Passione Gourmet Ristorante La Piazzetta, Montevecchia (LC). Di Carlo Cappelletti. - Passione Gourmet

Ristorante La Piazzetta, Montevecchia (LC). Di Carlo Cappelletti.

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

Difetti

Visitato il 10-2024

390

Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione Ristorante

Per i non brianzoli Montevecchia sarà quasi di certo una località sconosciuta. Gli indigeni invece hanno tutti negli occhi e nel cuore almeno un’immagine della caratteristica collina terrazzata, sormontata dal Santuario della Beata Vergine del Carmelo e collocata proprio nel cuore della Brianza. E’ anche un luogo estremamente romantico Montevecchia per cui, a partire dalle mie cotte giovanili a scendere fino a mia moglie, ogni donna che per qualche giorno o molti anni abbia avuto la sventura di condividere con me un tratto di strada è stata costretta dal sottoscritto ad affrontare almeno una volta la rituale passeggiata con sosta presso lo splendido belvedere. Proprio per questo è curioso che in tutto questo tempo non abbia mai varcato la soglia di questo locale, situato a pochi passi dalla balconata, per quanto si debba riconoscere che la bellezza degli interni, che si accompagna al panorama mozzafiato che si gode dalle numerose finestre, non sia facilmente intuibile osservando da fuori l’ingresso del ristorante. Protagonista indiscusso della sala è il patron Walter Stuerz, altoatesino di Aldino da quattordici anni ormai calato in questa realtà, mentre in cucina opera Riccardo Crepaldi, classe 1977, brianzolo con esperienze alla corte di Marchesi e nel vicino Pierino Penati. L’incontro tra l’Alto Adige e la Brianza dà vita ad una cucina di grande solidità, in cui le emozioni sono più da ricercare nella memoria che nello stupore, e ad uno stile che ci è sembrato più a proprio agio nelle preparazioni di terra che nei piatti d’acqua.Piedi ben piantati per terra quindi, ma senza dar la sensazione di viaggiare col freno a mano tirato o di non voler osare di più. I numerosi piatti che abbiamo provato, pur diversi per concezione e riuscita, hanno avuto come filo conduttore una piacevolezza di base che non è venuta meno anche nel caso di un paio di passaggi che, per dettagli o concezione generale, non ci hanno convinto fino in fondo. Una menzione, oltre che l’ottimo pane, la merita anche la carta dei vini, nell’occasione in verità non onorata a dovere, un po’ sguarnita oltralpe ma ricca nell’offerta di vini nazionali, proposti con ricarichi piuttosto dolci. La cucina ci accoglie onorando il territorio con un assaggio di borreula con polvere di cipolla, accompagnata da una crema di taleggio e da una purea di patate affumicate.
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A seguire una piccola serie di assaggi piuttosto rustici, più di materia prima che di cucina vera e propria. Avremo così il prosciutto di carni bianche maison con polvere di olive e peperoni marinati,
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e una signora testina di vitello accompagnata da gnocco fritto, puntarelle e salsa tonnata verde, originale punto di vista sul vitello tonnato.
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Molto gradevoli, malgrado la non commendevole convivenza di molti elementi fritti nella stessa portata, le ali di razza in leggera panure con carciofi spadellati, tegole di farinata, chips di topinambur e salsa allo yogurt a rinfrescare.
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Al capitolo primi abbiamo apprezzato la naturalezza della crema di topinambur con gambero arrostito e tortello di farina di castagne al foie gras, per quanto l’abbondanza della stessa e la sfuggevolezza del ripieno del tortello abbiano in parte compromesso la perfetta riuscita del piatto,
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e gradito, senza ola tuttavia, il risotto “Pila Vegia” con finferli, pioppini e ragout di faraona, mantecato al parmigiano 30 mesi, gustoso ma dai contorni non troppo definiti.
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Applausi a scena aperta invece per i piacionissimi, ma non per questo meno deliziosi, ravioli di coda di manzo al sugo d’arrosto, con purea di carote e cubetti di sedano rapa ad apportare una ventata di opportuna freschezza.
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Passando ai secondi, ci ha lasciato piuttosto perplessi lo stoccafisso con pomodorini, cipolla brasata, patate ratte e salsa ai pistacchi, non tanto per questioni di sapori quanto di consistenze, col merluzzo leggermente tenace ed il farinoso della patata a rendere il tutto appena stopposo, ci si consenta il termine.
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Si torna a corde molto più congeniali, ci è parso, allo chef con l’ottimo filetto di maiale in crosta di vitello, castagne e pistacchi (le ricorsività di alcuni ingredienti sono dovute al fatto che abbiamo chiesto una scelta estemporanea di piatti alla carta, quindi i molti piatti non sono da intendersi come un menù degustazione propriamente detto), cui vengono accostati una purea di patate molto nature, senza troppi grassi a coprire l’umile tubero, e da eccezionali lenticchie di Castelluccio, tra le migliori provate, dalla nota vegetale davvero importante.
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Grande sensibilità per le cotture della carne ci rivela anche il controfiletto di cervo con purea di mele (foto di copertina), zucca e frutta secca, con la necessaria acidità della mela a contrastare le diverse dolcezze degli elementi in gioco.
Chiudiamo il percorso in leggerezza 🙂 con il giocoso profiterol al tiramisù,
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dalla presentazione che potrà sembrare ingenua ma che è per me perfettamente in linea con tutto il locale, che nel suo modo di non prendersi troppo sul serio è a propria volta perfettamente coerente con il sornione patron.

Il pregio: uno dei più bei panorami della Brianza, da godere anche d’inverno al calduccio.

Il difetto: un favore personale, via quegli alberelli dai piatti.

390

 

Ristorante La Piazzetta
Largo Maria Gaetana Agnesi 1
23874 Montevecchia (LC)
Tel. 039 9930106
Chiuso il Martedì a pranzo e tutto il Lunedì.
Alla carta 60-65 euro.

 

ristolapiazzetta.it

Visitato nel mese di febbraio 2011

Visualizzazione ingrandita della mappa

Carlo Cappelletti

 

6 Commenti.

  • Mario3 Marzo 2011

    Siamo passati l'anno scorso da quelle parti ma non mi trovo in accordo con la valutazione.

  • marco3 Marzo 2011

    ci andrò tra venti giorni! oltre ai piatti sembra interessante anche il prezzo, soprattutto per montevecchia. comunque se il buon Carlo ne parla bene, mi fido

  • Carlo3 Marzo 2011

    nel senso? A tuo parere eccessiva o penalizzante?

  • marco27 Marzo 2011

    provato e devo dire che ne siamo rimasti piacevolmente colpiti. buon livello di cucina, piatti non banali e prezzi da encomio. ottima scoperta... e poi ottima selezione di grappe

  • Carlo22 Giugno 2011

    per la serie "provati per voi", segnalo anche la dirimpettaia Gelateria Montebianco. Ottimi soprattutto i gusti di frutta, ma di rilievo assoluto anche le creme, soprattutto cioccolato e pistacchio. Non il posto ideale per chi cerca il "famolo strano", pochi gusti e classici.

  • Sandra14 Agosto 2021

    Provato questa settimana. Abbiamo optato per la Carta: Sciatt di formaggella di Montevecchia con insalata di cavolo cappuccio e speck, Ravioli di Cinghiale con il loro sugo e crema di noci, Risotto " Pila Vecia" al Pomodoro secco con pesto di basilico e ricotta salata, Carre' di maialino da latte con mele e verdure al curry, assaggio di formaggi freschi e stagionati. Purtroppo non mi sono ritrovato nel vostro giudizio, secondo me decisamente eccessivo. Molto buoni gli sciatt, i ravioli e i formaggi mentre il risotto era mediocre sia per esecuzione che per sapore e il carre' era proprio sbagliato, carne molto tenace e non piacevole alla masticazione. Ottimo servizio, bella carta dei vini e vista impagabile ma non bastano a giustificare un 14/20, secondo me. Inoltre, la mancanza di aria condizionata all'interno del locale e' un grosso problema in questo periodo.

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