The Sportsman, Chef Steve Harris, Whitstable, Kent (UK), Norbert

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

14/20

PREGI
DIFETTI

Recensione Ristorante

Il web è una fonte inesauribile d’informazioni sulla ristorazione, un oceano di segnalazioni che spesso confonde e tradisce, nel quale bisogna navigare a vista, buttando la rete con abilità e raccogliendo solo il meglio che quel mare sa offrire.
Chi, come noi, è alla ricerca di mete significative oltre l’elenco dei “soliti noti”, grazie ad internet a volte può vivere un’esperienza unica che supera la valenza e l’aspettativa gastronomica più scontata.
La dimostrazione concreta si trova a poco più di un’ora di treno da Victoria Station: una vera rarità, un pub stellato (ce ne sono 3 o 4 in tutto il Regno Unito), osannato su diversi blog e sperduto (mai parola fu più appropriata) nelle campagne e nelle saline del Kent. Qui, tra Faversham e Whitstable, le uniche attrazioni sembrano essere le maree e l’allevamento dei frutti di mare.
Così, desideroso di provare anche qualcosa che non appartenesse solo alla “magnifica Londra”, ho preso quel treno in direzione del “nulla” e del silenzio, quello vero.
Il taxi improvvidamente mi lascia davanti a questa piccola cattedrale nel deserto, The Sportsman, ma consiglio caldamente di farsi lasciare direttamente a Whitstable dove almeno c’è qualche albergo al contrario di Seasalter, che ne è sprovvisto. Il pub, dal 1798 casina di caccia, è stato trasformato dagli autodidatti fratelli Harris in una meta gourmet applicando una regola semplice e convincente: la cura e l’attenzione per le materie prime che, unite ad un innegabile entusiasmo, ha permesso loro di distinguersi nettamente dalla ristorazione di genere acquisendo fama nazionale ed oltre.
L’atmosfera, una volta varcata la soglia, è molto cordiale e sono decisamente abolite tutte le etichette che caratterizzano i locali stellati.
Lo champagne è servito al bancone, la lista dei vini è quantomeno essenziale e singolare piena com’è di perfetti Carneadi (almeno per me), la mise en place sinceramente friendly e assolutamente informale, che mette a proprio agio.
La cucina è piena di buon senso, di genuino e appassionato interesse per la tipicità del territorio, tra l’altro il burro, il pane e addirittura il sale sono fatti in casa.
Lo stile è solido, magari non raffinatissimo, sinceramente incosciente nel caso delle salse, evidentemente tradizionali, che accompagnano le locali ostriche relegandole al ruolo di comprimarie. Candore anche con l’insalata con “burratina” pugliese (da rigorosi barattolini d’esportazione orgogliosamente a me mostrati), pomodoro (buono), rughetta ed olio extravergine, presentata come se fosse la Sacra Sindone. Per una corretta cronaca non mancano invero anche alcuni elementi di spicco come la salsa Hollandaise e la spalla d’agnello, da encomio.
Nella valutazione finale, non possiamo non tener conto, pur apprezzando la dedizione alla causa e la piacevolezza dell’esperienza, anche di diverse approssimazioni che fanno optare per un, comunque onorevole, voto pari.
A venti chilometri (dettaglio non trascurabile) avrete l’occasione di visitare la magnificenza della cattedrale di Canterbury per completare un’escursione fuori dai soliti canoni, in luoghi e atmosfere non esattamente familiari.

Mise en place


Tartelletta di formaggio Ashmore (una specie di Cheddar ultra locale) e parmigiano con crema e polvere di pomodoro.

Zuppa di asparagi con tartina di asparagi ed erba cipollina.

Aringa, burro e mostarda fatti in casa, ciccioli.

Ostriche di Whitstable, panna, granita di rabarbaro, alghe.

Ostriche con salsa al bourbon, cetrioli sottaceto e caviale.

Granchio, carote, hollandaise, polvere di curry.

“Insalata”.

Sogliola al burro con alghe.

Rombo affumicato con fumetto alla bottarga e barbabietola e prezzemolo di mare.

Ventre d’agnello impanato e fritto con salsa alla menta

Spalla d’agnello arrosto con purè di sedano rapa.

Gelato al rabarbaro e crema di latte.

Fiordifragola all’inglese.

Petit fours

Appena dignitoso compagno di tavola da una carta impegnativa.

Trompe l’oeil

Altro trompe all’ingresso.

In ogni pub che si rispetti non possono mancare.

Bancone mescita affianco ai tavoli.

Opere alle pareti di tal Kimmy Mcharrie.

Vessillo esposto alle intemperie

Natura circostante.

Natura (marittima)circostante.

Calano le luci….

Questi sconosciuti.

“Chiesetta” a Canterbury.

Il pregio: Un romantico gastropub nei pressi di Canterbury utile ad avere uno sguardo diverso sulla gastronomia inglese.
il difetto: l’ovvia ma incessante rumorosità.

The Sportsman
Faversham road, Seasalter, Whitstable.Kent.
Tel. +44(0)1227273370
Menù grande £ 65 alla carta 32-40 £.

www.thesportsmanseasalter.co.uk

Visitato nel mese di Luglio 2012


Visualizzazione ingrandita della mappa

Norbert

Visited 2 times, 1 visit(s) today

2 Comments

  1. armarobi ha detto:

    Fan tenerezza :))

  2. Tommaso ha detto:

    A me, piú che altro, fan gola.

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