dire che in questo caso ci troviamo di fronte a un’eccezione alla regola.
Chiunque riesca a immaginare un ristorante russo per ricchi oligarchi dove, da un momento all’altro, potrebbe entrare Putin o chi per esso e nel quale l’affettazione del giovane personale di sala è così sopra le righe da sembrare quasi parodistica, beh dovrebbe passare una serata al Palkin.
E’ un teatro con tutti i crismi: luci soffuse (da qui la qualità delle foto) adatte a incontri romantici (o clandestini), pianoforte e sala da ballo integrati nel ristorante, quadri alle pareti dall’estetica equivoca e un servizio che definirei teatrale piuttosto che efficacemente preparato tale da non risparmiarci neanche la trita e pomposa nuvola d’azoto liquido.
E la cucina?
La cucina?
Giusto. La cucina.
Adeguata, oserei dire, al contesto.
Cioè assolutamente secondaria.
Buone zuppe d’ordinanza, salse alquanto approssimative se non superflue, una signora Wagyu accompagnata da pomodori eccessivamente dolci, patate grondanti olio e, alla fine, una millefoglie che denota una certa confusione al riguardo.
Coerente a tutto ciò mi è sembrata la carta dei vini tarata, per usare un eufemismo, su ricarichi inavvicinabili.
Alla fine, non fosse per l’eccessivo prezzo pagato, l’esperienza mi è sembrata comunque didatticamente interessante e persino divertente.
Anche se difficilmente ripetibile.

mise en place

Pane

Burro

Amuse bouche. Salmone e aioli.

Shchi (e non sushi :-)): tradizionale zuppa di crauti.

Dressing della zuppa: panna acida all’aglio e senape al miele.

Zuppa di barbabietole con bacon affumicato e pasticcini all’aglio.

Dressing della zuppa: panna acida all’aglio, cipolla ed erba cipollina.

Intervallo(??) con frutti rossi e mela con scenografica(sic!) presentazione all’azoto liquido.

I frutti rossi come apparivano alla fine della magia….(almeno erano buoni).

Storione con salsa di crostacei, olive e funghi all’arrivo dalla cucina.

Presentazione dopo la pulizia al gueridon.

Salsa addizionale(ancora sic) con panna, vino bianco e midollo.

Wagyu beef “3” con pomodori confit e patate fritte(unte, molto unte).

Torta di mele, molto buona, gelato alla vaniglia, ciliegie.

Millefoglie(??)con biscotto al cocco, mousse al cioccolato bianco, tuile ai lamponi e mousse al cioccolato, crema alle ciliegie.

Crema calda alle ciliegie da aggiungere a volontà.

Il danno minore che era in carta, giusto perché non riesco a pasteggiare ad acqua.

Arte in sala(?)

Altra arte in sala(??)

Indicazioni(strasic)con foto dei piatti.

Bar annesso al ristorante.

Nevskji prospekt.

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Picture of Claudio Persichella

Claudio Persichella

Professionista della forchetta (ex Norbert). Approdato tardi - ma meglio tardi che mai - alla divorante passione per l'alta cucina ha la convinzione che diffuse nel modo opportuno le esperienze possano far avvicinare un gran numero di persone a questo settore sfatando i luoghi comuni. Dopotutto il nostro e' un paese di potenziali buongustai vista la ricchissima presenza di materie prime di altissimo livello di cui abbondiamo. E cosa c'e' di meglio che abbinare ad un pasto da re una gioiosa convivialità?

8 Comments

  1. massimo ha detto:

    A comunicazione come siamo messi ?

    • Norbert ha detto:

      Inglese volenteroso, un pò maccheronico ma efficace.
      Ma è l’orgoglio ostentato che mi ha colpito, neanche fossimo in una grande maison francese.
      Sarà il potere del rublo….

  2. A Escort da 19,5/20mi come son messi?

    p.s. quello storione entrerà dritto nella galleria degli “orrori da gustare” di Sky.

  3. Norbert ha detto:

    C’era una presenza più equivoca della salsa d’accompagnamento dello storione seduta al tavolo accanto al mio.
    Era da sola e pasteggiava, senza pasteggiare, a champagne.
    Ripensandoci meglio forse non era equivoca per niente.
    Sul voto non mi pronuncio non avendola osservata bene…

  4. Tommaso ha detto:

    È agghiacciante!

  5. fattux71 ha detto:

    In realta San Pietroburgo e’ cresciuta molto ultimamente e Mosca molto di piu’.
    Io vivo qui e faccio il ristoratore quindi sul Palkin non mi esprimo per correttezza professionale.
    Pero se sai dove andare a Spb ci si riesce anche divertire, se vuole qualche indirizzo mi puo contattare in privato!
    Buone Feste
    Fabrizio

  6. q.b. ha detto:

    SPB è la città che più mi ha colpito quest’anno…incredibilmente affascinante soprattutto a notte fonda quando è praticamente deserta…
    Devo dire che ci ho anche mangiato la miglior carne cruda dell’anno… e detto da un piemontese…
    Devo dire che ci sono più di un locale dove potevi pasteggiare molto meglio a molto meno… senza essere disturbato da escort di sorta…
    Meat-Head e Vineria Grand-Cru su tutti…

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

12/20

PREGI
Per chiunque voglia sentirsi miliardario russo per una sera…
DIFETTI
…con prezzi di conseguenza

INFORMAZIONI

PREZZI

Alla carta: 120€

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