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Recensione Ristorante
Ah la piada … un “pane” antico, atavico. Farina, bicarbonato, strutto, acqua. Percorrendo la storia antica di questo alimento se ne trovano tracce ovunque, dall’Egitto, alla Turchia ed in molti altri luoghi del bacino mediterraneo, e non solo. La piadina non è altro che l’antico pane prima che, per un errore, si scoprisse la magia della lievitazione. E come tutte le tradizioni d’Italia anche la piadina è fonte di acerrimo campanilismo. Provate a chiedere ad un Romagnolo di Cervia dove si mangia la migliore piadina di Rimini e vi risponderà, sentenzioso : “La piadina riminese ? Una contraddizione in termini”. Salvo poi spiegarvi che si, la piadina la fanno pure a Rimini, ma quella roba secca e sottile non ha nulla a che vedere con la vera ed unica piadina romagnola, alta e spessa. Poi, scoprirete che più si risale la Romagna verso nord e più la piadina si inspessisce. Provate voi a parlare di pizza ad un Campano, e non ditelo a me che di Campani, mal contati, ne ho intorno almeno 4 qui. Bah, lasciamo stare tutte queste polemiche, anche perché lo stesso losco figuro che mi ha imperiosamente zittito con la sua lapidaria affermazione di prima mi ha al contempo consigliato questo posticino carino in Rimini per niente male. Materie prime di gran qualità, con molte produzioni di nicchia provenienti dalla vicina San Patrignano, ottime bevande (solo vini biologici/biodinamici e birre crude prodotte da micro birrifici vicini), fautori della teoria del kilometro zero, o quasi. Qualche piatto semplice ma ben preparato ed il gioco è fatto. Nud e Crud, indirizzo da tenersi in tasca, nel caso vi buttaste nella movida Riminese e, all’uscita dalla discoteca, abbiate voglia di una piada con i fiocchi
Cassone zucca, patate e mozzarella
Piadina squacquerone e verdure
Piadina con coppa di Mora Romagnola e squacquerone di San Patrignano
Il pregio:Fast Food romagnolo di qualità.
Il difetto:Pochissimi i posti a sedere.
Nud e Crud
Viale Tiberio, 27
Rimini (RN)
Tel. 0541.29009
piadine da 5 euro in su
Visitato nel mese di Dicembre 2010
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Alberto Cauzzi
mi sbaglierò di nuovo ma secondo me è e resta una quarta... nel dubbio mi vado a fare uno stracchino nella focaccia scongelata di Priano, che non è uguale ma sta roba riminese mi ha messo appetito e in qualche modo mi devo arrangiare, come cercare e non trovare la barbetta del sannio, neanche in francia , andata esuarita anche la :D
in effetti qui staglia. anche in una piadineria un po' di sana lievitazione non guasta.
certo, basta che sia nuda e cruda...
Beh, se prendi il voto in centesimi e dividi per il prezzo la Barbetta stravince pure col Richebourg di Madame, per forza va a ruba ...;)
he he...il gdf si conferma il mio mito... Grazie al sommo mestro Jedi per la citazione in rece (peraltro molto bella nella sua essenzialità). Le foto invogliano,la coppa è bellissima. Dunque la piada non è sfogliata bensì sottile e asciutta.
dai che son bello fresco e ve ne racconto una capitata anni fa a twentymiles, perchè un giornalista francese di un quotidiano con il quale in seguito ci si pulirono le scarpe e i vetri per anni decise che il sant'urbano di hofstattaer era il latasc italiano e costava ventimilalire, e allora tutti a venire a xxmiles alla caccia dell' indulgenza plenaria sul pinot nero. Lo voglio, lo voglio, lo compro, lo compro. Andò prevedibilmente esaurito. Alcuni del mestiere si riempirono il fortino in attesa del successivo attacco, attacco mai giunto. Ci stampano le sacre sindoni dell'ignoranza adesso.
quale coppa, quella di mora romagnola o quella di mora siculongobarda?
Diciamo che a causa di qualche chilo di troppo, effettivamente la terza mi sta un po' stretta... comunque : che occhio e che malati che siete ;)
era solo un ragionamento a freddo, a bocce ferme. ;-)
Ma la piadina riminese non dovrebbe avere una consistenza morbida? Dalle foto sembrerebbe il contrario.
non barare. terza piena, per quel poco che ho intuito :-)
a saperti in zona ti avrei fatto compagnia