Valutazione
Pregi
Difetti
Recensione Ristorante
Isa è, probabilmente, il posto più “hip” dove mangiare a New York in questo periodo, uno dei titoli più effimeri che si possa immaginare, visto il dinamismo della metropoli.
Prima di venire me l’ero immaginato come una sorta di Chateuabriand in salsa statunitense ed è…una sorta di Chateaubriand in salsa statunitense.
Del modello transalpino ripropone quell’anima iconoclasta che porta a presentare una cucina ovviamente d’autore in un contesto “casual”; la salsa newyorkese è nel farlo in un’ambientazione davvero suggestiva, mezzo loft mezzo chalet alpino in un angolo di Brooklyn, anzi di Williamsburg, in pieno fermento e con un servizio capace di coniugare informalità e professionalità davvero notevole (vedasi, ad esempio, la competenza sui vini).
Ci si siede (posti prenotati con largo anticipo) alla lunga table d’hôte, in legno massiccio e si riceve un foglio di carta con vivaci disegni o collage di gusto pop da cui scegliere il menu del giorno da $50 per tre portate (in una scelta di sei) o pescare quel che si vuole da una carta poco più ampia.
Lo chef uruguaiano, Ignacio Mattos, si esprime in totale libertà e imbrocca più di un colpo nella sequenza preparata nella lunga cucina a vista. Impiatto visivamente suggestivo e bella freschezza per la tartareLa bistecca alla tartara (conosciuta anche come carne alla tartara, steak tartare o più comunemente tartare) è un piatto a base di carne bovina o equina macinata o finemente tritata e consumata cruda. La ricetta prevede che dopo essere stata triturata la carne deve o marinare nel vino o in altri alcolici oppure viene aggiunto del succo di limone e... Leggi con topinambour, semi di lino e crème fraîche, mentre sono meno riusciti, pur golosi, i cavoletti con uovo, patate e malto.
Un po’ deludente il maccarello, addobbato a festa da coriandolo, carote, radicchio e emulsione all’uovo, mentre l’hanger steak con rapa svedese e midollo è bel un colpo gobbo (detta anche butcher steak, perché è un pezzo del bovino che i macellai tendono a tenere per sé e che bisogna saper cucinare per evitarne la possibile tenacia).
La categoria è decisamente superiore sui dessert (meritano almeno un punto più del voto globale), specialmente lo spiazzante gelato al sedano con espresso, malto e arancia candita che è una riuscita eccellente nel terreno rischioso quanto modaiolo del dolce-non-dolce.
La carta dei vini spazia in regioni e vigne scelti non a caso e noi, per stare nell’anticonvenzionale, peschiamo il vitigno più bizzarro del lotto, il Poulsard, nell’interpretazione del Domaine de l’Octavin, il “Dora Bella”, succoso di frutti rossi e dalla beva compulsiva (ma prezzato a 62 dollari ci piace un po’ meno).
Un ristorante divertente, meno spiazzante nel piatto di quanto fosse possibile attendersi, ma capace di dare qualche brivido (soprattutto sulla parte dessert) e utile per avere un’idea di tutto quanto oggi è ESATTAMENTE à la mode nella ristorazione internazionale (acidità spinte nei piatti, materie prime povere trattate come se fossero alte, dolci non classici, vini obbligatoriamente biodinamici o biologici). Non è LA tappa imperdibile a New York, come qualcuno già dice, ma è una sosta da consigliare per piacevolezza generale e talentaccio di Mattos, che va seguito con fiducia.
La cucina
I cavoletti
La tartare
Il pane (buonissimo, come spesso a NYC)
Il maccarello
L’hanger steak
Il gelato al sedano con espresso
Il poulsard
Il pregio: dolci davvero fuori dal comune
Il difetto: un po’ meno originale delle attese
Isa
348 Wythe Ave
(tra 4th St e 3rd St)
Brooklyn, NY 11211
Menu degustazione: 3 portate $50
Alla carta: $55
Visitato nel mese di aprile 2012
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Roberto Bellomo
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