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Difetti
Questa recensione aggiorna la precedente valutazione che trovate qui
Recensione Ristorante
Dopo l’addio di Teresa Di Napoli, artefice della insperata conquista della stella transalpina, il giovane Fabio Pesticcio, ex sous chef, ha preso con convinzione le redini della cucina del Papavero, riuscendo a non far rimpiangere la pur brava collega.
Nel corso della nostra ultima visita, in una caldissima serata di fine luglio, abbiamo anche potuto apprezzare la nuova location, non più fredda e impersonale. Il ristorante, infatti, si è trasferito da qualche tempo al piano superiore del medesimo stabile (l’indirizzo è, quindi, lo stesso), dove tra pavimenti granigliati, commistione di mobilia moderna e antica, elementi d’arredo colorati, si ha l’impressione (positiva) di entrare in una casa privata.
All’ingresso il bel dehors estivo, che dovrebbe essere ultimato a giorni, può dare una marcia in più al locale, soprattutto in termini di coperti. Il punto debole del Papavero, a nostro parere, oltre alla scarna lista dei vini (oggi, invero, migliorata) è sempre stato l’ambiente, che non invogliava a godere della cucina proposta dai giovani e bravi ragazzi che si sono avvicendati nel corso degli anni alla guida della brigata (non dimentichiamo Domenico Vicinanza, colui che ha “lanciato”, non solo sulla scena locale, il ristorante).
Colmata questa lacuna riteniamo che, finalmente, il Papavero, per anni unico faro nella desolante ristorazione della zona, possa affermarsi definitivamente ed avere il successo di pubblico che merita.
La cucina, ovviamente, nonostante la staffetta, ha mantenuto la medesima impronta, ma la mano del giovane Fabio è felice.
Prevalenza di pesce tra le proposte del menu (due i percorsi guidati di cinque portate a 40 euro) e leggerezza di base delle preparazioni.
Interessante la variazione di seppia, in cui la nota agrumata nel crudo dona freschezza e spinta per apprezzare il crostino con fegato, ed eterea la frittura dei bignè con gamberi rossi crudi, elevati da un pesto di olive.
Molto buoni i primi con gli spaghettoni Vicidomoni ricci, bottargaLa bottarga è un alimento costituito dall'ovario del pesce, le cui uova vengono salate ed essiccate con procedimenti tradizionali. Viene ricavata dalle uova di tonno o di muggine. I due prodotti differiscono sia nel colore che nel gusto (più deciso quella di tonno). La bottarga di tonno ha un colore che varia dal rosa chiaro a quello scuro, mentre quella... Leggi e cipollotto, equilibrati e ben mantecati, ed i ben più sostanziosi cavatelli, salsiccia e coulisCon il termine "coulis" si intende una salsa dalla consistenza densa e cremosa che somiglia ad una purea di frutta o di verdura.... Leggi di scarola. Decisamente ben fatti anche i fusilloni con tartufi e asparagi di mare.
La buona stella di Pesticcio la si nota anche nei secondi, con cotture perfette; il tonno panato con salsa di melanzane, perle di basilico e zenzeroLo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi ne è la dimostrazione.
Dolci non male, ma un filo sotto le preparazioni salate.
Oramai quasi un classico il “carosello napoletano” (babà, granita al caffè, cannolo con grano e fiori di arancio, cono con crema alla vaniglia, coulis di frutti rossi), dove emerge un ottimo babà, e discreta la cheesecake cilentana, un semifreddo con ricotta e mascarpone di bufala e marmellata di fichi bianchi cilentani a legare il dolce a queste terre.
Certo non rischia il ragazzo, ma la sicurezza e l’assenza di passi falsi riscontrata nel corso del nostro pasto vince e convince.
sgombro scottato, caponataTradizionale ricetta siciliana a base di melanzane. Con il termine caponata si indica tun insieme di ortaggi fritti, conditi con sugo di pomodoro, sedano, cipolla, olive e capperi, in salsa agrodolce a base di aceto e zucchero.... Leggi e sfoglia al pepe nero
bignè fritti e gamberi rossi, pesto di olive di Gaeta, salsa di zucchine
variazione di seppia
spaghettoni Vicidomini, ricci, bottarga e cipollotto
Cavatelli, salsiccia e coulis di scarola
fusilloni con tartufi e asparagi di mare
tonno panato con salsa di melanzane perle di basilico e zenzero
crema all’ananas, riduzione al campari
carosello napoletano
cheesecake cilentana
piccola pasticceria
il grande Frappato di Arianna Occhipinti
il Pregio: ottimo rapporto costo/soddisfazione
il difetto: Dolci leggermente sotto tono
Il Papavero
Corso Giuseppe Garibaldi, 112
84025 Eboli Salerno
Tel. +39.0828.330689
Prezzi: Menu degustazione 40 euro, alla carta per le canoniche quattro portate calcolate la medesima cifra
Chiuso la domenica sera e il lunedì
ristoranteilpapavero.blogspot.com
Visitato nel mese di Luglio 2012
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Fabio Fiorillo
Qualcuno di voi è risciuta a capire che fine ha fatto la bravissima Teresa Di Napoli? Se ha cambiato cucina, ora dove si trova? Sarebbe un peccato perderla sul palcoscenico della cucina del Sud da parte di chi l'ha tanto apprezzata.
Ciao Francesco, esternare il tuo rimpiangere la cara Teresa lascia intendere quello che potrebbe essere il tuo commento sull'attuale papavero, concordo con te senza scendere nei dettagli anche se non è l'unico fattore a sfavore del new Papavero. La brillante Teresa, ormai lontana dal citato ristorante dall'agosto 2011, dopo questa separazione si dedicò alla "Casa di Alted" , un club enogastronomico situato a Sant' Eustacchio ai piedi delle colline di Giovi, poi l'ho nuovamente persa di vista. Tuttavia sono convinto che le sue timide comparse e partecipazioni ad eventi enogastronomici di rilievo lasciano intravedere un repentino e tanto atteso ritorno ai fornelli.