Passione Gourmet Villa Feltrinelli, Chef Stefano Baiocco, Gargnano (BS), Norbert - Passione Gourmet

Villa Feltrinelli, Chef Stefano Baiocco, Gargnano (BS), Norbert

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

17/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

Difetti

Visitato il 04-2024

Recensione ristorante.

Se il nostro cuore, cittadino, ormai non più abituato alla bellezza allo stato puro, ad un’atmosfera sospesa nel tempo, a forme ed eleganza di struggente intensità, resta senza un sussulto, per nulla basito e commosso, davanti a tanta grazia allora vuol dire che una parte di noi, probabilmente la migliore, ci ha abbandonato per sempre.
In un luogo così bello, avessi anche mangiato a livello di mensa aziendale, sarei stato comunque contento. Francamente mi sembrava troppo chiedere anche della grande cucina.
Ed invece qui c’è uno chef che appartiene alla categoria dei migliori italiani.
Un ragazzo marchigiano di trentotto anni, cresciuto all’ombra di Ducasse e Gagnaire, con passaggi dalla Feolde ed Adrià, animato da una passione febbrile che opera qui, silenziosamente, dal 2004.
La sua cucina? Fatta di leggerezza, armonia e gusto. E tanto buon senso.
Mi si potrà dire che con un menù degustazione a 180 euro ci mancherebbe pure che non si mangi benissimo. Ma, amici(alla Altafini), mai dare nulla per scontato. Ogni cosa buona è una conquista non data per concessione divina.
Questo ragazzo ha appreso dai maestri francesi l’organizzazione e la forma mentis dell’alta ristorazione, e l’ha associata ad una cucina dal tocco profondamente italiano e personale.
Al termine della cena, grazie alla quasi totale ed, oserei dire, maniacale assenza di grassi, mi sentivo così leggero da potermi fare una nuotata nel lago.
Dopo tale apprendistato lo chef è stato al Rossellinis di Ravello dove, nel periodo post Genovese, gli è stato preferito il buon Lavarra.
I gusti son gusti e forse è stato meglio così. Perché oggi qui si può fare un’esperienza a 360° di livello assoluto.
Della location da 20/20 ho già accennato: siamo in un parco alla fine della passeggiata della leggiadra Gargnano, immersi nel verde di una villa secolare, in un clima da grande romanzo americano degli anni venti, alla grande Gatsby, tanto per intenderci, dove, pare controvoglia, anche Mussolini ha soggiornato dal 1943 al 1945 ai tempi dell’infausta repubblica di Salò.
Dal 2001 qui c’è un albergo, il cui servizio, anch’esso da 20/20, saprà trattarvi da re senza quella deferenza a volte eccessiva che è possibile riscontrare talvolta nelle grandi maison.
Basti pensare alla garbata solerzia con cui, durante un breve temporale estivo, hanno operato per ovviare agli inconvenienti che fastidiosi colpi di vento recavano a noi che eravamo a mangiare in terrazza.

Tornando alla cucina, che è quello che alla fine più ci preme, essendo la prima visita, la scelta è caduta sul degustazione lungo.
Dalla carta dei vini, incentrata solo sull’Italia, a parte gli champagne, ecco uno dei migliori sauvignon nazionali, il Quarz di Terlano.

Gli amuse bouche promettono ciò che sarà mantenuto nel prosieguo del pasto: terrina di maiale con crema di patate, crocchette di pollo con salsa agrodolce

ostrica in delicatissimo gazpacho e stracciatella

maccarello con piccola gelatina piccante

funghi caramellati

e crostini con foie(invero l’unico un po’ sottotono).

Si comincia con le code di scampi marinate agli agrumi con riduzione di mela, anguria, pomodoro ciliegino(mancante dalla foto per colpa mia…sic) e pomodoro apparente costituito da burro di cacao con squisita crema di limone. Alternarsi modulato di varie acidità e dolcezze da manuale.

Squisito il piatto dell’orto con verdure stagionali, finocchi, peperoni verdi, melanzane, zucchine, rafano appena rosolate ed accompagnate da fiori di zucca fritti e piccole quenelle di melanzane affumicate e broccoli.

Eccellenti i tortelli di pasta all’uovo con ripieno di carbonara con broccoletti alla colatura di alici e salsa di burro al limone. Unico difetto è che erano solo due, ma siamo in un menù degustazione.

Notevole il carnaroli(fuori menù) mantecato al limone con gamberi e riduzione catalana di gamberi con cipolla, limone e pomodoro.

Buonissimo il branzino su finferli e fagioli bianchi stufati con “amatriciana” a base di interiora di baccalà e colatura di pomodoro.

Non poteva mancare un pesce di lago e così ecco, fuori menù, il coregone cotto al forno ed affumicato al legno di faggio, con patate alla forchetta, capperi, olive ed acciughe, impeccabile nella consistenza ma appena troppo sapido nella guarnizione.


Perfetto il manzo grigliato con bieta, scalogno ed erba cipollina a mò di bollito su consommé delizioso agli agrumi a chiudere allo zenith le pietanze salate.
L’insalata di cento erbe con millefoglie di pasta fillo e champignon ed olio del Benaco compare solo ora, come un significativo svolazzo dello chef a fine pasto per preparare ai dolci.
In questo caso la funzione della misticanza è al contempo di chiusura ed apertura.

Ulteriore preparazione sono le meringhe fisherman’s style con gelato al limone e peperoncino.

L’operazione freschezza e pulizia si completa degnamente con il piacevolissimo minestrone di frutta e verdura con sciroppo di zucchero, cavolo rosso e cardamomo. Ad amplificare il gusto, ovemai ce ne fosse stato bisogno, la gemma di Spilanthes, a dosi maggiori un anestetico naturale, a dosi minori un catalizzatotre di sapori.

Assolutamente squisita la crespella con schiuma di latte, spuma di yogurth e zenzero di Cuttaiana bontà con sciroppo alla lavanda e tuile di patate violette.
Tecnico, ma interessante, il croccante di latte soffiato su anguria e sorbetto alla mela verde all’azoto liquido.

Come petit fours un’ottima mousse di mandorla e peperone, una sablè con cioccolato, ed una ganache di cioccolato bianco, croccante di riso ed al tè verde.

Per chiudere? Dopo un anonimo babà allo Yuzu ed un cappuccino

ecco della buona, semplice, freschissima frutta.

La valutazione? Per il momento dispari, abbondantemente dispari, ma si tornerà a verificare le molto rosee prospettive.

Il Cricket, questo sconosciuto….



il pregio: una grande cucina italiana colpevolmente semisconosciuta.

il difetto: chiuso per sei mesi all’anno….ed attenzione ai ricarichi sui vini e sugli aperitivi…

Ristorante Villa Feltrinelli
Via Rimembranza 40 Gargnano(BS)
Tel: 0365798000
Menu degustazione lungo 180 euro, breve 120 euro, alla carta 160-170 euro.

www.villafeltrinelli.com

Visitato nel giugno 2011


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Norbert

33 Commenti.

  • Mr. R.26 Luglio 2011

    Ma non è croquet?

  • norbert26 Luglio 2011

    Si, giusto. Sconosciuto anche quello....

  • Gml26 Luglio 2011

    Epperò a me due ravioli due fanno incacchiare, proprio concettualmente...

  • Giovanni Lagnese26 Luglio 2011

    A me fanno incazzare quando sono più di due. Giovanni

  • Bruno26 Luglio 2011

    Lo chef Baiocco è un vulcano di idee.Complimenti

  • Monica27 Luglio 2011

    Concordo ! Anche a me piacque molto. Ma ricordo con orrore il costo degli aperitivi, che ovviamente in un'atmosfera così ( seduti al tavolino proprio in riva al lago) diventano facilmente due. Immagina.....

  • Piperita Patty27 Luglio 2011

    Il 18 lo merita abbondantemente... Se vi lamentate del costo degli aperitivi non osate chiedere quanto costi una stanza... Se lo chef non sa cosa fare negli altri sei mesi può venire a cucinare da me!

  • Monica27 Luglio 2011

    Lo so, lo so .... Però l'aperitivo potrebbero offrirlo tranquillamente come fanno in moltissimi posti ed eviterebbero la figura da posto spenna turisti (tedeschi) soprattutto quando ti rabboccano il bicchiere in modo equivoco che diventa molto chiaro al momento del conto !!! ( addebito doppio). ...e può venire anche da me se vuole (l'aperitivo lo offro io) anche perché oltre a essere bravo è pure belloccio ;)

  • Carlo27 Luglio 2011

    vabbè ma si può sapere che tipo di proposte abbiano e a quali cifre?

  • norbert27 Luglio 2011

    Per esempio due calici di Billecart Salmon rosè a 64 euro.....

  • Carlo27 Luglio 2011

    praticamente 2 mezzine.

  • flavio27 Luglio 2011

    beh con due calici si pagano la bottiglia, dipende da cosa ti danno assieme per l'aperitivo e se sono seri non dandoti roba sgasata o aperta da due giorni..........non mi sembra poi così scandaloso.

  • Carlo27 Luglio 2011

    insomma...a parte che non lo prenderanno certo in enoteca..tu quanto lo paghi da ristoratore, scusa,se posso? e comunque l'ulteriore questione è se l'offerta sia a voce o in carta.

  • flavio27 Luglio 2011

    il billecart Rosè costa di listino 51€ + IVA, certo che deve esserci tutto un insieme, credo sia giusto che il prezzo di un calice sia scritto chiaramente e che venga chiesto anche se il secondo giro è gradito, non versare senza chiedere e poi mettere in conto, io stavo dicendo che se tutto è equilibrato il costo è caruccio ma non così scandaloso.

  • norbert27 Luglio 2011

    Sinceramente non ho consultato la carta degli aperitivi, ma scommetterei una discreta cifra che sia tutto riportato correttamente. La bottiglia era appena aperta. Per il resto condivido l'opinione che sia caro, ma non scandaloso.

  • Giovanni Lagnese27 Luglio 2011

    Mica tanto sconosciuto... Dipende dai punti di vista. Il volgo andrebbe escluso a priori. Come è del resto nella determinazione del valore artistico. Che c'entra il volgo? Bah. Ad ogni modo, chi sia interessato a sapere come si determina il valore artistico oggettivo, può dare un'occhiata all'unico post attualmente presente qui: www.diariofilosofico.com La natura non è arte. O meglio: è arte cageana. Giovanni

  • roberto27 Luglio 2011

    :-)

  • Giovanni Lagnese27 Luglio 2011

    Ho appena visto quanto costano le stanze: :-OOOOOOOOOO Giovanni

  • giancarlo28 Luglio 2011

    scusate se mi intrometto. ho vissuto la stessa negativa esperienza al Trussardi. sinceramente, ragazzi, considerare non scandaloso 64€ per 2 calici di billecart Rosè vuol dire un po' aver perso aderenza con la realta'. cosa dovrebbe essere scandaloso? 100€? e delinquenziale?

  • roberto28 Luglio 2011

    più il 5% di servizio ... Cmq a questi prezzi mi pare congruo il menu a 180 e tutto il resto.

  • roberto28 Luglio 2011

    Il sito non rende giustizia alla bellezza della villa e parco

  • norbert28 Luglio 2011

    A Villa Feltrinelli è un "danno" che si inserisce in un contesto completamente diverso rispetto al Trussardi. Uscendo da Gargnano ci potrebbe anche stare tale cifra, almeno per quanto riguarda me. Da Trussardi molto meno. In generale, poi, per quanto riguarda gli aggettivi più appropriati basta semplicemente consultare la lista e scegliere se prenderli o no. Tutt'altro discorso, ma lì si va nel fraudolento, se li spacciano per offerti e poi li ricaricano nel conto. In quel caso anche dieci euro sono dieci euro di troppo.

  • Carlo28 Luglio 2011

    però mentre a Milano posso capire che l'affitto di una cantina costi un botto non vedo perchè certi balzelli sui vini debbano essere applicati senza ragioni " di cantina " e dove già lasci 180 eurozzi di menù. Io a quella cifra son ovviamente libero di lasciarglielo lì, e glielo lascio pure perchè lo trovo spropositato, ma l'esperienza è inevitabilmente diversa.

  • Antonio Scuteri28 Luglio 2011

    La pappa effettivamente sembra buona Ma i prezzi per me sono troppo alti, tra una cosa e l'altra se ne vanno minimo minimo 300 euro a persona, non me lo posso permettere :-D A parte gli scherzi, io al ristorante voglio rilassarmi, godermi l'esperienza e la serata senza stare troppo a pensare al portafogli. Ma invece in un posto così invece mi sembra di attraversare un campo minato, hai la sgradevole impressione che cercano di spremerti al massimo come un limone: e l'aperitivo 60 euro, e il caffè 10 euro, e l'acqua 10 euro, e la carta dei vini dai ricarichi folli, e il servizio e questo e quell'altro. E la mancia adeguata al conto (un cinquantino) non gliela vuoi lasciare? E ovviamente tutto va moltiplicato per due, visto che ci dovrei andare con la mia gentile signora Alla fine ti domandi: ma il gioco vale la candela? Ognuno si risponde a modo suo, ma la mia personale risposta è no, a meno che non si tratti del ristorante migliore dell'orbe terracqueo. Onestamente se posso, come posso, mangiare allo stesso livello spendendo un terzo dirigo altrove le mie stanche membra. Non voglio convincere nessuno, questa è solo la mia personale filosofia: non credo che il prezzo sia una variabile indipendente :-)

  • Carlo28 Luglio 2011

    Oltretutto è una mia impressione ma il Veneto padano con le sue attiguità (questa zona del bresciano) utilizza il cambio parigino per l'euro al ristorante? Capisco lo charme ma i prezzi mi sembra sianomediamente un buon 25 per cento più alti che altrove,

  • flavio28 Luglio 2011

    Concordo con te Antonio, ma siccome si parlava solo di aperitivo ribadisco che con quel prezzo si sta dentro ai ricarichi, trovo invece più scandaloso l'acqua a 10 euro, vuol dire un ricarico di dieci volte. Ciao

  • Antonio Scuteri28 Luglio 2011

    Flavio, secondo me il ricarico del 300 (e più) per cento sulle bottiglie di alto costo è insensato. Quel tipo di ricarico si può fare sulle bottiglie di fascia medio-bassa. Se si inizia a farlo su quelle di fascia medio-alta alla fine escono fuori dei prezzi quasi insostenibili per il cliente Almeno nella mia piccola esperienza i ristoratori optano appunto per questa filosofia di ricarico inversamente proporzionale, e non per ricarichi lineari Comunque il discorso lo facevo in generale. E non tanto sul costo filnale che vai a spendere, ma proprio sulla sgradevole sensazione di attraversare un campo minato, dove a ogni respiro ti spremono più che possono

  • flavio28 Luglio 2011

    Giustissimo, per quanto mi riguarda un ricarico su bottiglie tra virgolette normali è del 200%, poi salgono su quelle più basse ma mai sopra al 250% e scendono sulle bottiglie più care fino al 150%, questo credo sia normale, servendo a bicchiere un aperitivo che non sai se venderai tutto il ricarico è molto diverso e bisogna calcolare tutto quello che dai con un aperitivo, per il campo minato in tanti casi sono d'accordo con te, l'importante è che sia sempre chiaro e scritto su carta. Flavio

  • prosit28 Luglio 2011

    Senza contare che se sei ospite dell'albergo, a mo' di buffetto finale sulla guancia ti prelevano il 5% di tutto quello che hai speso. Io questo modo di fare non lo capisco: come dice Antonio, sembra che siano lì a succhiarti il sangue piano piano. Preferisco di gran lunga quei veri posti di lusso dove magari paghi 1.000 dollari a notte ma poi hai tutto compreso, così battezzi i mille dollari e non ci pensi più. Quei dieci euro per la bottiglietta d'acqua nel frigo bar sembrano dirti: siamo qui per rapinarti e lo facciamo senza il minimo ritegno.

  • roberto29 Luglio 2011

    ma durante la cena la sala era piena?

  • norbert29 Luglio 2011

    Ho mangiato fuori in terrazza, quasi al completo. La sala interna non saprei.

  • roberto30 Luglio 2011

    Ottimo , vuol dire che si sta veramente bene .

  • Filippo29 Luglio 2013

    Vero che se non prendi vini da 90 euro forse te la cavi con poco più di 400 euro (in 2) Ma se è così io esco che ho ancora fame. La villa è incantevole e l’atmosfera coinvolgente, bisogna valutare se vale la pena e se chi va, lo fa per il cibo o per l’immagine che suscita a se stesso. consiglio : Il miramonti è 2 stelle Michelin. certo la location non è nemmeno citabile a confronto dell'ex Villa Feltrinelli, Ma: Io a marzo (in 2) ho speso 390, più 10 di mancia al cameriere, con vino, e rosa sul tavolo chiesta poco più di un’ora emmezza prima della cena, Prendendo un degustazione, un antipasto un primo e un secondo scelti alla carta, finendo (io) con assaggi a scelta dal maestoso carrello dei formaggi, Concludendo con il famoso gelato entrambi (quantità industriale). Oltre alla piccola pasticceria che non sono riuscito a finire. Ogni piatto era una scoperta per il palato e per gli occhi, sono uscito sazio e contento Soldi ben spesi e ci torno di sicuro. Oppure: se siete in zona la Tortuga (una stella come il Feltrinelli), offre un'ottima cucina, un servizio delizioso a prezzi estremamente più contenuti. Villa Feltrinelli, impressiona, affascina, soggiornare in questa struttura è qualcosa di extra-ordinario, ma solo per una cena non penso ne valga la pena. (personalissimi pareri qui riportati per cercare confronti)

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