Passione Gourmet Ristorante quintessenza, Moniga del Garda, Chef Fabio Mazzolini, di Luca Canessa - Passione Gourmet

Ristorante quintessenza, Moniga del Garda, Chef Fabio Mazzolini, di Luca Canessa

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

13/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

Difetti

Visitato il 10-2024

Recensione ristorante.

Fare 570 chilometri in una giornata piovosa per provare un ristorante stellato di cui si parla poco (e si legge ancora meno) può sembrare una follia, ma se l’idea viene ad alcuni amici locali che non si vedono da molto tempo lo è sicuramente meno. E’ certamente rischioso, e dobbiamo tenere in debito conto che le aspettative potrebbero essere elevate, ma noi cerchiamo di non farci influenzare da questo. Ci pieghiamo alle usanze locali bevendo un “pirlo”, lo spritz autoctono :-), in uno dei pochi bar del paese poi ci avviamo alla nostra meta, dopo aver piacevolmente mollato ormeggi e freni inibitori.

Il locale si compone di una saletta sobria ma piacevolmente elegante, che ricorda più una trattoria di paese che un ristorante stellato. C’è anche un piacevole déhors esterno, per le serate di calura estiva. Qui ci accomodiamo per la nostra cena,  accompagnati da una serie di stuzzichini piuttosto anonimi e dei panini fatti in casa, questi sì, molto buoni. La carta delle vivande propone un menu dal nome evocativo “La prima volta”, come rinunciare all’invito?
Su questo percorso ci concentriamo, anche se alcuni piatti singoli sembrano interessanti.

Lo chef  Fabio Mazzolini, dopo una lunga militanza all’Esplanade di Desenzano, da anni manda avanti, con buon successo, questo localino sulla piazza principale di Moniga sul Garda. Qui viene proposta una cucina che cerca di staccarsi dalla banale e mediocre offerta tipica del lungolago. Devo sinceramente dire che per me, nonostante tanta buona volontà, i piatti risultano tutti piuttosto irrisolti e mancano quasi sempre i giusti contrappunti acidi o amari che li potrebbero rendere più interessanti e piacevoli, oltre che più freschi. La materia prima, di buona qualità, viene spesso accostata a complementi che poco o nulla apportano al risultato complessivo.

Rimane però un luogo decisamente importante se ci si trova in zona, per tenersi alla larga dai mangifici che qui nascono, crescono e proliferano come funghi, vista la stagione :-). 
Ma ecco ora il racconto di come si è snodata la nostra cena:

Code di gamberi croccanti con ristretto agrodolce allo zenzero


Uno spiedino di gambero reso piuttosto greve da un eccesso di pasta kataifi, da una frittura non indimenticabile e dalla quasi totale mancanza dello zenzero che doveva probabilmente apportare vivacità al piatto.

Polpo mantecato, pomodori e olive

Una buona insalata di polpo, tenero e saporito il cefalopode, scolastica la presentazione, ma soprattutto dov’è la mantecatura ?

Battuta di fassona a coltello, composta di mela ranetta, maionese al curry, sale affumicato
(foto di apertura). Buona la carne, ben presentata. Però la composta era pleonastica e nella  maionese il profumo di curry era poco più che una’idea.  Forse bastava un filo d’olio buono, perché complicarsi la vita?

Gnocchetti al basilico profumati al limone, moscardini, fagiolini

Buoni gli gnocchi dal bel verde sgargiante, ma i moscardini, alternati ai pistacchi, erano proprio pochi e soprattutto il fondo piuttosto salato non legava con il resto del piatto.

Rombo in leggera crosta di pane, gamberi al basilico, passata di mela

Bella l’idea del rombo ripieno di gamberi, peccato per la cottura un po’ avanti che lo rendeva forse un pelo stopposo. Era a nostro avviso necessario un contrappunto acido per stemperare la tendenza dolce della preparazione.

Costine di maiale fondenti, salsa di senape e maggiorana, purea di patate

Sicuramente molto (troppo) fondenti, con salsa alla senape non pervenuta, mentre molto buono e burroso il puré di patate. Sarà un mio limite, ma le cotture a bassa temperatura sono sempre meno stimolanti per il mio palato, la consistenza più tenace sarebbe preferibile.

Meringa e Caffè

Una specie di tiramisù rivisitato, buono e leggero.
Buona e variamente assortita la piccola pasticceria.

Anche il servizio, appassionato e disponibile, ci ha fatto trascorrere una piacevole serata.
La carta dei vini in divenire, come raccontateci dalla sommelier, vanta circa 400 etichette frutto di ricerca e passione e permette di bere a prezzi corretti.




il pregio: tanta passione espressa.

il difetto: le preparazioni non mantengono, al lato pratico, quello che promettono sulla carta.

Ristorante Quintessenza
Piazza s. Martino 3/A
25080 Moniga del Garda (Bs)
+39 0365 502116

Visitato nel mese di Luglio 2011


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Luca Canessa

3 Commenti.

  • vinic6 Ottobre 2011

    Ciao Luca, recensione dettagliata e ben riuscita, complimenti. per ciò che concerne la spesa?? grazie

  • luca c6 Ottobre 2011

    Il menu se la memoria non mi fa difetto è proposto a €65 e se scegli alla carta dall'antipasto al dolce finisci per spendere più o meno la stessa cifra

  • vinic7 Ottobre 2011

    grazie mille!

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