Recensione Ristorante
Quante volte avete pensato, dite la verità, che le guide nazionali a noi “gourmè” non servono più ? Ma va là, il passa parola è sufficiente. E poi noi siamo sul pezzo, non ci scappa nulla. Eh si, l’Ego fa brutti scherzi. E quando ti capita di tornare con i piedi per terra ti rendi conto che, con tutti i difetti e tutti i limiti che tu, come la volpe con l’uva, riesci a trovare in ogni angolo di ogni guida nazionale, le guide sono un utile strumento sempre, in qualsiasi stagione della tua carriera di svuota-piatti a tradimento.
E quindi apri l’Espresso 2011, cerchi cosa di nuovo ti offre la piazza bergamasca, scorgi un buon giudizio per un locale onesto, schietto, nuovo, appena aperto. La potenza delle guide nazionali risiede proprio nella capillarità di segnalazioni, che giungono in redazione dai ristoratori stessi, e che pervengono dalle migliaia di segnalatori presenti sul territorio, acquirenti della guida e semplici appassionati, oltre che collaboratori. Ecco quindi, a Dalmine, questa interessante Osteria, che a dire il vero è proprio un ristorante (ora va di moda chiamare un Ristorante Osteria. Che è in tutto e per tutto un ristorante, che ha l’apparecchiatura, il servizio e la cucina da Ristorante, anche i prezzi di un Ristorante) in cui troverete una cucina schietta, semplice, intrigante.
Insalata russa e pane
La giovane cuoca sa cucinare, sa selezionare i prodotti, sa portare in tavola ciò che deve essere. Materia prima che, sulla carta, è il massimo che si può desiderare. Poi, lo sappiamo, Spigaroli ormai è paragonabile ad Antonio Banderas, e allora non aspettatevi sempre di trovare il culatello di 36 mesi regalato a Ducasse, ma questa non è colpa dei ristoratori, solo del tremendo successo di questi personaggi che, poi, non mantengono sempre le promesse a cui ci hanno abituato. Il tagliere misto della Corte Pallavicina (foto di apertura) è più nel nome che nella sostanza, con un buon lardo, un passabile culatello, un anonimo strolghino, una discreta Coppa. Meglio il salame casereccio bergamasco, con una polenta in accompagnamento, che ha donato più felicità al nostro palato
al pari della frittatina al prezzemolo e della delicata, croccante e giustappunto acidula giardiniera. Corretti i casoncelli, immersi nel burro di qualità e con una spolverata di crispy bacon (si dice così anche da queste parti 🙂 ?)
Ottima la ” cuteleta”, finalmente alta al punto giusto, con delle ottime e golose patate di Martinengo (De.co) fritte in accompagnamento.
Si chiude con un gelatino al pistacchio, buono.
Discreta la carta dei vini, forse poco profonda ma con qualche offerta significativa che non vi lascerà indifferenti
Grazie Enzo ! 😉
il pregio: Lo staff, giovane, appassionato e attento
il difetto:Peccato, un’osteria sarebbe stata meglio in campagna, o in uno stabile rustico antico.
Osteria del conte
Via J.F. Kennedy, 18
24044 Dalmine (BG)
Tel. +39.035.370063
chiuso domenica sera e lunedì
alla carta 50 Euro
Visitato nel mese di Ottobre 2010
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Alberto Cauzzi
1 Comments
Deliziosi sapori gustati in un’atmosfera elegantemente pacata.
Bravi!