La Locanda del Notaio

VALUTAZIONE

Cucina Classica

14/20

PREGI
DIFETTI

Racconta la leggenda che il ristorante deve il suo nome ad un Notaio, un uomo d’altri tempi, che sovente amava passare soggiorni da queste parti, in questa locanda, attratto tanto da beltà e pace offerte dalla cheta Val d’Intelvi, quanto dalle grazie della giovane figlia degli allora locandieri.

…detto tra noi, la donzella doveva essere veramente una gran gnocca, perché per arrampicarsi fin qua su, probabilmente ben prima dell’invenzione del bitume, l’ormone del notabile doveva esser particolarmente imbizzarrito…
Inoltre, è probabile che lo stesso fosse un grande appassionato di vini francesi e, per tentare di placare il disordine, attinse a piene mani dalla cantina, tant’è che ancora oggi in carta non vi è traccia alcuna di bottiglie transalpine, fatta eccezione per cinque o sei forzati Champagne.

Tornando ai giorni nostri e ringraziando l’inventore dell’asfalto, la Locanda del Notaio è raggiungibile ben più semplicemente, anche se comunque è richiesta buona volontà. Da Argegno, sulle rive del lago di Como tanto care ai turisti teutonici e stars’n’stripes, una tortuosa stradina giunge a Pellio Intelvi, piccolo paese a quota mille metri.
Il ristorante è posizionato appena fuori dall’abitato, in una radura fresca e tranquilla, dove le condizioni sono quelle di assoluta pace e tranquillità.
Probabilmente per assonanza, per la sala potremmo utilizzare la stessa descrizione ed i medesimi aggettivi. Certo da un mercoledì sera da queste parti non ci si può aspettare la Rambla, ma la desolazione nel rimanere soli in sala prima della metà cena, perché l’altro (uno) tavolo occupato ha già finito di cenare, è inevitabile balzi subito all’occhio. In questa particolare condizione però, le attenzioni rivolte al cliente sono ben sopra la media: ci viene concesso di ordinare due menu degustazione separati anche se la classica dicitura sulla carta non lo vorrebbe, le accortezze in generale sono molte e frequenti e le chiacchiere con il sommelier sono piacevoli. Chiaro però è che in una situazione dove il rumore dell’otturatore della Canon pare faccia ballare i pochi quadri sulle pareti, e dove si ha paura a pensare qualcosa per evitare che il cameriere possa sentirlo, non riusciamo a immaginare condizione differente.

Per non stonare in questo quadretto di geriatrica tranquillità, la cucina si mantiene sulla stessa solida barca, motori al minimo e mare piatto: tutto tecnicamente ineccepibile, cotture precise, salse tirate il giusto, temperature e consistenze adeguati, bilanciamenti corretti e più o meno tutte le cosine al posto giusto. Yawn…
Il menu degustazione carne, probabilmente per la natura succulenta della materia, è mediamente più invitante e riuscito rispetto al medesimo di pesce, al quale mancano forse pari dosi di estro e di finezza.
Certo un paio di piatti interessanti ci sono in entrambi, ad esempio il cannolo salato o le tagliatelle al profumo di liquirizia (al netto però di quei cacchio di onnipresenti petali), ma nulla che riesca a balzare oltre il “sì, buono” o il ben riuscito.
Non dimentichiamoci che stiamo parlando di un conto che in media saltella agilmente tra le ottanta e le centoventi monetine bicolore (per i pignoli, quelle piccole) a testa; indubbiamente una fascia di prezzo dalle ambizioni almeno un paio di gironi più alte…

La fatidica domanda. E’ questa una buona cucina? Indubbiamente, a meno di inopportune fini pignolerie, obiezioni non se ne possono porre, proprio non ci si può lamentare. Resta il fatto però che, complici anche i bicolore europei poco sopra, difficilmente riesce a rimanere nella memoria fino alla porta di casa, né anche solo a sfiorare le giuste corde dell’animo.
Se aggiungiamo inoltre la sala eccessivamente quieta (eufemismo) e invero abbastanza spoglia, e la carta dei vini particolarmente soporifera, c’è il rischio concreto che sia meglio non passar da queste parti il 10 di agosto…

Entrée, servite prima dell’ordinazione:

Benvenuto dalla cucina, salmone affumicato con crema di yogurt e cetrioli:

Carpaccio di salmone e alghe, insalatina di germogli e olio al profumo di lampone

Cannolo salato ripieno di tomme nature con verdure baby in agrodolce e gelato al the verde

Trota salmonata in carpione su crema calda di zucchine e il loro fiore in tempura

Tartare di fassona con uovo di quaglia poche e torretta di asparagi gratinati

Tagliolini con tartufo nero estivo

Tortelloni variegati al basilico ripieni di astice con spuma di patate e sorbetto all’avocado

Caramelle ripiene di sedano di Vicenza con ragù di lepre e pistacchi di Bronte

Tagliatelle al profumo di liquirizia con lavarello affumicato e fave fresche su crema di burrata

Petto d’anatra con confettura di pomodoro e lavanda, patate schiacciate

Filetto di salmerino in panure di speck con insalatina di fagiolini e finocchi croccanti, olio al pompelmo rosa

Predessert: Biancomangiare su confettura ai frutti di bosco

Trilogia di bignè

Cannoli al cacao amaro ripieni di mousse al cioccolato bianco e menta su zuppetta di ciliegie

Un plauso al maitre/sommelier che, da una carta molto limitata e come già detto un po’ banalotta, è riuscito a tirar fuori un accompagnamento al calice ben riuscito ad un prezzo onesto, 35€ procapite.

Abbiamo bevuto, con il menu degustazione pesce:
Roero Arneis 2011 – Bruno Giacosa
Pratto 2010 – Cà dei Frati
Pinot Bianco Vorberg Riserva 2008 – Terlan

Con il menu degustazione carne:
Barbera d’Asti Superiore Vecchie Vigne 2007 – Vinchio-Vaglio Serra
Inferno 2008 – Rainoldi
Barolo 2007 – Azelia Luigi Scavino

Per entrambi, con i dolci:
Ben Ryè 2008 – Donnafugata
Sherry Pedro Ximenez 12yo – Williams & Humbert Collection

Pregio: Accoglienza e cucina sono piacevoli.
Difetto: …yaaawn…

Ristorante La Locanda del Notaio
via Piano delle noci, 22
22020 Pellio Intelvi (CO)
Telefono +39.031.8427016

Chiuso tutto il lunedì, chiuso da novembre a marzo.
Menu degustazione 45€, 75€, 80€ e 105€
Alla carta circa 90€

www.lalocandadelnotaio.it

Visitato nel mese di giugno 2012

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Picture of Alessandro Pellegri

Alessandro Pellegri

Progettista meccanico da sempre appassionato di moto, di lettura ma soprattutto di vini, alla costante ricerca di tavole (e relative bottiglie) che riescano a fargli provare sensazioni ed emozioni sempre nuove. Che si parli di cibo o di vino, non nasconde un forte apprezzamento per la qualità della materia prima, del terroir e della tipicità… e perché no delle novità, purché siano però sensate ed intelligenti.

28 Comments

  1. Sabrina ha detto:

    ….mi sono recata recentemente alla Locanda del Notaio proprio per assaporare pace e tranquillità fuggendo dal rumore e dal “caos” della città …che dire se si cerca la movida perchè non rimanere in una grande città….
    ho riscontrato riservatezza e cortesia grazie al personale di sala.
    La cucina è stata più che degna della stella michelin conquistata!!!!
    Noi abbiamo gustato il menu dello chef e i piatti sono stati ben presentati , con ottimi abbinamenti che hanno permesso di assaporare le 9 portate previste senza alcuna difficoltà “digestiva”
    A questo punto la domanda da porsi è: forse la scelta fatta nel recarmi in un ristorante di questo livello è stata sbaliata???
    Io consiglio, a chi sa apprezzare la buona cucina, di provare quello che può offrire la Locanda del Notaio
    Recentemente mi sono recata anche al Piccolo Lago (lago di Mergozzo) ristorante con ben due stelle michelin e posso garantire che la cucina della Locanda è stata anche superiore a quella del Piccolo Lago……
    Complimenti a tutto lo staff sia di sala che di cucina……non sempre si riesce ad accontentare tutti…ma sarebbe anche corretto evitare ironie inutili …..

    • Alessandro Pellegri ha detto:

      Se dalla sua cena ne ha tratto l’ottima esperienza che descrive non ha fatto nessuna scelta sbagliata, anzi.
      Nella mia visita non c’era nessuna volontà di ricercare la Movida, ma dal trambusto alla desolazione (ripeto, metà cena in sala DA SOLI, senza un filo nemmeno di musica, zero) ne passa… Comunque, il punto non è questo.
      Il livello della cucina è buono, tant’è che un 14 significa appunto “siamo seduti ad una tavola di buona qualità”. Ma con un menù come il mano libera dello chef, un accompagnamento al calice od una bottiglia medi, acqua e caffé si esce mediamente con 150€ a testa.
      Semplicemente, a questo livello di spesa (abbastanza ambiziosa) mi aspetto qualcosina di più. Tutto qui.
      In merito alla cortesia del personale di sala, avendolo avuto praticamente “in esclusiva” 😀 non posso che essere d’accordo, ma il mio parere in questo caso non credo aiuti a far media…
      Al Piccolo Lago non sono mai stato, pertanto non so darle un feedback in merito.

  2. Antonello ha detto:

    …. ma che combinazione: sono capitato per caso su questo sito, a me totalmente sconosciuto, e con iniziale piacere leggo questa recensione. Sabato scorso ero a cena proprio qui !!! Incuriosito da possibili autorevoli pareri in principio non riesco a capire se si tratta di cabaret o di una vera e propria recensione, ma forse sono io che aspettandomi qualcosa di più “sofisticato” confondo gli gnocchi con altre terminologie non proprio culinarie.
    Torniamo al ristorante che effettivamente è un po’ fuori mano rispetto alle più rinomate località lacustri, da Milano è raggiungibile in circa 1.30, uscita Como nord e poi si inizia a salire seguendo la SP13 (certo non è la tangenziale ovest … ma le stradine di montagna sono altre) ed eccomi arrivato.
    Trovo subito quello che stavo cercando: tranquillità, fresco e silenzio.
    E’ sabato sera la sala è abbastanza piena, anche se di questi tempi di crisi è facile farsi prendere dalla “desolazione” durante la settimana, riesco a dialogare tranquillamente con la mia compagna lontano dal caos settimanale.
    Decidiamo di farci “guidare” dalla cucina per scoprire le specialità e scegliamo il menù degustazione “Lo Chef ha deciso che…” , abbiamo potuto gustare la maggior parte dei piatti sopra illustrati. Da segnalare per gli antipasti “lo spiedino croccante di terrina di fegato grasso d’oca e pan brioches, coulis d’ananas” (spettacolare il contrasto ananas e fegato grasso d’oca) per i primi “tagliatelle al profumo di liquerizia, per i secondi “Rana pescatrice ripiena di fegato grasso d’oca con insalatina di spinaci e olio al tartufo” ed infine i dolci: provateli tutti !!!.
    Ogni portata è stata supportata da una buona cantina (personalmente non ho sentito la mancanza di vini d’oltralpe) il personale di sala sempre cortese e mai invadente.
    Magari potessi trascorrere ila mio “futuro geriatrico” in questo modo ….. nel frattempo ho deciso di ritornarci anche mercoledì 18 luglio per la serata speciale dedicata ai 10 anni del ristorante.
    Per concludere, consiglio LA LOCANDA DEL NOTAIO a tutti i cercatori di quella tranquillità e pace, oggi sicuramente non di moda, dove gustare una cucina di ottima qualità.
    Prezzi come da recensione.

  3. Antonio Scuteri ha detto:

    Ma che bella coincidenza! Neanche il tempo di pubblicare la recensione e immediatamente nel giro di pochi minuti ecco palesarsi due entusiasti clienti che hanno appena visitato il locale. La Locanda del Notaio merita sicuramente una visita se lascia nei fortunati avventori una così bella impressione 😀

    • Antonello ha detto:

      sono un appassionato di ottima cucina e quando posso non perdo l’occasione per provare ristoranti stellati o di qualità. Come dicevo sono capitato su questo sito per puro caso mentre cercavo recensioni o pareri di altri clienti su questo ristorante visto che solo 3 gironi fa ero li: coincidenza appunto.
      Ma fa comodo pensare e credere altro, è più di moda e paga anche meglio oppure è semplicemente uno stile di critica.
      Personalmente ritengo che le critiche siano molto importanti per migliorare e cercare sempre di proporre il meglio, vale per questo ristorante che per i più famosi tre stelle. L’ ironia sulla storia di un’ azienda e verso i loro clienti è tutt’altra cosa ….
      comunque ho ancora la ricevuta dell’altra sera, ma ho pagato in contanti e non ho le copie delle banconote !!!!
      però dal telepass si può constatare che ero li.
      Saluti

  4. Paolo ha detto:

    Certo che anche di fare i furbi bisognerebbe essere un po’ capaci… 😉

  5. gorni ha detto:

    BUONGIORNO SIG ALESSANDRO PELLEGRI
    MI PERMETTE UNA DOMANDA?
    NON CAPISCO QUESTA FORTE INSISTENZA SUL COMMENTARE LA SALA VUOTA NELLA SERA DOVE LEI ERA PRESENTE E HA CENATO. NON SAREBBE PIù CONSONO AL SUO LAVORO COMMENTARE I PIATTI IN MANIERA COSTRUTTIVA, COSI COME L’AMBIENTE PIUTTOSTO CHE ACCANIRSI SUI PROPRIETARI PER AVERE, PURTROPPO PER LORO, UNA SERATA POCO FORTUNATA?CREDO CHE ABBIA RICEVUTO MOLTE ATTENZIONI DAL PERSONALE DI SALA, QUINDI PERCHE DARE UNA COLPA PER QUALCOSA CHE DIPENDE DA MILLE ALTRI FATTORI?
    E’ UN PECCATO CHE LA SUA PROFESSIONE DI GIORNALISTA GOURMET CADA DAVANTI A QUESTI PICCOLI DETTAGLI.
    GRAZIE SE VORRà RISPONDERE.
    FRANCO GORNI

    • Presidente ha detto:

      Sig, Gorni Buongiorno,

      Scrive in maiuscolo su internet equivale ad urlare. Credo però che lei sia caduto in questo fraintendimento forse perchè non pratico del mezzo.
      A questo riguardo ci tengo a precisarle che la recensione del Pellegri è ironica, non vuole in nessun modo essere uno sfottò al locale. Mi e ci dispiace se la lettura che lei ha dato è questa. Noi abbiamo sempre molto rispetto per il lavoro dei ristoratori, dei cuochi e degli addetti di sala che ci capita di visitare. Rispetto e stima, perchè sopratutto in questi tempi fare questo mestiere è quasi assimilabile ad una impresa eroica. E siamo grati a tutti coloro che ogni giorno lavorano per contribuire a tenere viva ed intatta anche la nostra passione.
      Ci permetta però, ogni tanto, per uscire dalla monotona e pedestre recensione copia-incolla di trovare modo di fare un po di sana e serena ironia. Non se la prenda a male, e sorrida, che fa bene alla salute !

      • Gorni ha detto:

        Buongiorno
        ho scritto il commento in maiuscolo, non come se lo stessi urlando, ma solo per abitudine e anche non pratico del mezzo. Comunque lo acceto come buon consiglio.
        Ironizzare su un momento di difficoltà di lavoro ( anche se riferito ad un solo giorno) credo che rimanga qualcosa di cattivo gusto, anzi avrebbe dovuto, il Suo collega, tralasciare questi inutili dettagli e se meritevole come sembra, incentivare i futuri Clienti a provare almeno una volta questo (o quel) ristorante.Non è una lettura personale ma può trovare qualcosa di simile anche nelle precedenti risposte di altri utenti e “senza coincidenze”Per uscire dalla monotonia delle recensioni copia/incolla bisognerebbe trovare soluzioni più accattivanti….che possiate essere voi i primi?

  6. LINDA ha detto:

    Ho conosciuto la Locanda del Notaio per una cena di lavoro circa 1 anno fa.
    La posizione è molto all’interno della Valle d’Intelvi, fuori dal caos delle grande città: un oasi di pace e tranquillità al confine con la Svizzera e a 30 minuti da Como.
    Non è poi così facile arrivare soprattutto la prima volta perché poco segnalata sul lungo Lago.
    Struttura raffinata e servizio molto discreto e cordiale.
    Ho ripetuto l’esperienza privatamente a Pasqua: un successo.
    La cucina presenta piatti sia di terra che di mare con innovazione e creatività degna della stella Michelin.
    Il rapporto qualità prezzo mi sembra adeguato.
    Mi sono iscritta al sito per avere novità/promozioni e ho ricevuto di recente una loro newsletter: al 18 luglio festeggeranno i loro 10 anni di attività con un ottimo menù che potete trovare tutti sul sito della Locanda del Notaio.
    Complimenti a tutto lo staff.

  7. Alessandro Pellegri ha detto:

    …sono indubbiamente più divertenti i commenti della recensione… 😀
    PassionetripadvisorGourmet?

    • Antonio Scuteri ha detto:

      Ma sai che stavo per dire la stessa cosa? Le similitudini con l’andazzo di Tripadvisor sono notevoli 😀

  8. Carlo (TBFKAA) ha detto:

    Nei commenti di solito dal nulla saltan fuori i rosiconi.
    Qui saltan fuori i rogitoni!

    • Alessandro Pellegri ha detto:

      Colti sull’Atto?

      • Gorni ha detto:

        ……che vogliate assomigliare sempre di più ad Altissimo Ceto? Lì le recensioni sono veramente dettagliate ed esperte, soprattutto le valutazioni sono sempre ben motivate…e non ironiche e divertenti
        Gentile Sig Pellegri mi sa che di strada da fare ne ha ancora tanta…..altro che colti sull’Atto….alla prossima
        Buon lavoro

        • Carlo (TBFKAA) ha detto:

          Caro Sig. Gorni, non ci sopravvaluti.
          Per arrivare lì c’è da farne ancora molta, di strada, con tanto di controviali.
          .

          • gorni ha detto:

            tralasciamo le polemiche, i dubbi, le ironie e quant’altro….ma crede davvero che una passione per la tavola e il buon vino possano diventare recensioni con tanto di valutazioni in 20esimi? La vostra professione mi sembra lontana dal giornalista o ispettore gourmet che deve recensire per lavoro e quindi autorizzato a dare giudizi e valutazioni.

          • Carlo (TBFKAA) ha detto:

            Mi scusi, signor Gorni, ma temo che lei non abbia la minima idea di ciò che sta dicendo.
            Mi racconti di come nel suo immaginario si diventi giornalisti gastronomici o ispettori, o ci dica quali Dei dall’alto concedano l’autorizzazione (altro enorme punto interrogativo) a dare delle valutazioni,
            E’ suo diritto non trovarsi d’accordo con lo stile di questo o di quell’altro, nessun problema, i gusti son gusti, dice il dilettante..
            Cordialmente.

        • giovanni gagliardi ha detto:

          Ma cosa c’entra, mi perdoni?
          Altissimo Ceto fa un ottimo lavoro, molto dettagliato, con ottime foto. Organizza cene/evento in splendidi ristoranti.
          Ma non mi pare faccia o abbia mai fatto recensioni.

          Ad Majora

  9. fabio_s ha detto:

    buongiorno a tutti,
    seguo il vostro blog da tempo ma solo ora ho deciso di scrivere. Come primo intervento vorrei complimentarmi con lo staff di passione gourmet per la competenza, professionalità e neutralità dei recensori (e delle recensioni, di conseguenza). In riferimento a quanto scritto in questa recensione, non capisco come si possa intendere offensivo nei confronti del ristorante un commento chiaramente ironico e ininfluente ai fini della valutazione qualitativa del locale. E se devo dirla tutta, leggendo ogni recensione con relativi commenti da più di 1anno, non mi è mai capitato di leggere una tale concentrazione di commenti che sfiorano (l’ultimo neanche tanto velatamente) laa propaganda. A pensar male si fa peccato, ma…
    Continate così, complimenti e scusate l’eccesso di caratteri!

    • Alessandro Pellegri ha detto:

      Benvenuto e grazie, Fabio! 😉

      • Antonello ha detto:

        Buongiorno,
        come anticipato nel mio primo commento ieri sono tornato alla Locanda del Notaio in occasione dell’anniversario dei 10 anni.
        Proseguo quindi con la mia “propaganda”.
        La serata è stata molto piacevole e divertente, tutto molto informale come deve essere un festa di compleanno, buffet di ottimo livello.
        Era mercoledì sera, sala piena.
        Ripensando ad un passaggio della recensione un complimento va ai professionisti e collaboratori di tutti quei ristoranti che cercano sempre nuovi stimoli ed idee per coinvolgere i propri clienti in una situazione economica non certamente ideale e mi permetto di sottolineare che offrono opportunità di crescita anche a questo sito ed altri simili.

        Colgo l’occasione per “propagandare” un ristorante di un paesino sopra Verbania (lago Maggiore): il “Chi Ghinn” di Bèe, settimana prossima ci tornerò con molto piacere e magari un giorno avrò il piacere di confrontarmi con una vostra recensione sulla quale non mancherò di commentare.

        Spero che il “divertimento” sia continuato ….. . Auguro a tutti un buon lavoro.

        • fabio_s ha detto:

          …allora non “propaganda” dolosamente ma colposamente, è un vizio! In questo caso nulla da dire…

          Buon divertimento anche a lei e alla prossima

          Fabio

  10. walter ha detto:

    dopo aver letto certi commenti sono contento di far parte dei rosiconi e non dei rogitoni e vuggitoni 😀

  11. gorni ha detto:

    Credo che non terrò mai presente questo sito, oltretutto sconosciuto ai più, per cercare un indirizzo di un ristorante. Ciò che viene scritto è solo un commento personale di chi scrive e non una recensione costruttiva. Ritornerò alle mie vecchie guide cartacee, almeno lì si trovano recensioni e punteggi elaborati da esperti e non di appassionati di cucina
    In ogni caso, grazie per aver risposto ai miei commenti.
    Buon lavoro
    FG

    • fabio_s ha detto:

      Mi permetta di chiederle se conosce i recensori, la loro ‘storia’ e le loro competenze per poterli giudicare. Se poi considera un esperto il Viaggiatore Gourmet di Altissimo Ceto (il solo nome del sito dice molto), allora le posso giustificare alcune affermazioni. Specifico che non ho niente contro VG, anzi, grande impegno e passione, lavoro duro che ha portato anche a risultati: ma il mio parere è che PG sia altra cosa.

    • walter ha detto:

      almeno su questo sito si ha la certezza che un “appassionato di cucina” è stato realmente a mangiare nel ristorante recensito, invece nelle vecchie guide cartacee ………..

    • Caporalgourmet ha detto:

      Questa è la libertà di internet, ognuno sceglie di consultare quello che vuole. Non esprimerei opinioni su cose che non si conoscono, se Passione Gourmet è sconosciuto vuol dire che lei frequenta poco questo ambiente. Saluti da un appasionato.

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