Pizzorante Fra Diavolo , Diano Marina (IM) Il Guardiano del Faro

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La meglio pizza in Italia fuori da Napoli!

Non prendetevela con me!
L’ha scritto e documentato il periodico turistico DOVE .
Dopo le quattro regine del Golfo di Napoli, la quinta in classifica è questa.
Diano Marina : chist’è ‘o paese d”o sole, chist’è ‘o paese d”o mare, chist’è ‘o paese di pizza e birra !

Birre artigianali di Diano Marina: Birrificio Chevalier

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E ovviamente quando leggiamo queste cose, se siamo di buon umore sorridiamo, e se no ci alteriamo assai, lesi nello spirito campanilistico.

E chi non conosce questo locale storico vorrà immediatamente sapere la verità, senza se e senza ma!
Indipendentemente dai tre titoli mondiali vinti dal proprietario, Emilio Giacometti, ottimo professionista ma non certo un interprete della classica pizza napoletana.

Ma come si fa a descrivere una pizza e classificarla?
Come giustamente continua a raccontare Ducasse sul tema del mancato accordo su salse e cotture della pasta in Italia, figuriamoci trovare un filo comune che leghi i lacci allo stivale sull’argomento pizza.

E allora mi limiterò a descrivere le sensazioni, oggettive prima e soggettive dopo .

La pizza è buona!
E’ fatta con un impasto che in cottura si mantiene molto basso e cresce poco anche sui bordi.
La cottura la rende a tratti croccante , friabile sull’esterno e morbida verso il centro ammorbidito dai succhi della mozzarella che sa di buon fiordilatte.
La salsa di pomodoro fa il suo sporco lavoro e anche gli altri ingredienti aggiunti sono all’altezza.
Tutto qui.

Il resto è come dovrebbe essere una buona Pizzeria uso Ristorante che qui si riassume sotto l’insegna Pizzorante. Quindi massima disponibilità verso le preparazioni classiche di carne e della cucina marinara , piatti storici modaioli che possono sprofondare fino ai tempi delle penne al salmone, variazioni sul tema di fondo per raggiungere Recco , disponibilità di grandi birre artigianali o di nicchia . Arrivando alla mitica DEUS, che da buon alcolista non ancora pentito adoro come nessun altra! Discreta scelta vinicola e sommelier a disposizione, come documentato nell’apposito attestato appeso. Da sottolineare anche l’attenzione verso chi soffrisse di problemi legati alla celiachia.

Questo è il quadro, purtroppo manca la cornice, l’ambiente è quel che è, il mare non si vede, ma se vi piace l’idea metteteci dentro il naso; entrerete in un atmosfera da taverna con luci basse e sentirete il profumo di pomodoro, mozzarella, basilico, origano e farete come me, entrerete a farvi una pizza dianese con birra dianese, magari nella luminosa ma disturbata veranda .

Ovviamente questo non è un consiglio, è solo un indicazione…

Il Guappo del Faro

Alcune immagini dalla tavola:

Focaccia bianca con prosciutto crudo di Parma.

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La Diavola…

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La Napoletana…

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Come a Recco…

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Margherita.

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Limoncello.

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Alcuni tra le decine e decine di attestati e onoreficenze appese alle pareti…

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Ingresso dall’Aurelia.

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il pregio : A me questa pizza me piace…

il difetto : La veranda disturbata dal traffico dell’Aurelia.

Pizzorante Fra Diavolo
Via Garibaldi 1
Diano Marina (IM)
Tel. ( +39 ) 0183 494655
Prezzo : 15 – 20 euro limitandosi a pizze e dintorni.
Ristorante alla carta : 25 – 40 euro
Annesso Hotel

http://www.fradiavolo.it/

Visitato nell’ Aprile 2010

Visualizzazione ingrandita della mappa

http://www.birrificiochevalier.it/

gdf

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48 Comments

  1. Antonio Scuteri ha detto:

    Il sapore sarà senz’altro buonissimo. Ma l’aspetto mi sembra tutt’altro che invitante.

    E comunque, amici di Passione Gourmet, se non lo avete mai fatto, venite a Roma a provare la pizza della Fucina, merita una recensione

  2. Antonio Scuteri ha detto:

    Il sapore sarà senz’altro buonissimo. Ma l’aspetto mi sembra tutt’altro che invitante.

    E comunque, amici di Passione Gourmet, se non lo avete mai fatto, venite a Roma a provare la pizza della Fucina, merita una recensione

  3. azazel ha detto:

    le prime quattro quali sono scusa l’ignoranza….settimana scorsa son stato da giggino a vico

  4. azazel ha detto:

    le prime quattro quali sono scusa l’ignoranza….settimana scorsa son stato da giggino a vico

  5. fabio fiorillo ha detto:

    Antonio…la Fucina è stata testata una decina di volte dai compagni tuoi concittadini… 😉

    • Antonio Scuteri ha detto:

      Fabio, allora devi venire anche tu a provarla 😀

      Comunque mi meraviglia molto che il Guardiano dica che le foto che ha visto non gli piacciono, per quella che è la mia idea di pizza gourmet anche visivamente sono eccezionali

      Sulla bruttezza di queste Gagliardi ha invece detto tutto quello che pensavo io. Quel bordo così liscio e senza bolle sembra quasi da pizza precotta e gli ingredienti sembra molto convenzionali. E anche la focaccia con il prosciutto, mi sembra troppo bassa e il bordo inferiore è palesemente bruciato

    • orson ha detto:

      Di più, di più…

      La Fucina è, senza provocazioni, un’eccelenza assoluta della ristorazione romana di questi tempi.
      Pasta di qualità realmente fuori dal comune e ricerca sugli ingredienti da ristorazione alta.

      Diciamo che la colonna romana di PG ne ha fatto una specie di appuntamento fisso (figuriamoci se fosse più centrale…); per regalare un’idea nuova alla “rossa” sarebbe da stellare.

    • Antonio Scuteri ha detto:

      Orson, sono integralmente e totalmente d’accordo con te

      Quando Giancarlo Casa, patron della Gatta Mangionan e benemerito della pizza a Roma, mi parlò per la prima volta del progetto Fucina, prima che aprisse, devo ammettere che rimasi molto perplesso. In particolare per la politica dei prezzi abbastanza inedita

      Poi, dopo esserci stato per la prima volta sono rimasto folgorato. Un genio (non io, il signor Fucina)

      Tra l’altro mi ha anche sorpreso, e piacevolmente impressionato, il successo di pubblico del locale, che è sempre pieno. Con quei prezzi, e conoscendo la ritrosia dei romani nello spendere per mangiare bene, non lo avrei mai immaginato

    • norbert ha detto:

      Il sig. Fucina è Edoardo Papa.
      Un grande.

  6. fabio fiorillo ha detto:

    Antonio…la Fucina è stata testata una decina di volte dai compagni tuoi concittadini… 😉

    • Antonio Scuteri ha detto:

      Fabio, allora devi venire anche tu a provarla 😀

      Comunque mi meraviglia molto che il Guardiano dica che le foto che ha visto non gli piacciono, per quella che è la mia idea di pizza gourmet anche visivamente sono eccezionali

      Sulla bruttezza di queste Gagliardi ha invece detto tutto quello che pensavo io. Quel bordo così liscio e senza bolle sembra quasi da pizza precotta e gli ingredienti sembra molto convenzionali. E anche la focaccia con il prosciutto, mi sembra troppo bassa e il bordo inferiore è palesemente bruciato

    • orson ha detto:

      Di più, di più…

      La Fucina è, senza provocazioni, un’eccelenza assoluta della ristorazione romana di questi tempi.
      Pasta di qualità realmente fuori dal comune e ricerca sugli ingredienti da ristorazione alta.

      Diciamo che la colonna romana di PG ne ha fatto una specie di appuntamento fisso (figuriamoci se fosse più centrale…); per regalare un’idea nuova alla “rossa” sarebbe da stellare.

    • Antonio Scuteri ha detto:

      Orson, sono integralmente e totalmente d’accordo con te

      Quando Giancarlo Casa, patron della Gatta Mangionan e benemerito della pizza a Roma, mi parlò per la prima volta del progetto Fucina, prima che aprisse, devo ammettere che rimasi molto perplesso. In particolare per la politica dei prezzi abbastanza inedita

      Poi, dopo esserci stato per la prima volta sono rimasto folgorato. Un genio (non io, il signor Fucina)

      Tra l’altro mi ha anche sorpreso, e piacevolmente impressionato, il successo di pubblico del locale, che è sempre pieno. Con quei prezzi, e conoscendo la ritrosia dei romani nello spendere per mangiare bene, non lo avrei mai immaginato

    • norbert ha detto:

      Il sig. Fucina è Edoardo Papa.
      Un grande.

    • Alberto cauzzi ha detto:

      come dice anche Maffi è spesso così caro Fabio … se vuoi ti faccio l’elenco delle tavanate che scrive sui ristoranti di langa ad esempio, ultimo servizio lo scorso Novembre.

    • Alberto cauzzi ha detto:

      come dice anche Maffi è spesso così caro Fabio … se vuoi ti faccio l’elenco delle tavanate che scrive sui ristoranti di langa ad esempio, ultimo servizio lo scorso Novembre.

  7. azazel ha detto:

    mmmm mentula canis….

  8. azazel ha detto:

    mmmm mentula canis….

  9. giancarlo maffi ha detto:

    sulla pizza non discuto ( ma le foto non e’ che ispirino ….) sulla rivista DOVE ci sarebbe molto da dire.

    per testare la bonta’ , o almeno la buona fede se non altro, e’ necessario e sufficiente leggere, come e’ capitato a me, servizi sui luoghi dove abiti.
    l’anno scorso DOVE fece un immane servizio sulla versilia. esilarante se non fosse stato penoso. con locali citati che qui nessuno si arrischia a frequentare . con amici rileggevamo il pezzo sbarellandoci dalle risate. che dire ? da quello che abbiamo letto ci venne l’ovvio dubbio: vil moneta ?

    qui bisogna fidarsi del guardiano e va bene.

    ma di buone pizze in italia ve ne sono molte. in versilia non se ne parla proprio. a lucca ottima quella del grano salis . certo, la vostra colonna campana ne sapra’ , eccome.
    ma se qualcuno legge da altre regioni ed ha buone segnalazioni , dovrebbe dircele, a noi poveri viaggiatori.

    a milano per esempio, cauzzi, dove si puo’ mangiarne di decenti ?

    • Alberto cauzzi ha detto:

      Hai detto bene Giancarlo, decente.

      http://passionegourmet.com/2010/03/12/pizzeria-frijenno-e-magnanno-milano-di-alberto-cauzzi/ qui parlo di un posto decente, nulla più.

      Poi, dicono, la Taverna in via Anzani. Ho provato un paio di volte il Tegamino, locale minimal (è un eufemismo ovviamente) in zona Turro in cui la pizza è discretamente buona.
      Questi i punti di riferimento. L’eccellenza per una pizza d’autore invece a Legnano http://passionegourmet.com/2009/10/08/pizzeria-montegrigna-legnano-va-by-alberto-cauzzi/. Forse non la classica Napoletana, ma un gran prodotto fatto con passione, amore e tanta competenza.

    • giovanni gagliardi ha detto:

      Solopizza Viale Umbria.
      Farinella Largo cairoli.

      Ad majora

    • sararlo ha detto:

      Se posso dare un contributo qua, dal nord.est (detto oramai Zaiastan).
      Gode di fama consolidata I Tigli, a San Bonifacio, starring Simone Bressan. Vari Atout. Si potrebbe iniziare dicendo che è il nipote di Angiolino Maule (a sua volta pizzarolo prima che talebano di Bacco); si potrebbe rinforzare il messaggio dicendo che qua si va di birre artigiananli manco fossimo al Birritaly. La realtà è un’ altra. L’ intuizione geniale è stata quella di abbinare ingredienti e composizioni edibili da ristorante sul classico disco di pasta nata da un lievito madre quasi centenario (ereditato dallo zio). L’ ideale è andarci almeno in 8, tante sono le proposte del degustazione, in cui le varie idee pizzose sono traslate al tavolo una dopo l’ altra, già tagliate a spicchi di 8, appunto. Spesso l’ Alajmo band passa ivi la serata in libera uscita del lunedì.
      Baccalà divino, a Mestre, è il regno di Franco Favaretto, genius et ambassadeur del bacalà mantecato nel mondo. Se non vi va il menù di frattaglie bacalanti regolarmente proposto dalla casa si può sempre ripiegare sulle ottime pizze che, per antica tradizione, lievitano al forno, tra queste quattro mura.

    • norbert ha detto:

      La modalità di presentazione delle pizze è la stessa della Fucina a Roma che,giustamente,si autodefinisce pizzeria a degustazione.

  10. giancarlo maffi ha detto:

    sulla pizza non discuto ( ma le foto non e’ che ispirino ….) sulla rivista DOVE ci sarebbe molto da dire.

    per testare la bonta’ , o almeno la buona fede se non altro, e’ necessario e sufficiente leggere, come e’ capitato a me, servizi sui luoghi dove abiti.
    l’anno scorso DOVE fece un immane servizio sulla versilia. esilarante se non fosse stato penoso. con locali citati che qui nessuno si arrischia a frequentare . con amici rileggevamo il pezzo sbarellandoci dalle risate. che dire ? da quello che abbiamo letto ci venne l’ovvio dubbio: vil moneta ?

    qui bisogna fidarsi del guardiano e va bene.

    ma di buone pizze in italia ve ne sono molte. in versilia non se ne parla proprio. a lucca ottima quella del grano salis . certo, la vostra colonna campana ne sapra’ , eccome.
    ma se qualcuno legge da altre regioni ed ha buone segnalazioni , dovrebbe dircele, a noi poveri viaggiatori.

    a milano per esempio, cauzzi, dove si puo’ mangiarne di decenti ?

    • Alberto cauzzi ha detto:

      Hai detto bene Giancarlo, decente.

      http://passionegourmet.com/2010/03/12/pizzeria-frijenno-e-magnanno-milano-di-alberto-cauzzi/ qui parlo di un posto decente, nulla più.

      Poi, dicono, la Taverna in via Anzani. Ho provato un paio di volte il Tegamino, locale minimal (è un eufemismo ovviamente) in zona Turro in cui la pizza è discretamente buona.
      Questi i punti di riferimento. L’eccellenza per una pizza d’autore invece a Legnano http://passionegourmet.com/2009/10/08/pizzeria-montegrigna-legnano-va-by-alberto-cauzzi/. Forse non la classica Napoletana, ma un gran prodotto fatto con passione, amore e tanta competenza.

    • giovanni gagliardi ha detto:

      Solopizza Viale Umbria.
      Farinella Largo cairoli.

      Ad majora

    • sararlo ha detto:

      Se posso dare un contributo qua, dal nord.est (detto oramai Zaiastan).
      Gode di fama consolidata I Tigli, a San Bonifacio, starring Simone Bressan. Vari Atout. Si potrebbe iniziare dicendo che è il nipote di Angiolino Maule (a sua volta pizzarolo prima che talebano di Bacco); si potrebbe rinforzare il messaggio dicendo che qua si va di birre artigiananli manco fossimo al Birritaly. La realtà è un’ altra. L’ intuizione geniale è stata quella di abbinare ingredienti e composizioni edibili da ristorante sul classico disco di pasta nata da un lievito madre quasi centenario (ereditato dallo zio). L’ ideale è andarci almeno in 8, tante sono le proposte del degustazione, in cui le varie idee pizzose sono traslate al tavolo una dopo l’ altra, già tagliate a spicchi di 8, appunto. Spesso l’ Alajmo band passa ivi la serata in libera uscita del lunedì.
      Baccalà divino, a Mestre, è il regno di Franco Favaretto, genius et ambassadeur del bacalà mantecato nel mondo. Se non vi va il menù di frattaglie bacalanti regolarmente proposto dalla casa si può sempre ripiegare sulle ottime pizze che, per antica tradizione, lievitano al forno, tra queste quattro mura.

    • norbert ha detto:

      La modalità di presentazione delle pizze è la stessa della Fucina a Roma che,giustamente,si autodefinisce pizzeria a degustazione.

  11. Il Guardiano del Faro ha detto:

    Perchè dite che sono brutte queste pizze?
    Forse perchè sono basse o non hanno il cornicione enorme?
    Credo che fuori da Napoli il formato sia quasi sempre questo sul territorio italiano.

    Io quelle della Fucina non le ho mangiate, però ho visto le immagini, e seguendo la programmazione tra qualche giorno andranno sul blog e le potremmo commentare insieme… però a vederle non ispirano molto… 😉

    • azazel ha detto:

      a me ispira poco la vista della mozzarella più che altro (a parte che sulla napoletana) ma a vedere la focaccia pare lavorata più che decentemente come lievitazione impasto etc..

    • giovanni gagliardi ha detto:

      Sono brutte perchè la pasta è biscottata e perchè il derivato (del latte?) che c’è sopra è sparso uniformemente.
      La pizza margherita è fatta da pezzi di fiordilatte sparsi (non uniformemente) su una base di pelati schiacciati. Ergo alla fine il colore della pizza non è un indistinto arancione, ma un rosso vivo con chiazze bianche ben definite e basilico non messo crudo al centro alla fine, ma sparso e messo all’inizio o al massimo a metà cottura.
      Lasciamo perdere poi quel triste salamino piccante e quelle olive nere denocciolate da barattolo saclà………
      Ovviamente rispondo sulla bruttezza dell’aspetto non su altro. nella pizzeria in oggetto non ho mai mangiato.

      Ad Majora

  12. Il Guardiano del Faro ha detto:

    Perchè dite che sono brutte queste pizze?
    Forse perchè sono basse o non hanno il cornicione enorme?
    Credo che fuori da Napoli il formato sia quasi sempre questo sul territorio italiano.

    Io quelle della Fucina non le ho mangiate, però ho visto le immagini, e seguendo la programmazione tra qualche giorno andranno sul blog e le potremmo commentare insieme… però a vederle non ispirano molto… 😉

    • azazel ha detto:

      a me ispira poco la vista della mozzarella più che altro (a parte che sulla napoletana) ma a vedere la focaccia pare lavorata più che decentemente come lievitazione impasto etc..

    • giovanni gagliardi ha detto:

      Sono brutte perchè la pasta è biscottata e perchè il derivato (del latte?) che c’è sopra è sparso uniformemente.
      La pizza margherita è fatta da pezzi di fiordilatte sparsi (non uniformemente) su una base di pelati schiacciati. Ergo alla fine il colore della pizza non è un indistinto arancione, ma un rosso vivo con chiazze bianche ben definite e basilico non messo crudo al centro alla fine, ma sparso e messo all’inizio o al massimo a metà cottura.
      Lasciamo perdere poi quel triste salamino piccante e quelle olive nere denocciolate da barattolo saclà………
      Ovviamente rispondo sulla bruttezza dell’aspetto non su altro. nella pizzeria in oggetto non ho mai mangiato.

      Ad Majora

  13. massisol ha detto:

    Adoro queste recensioni sulle pizzerie… adora la pizza… 🙂
    @Roberto: il crudo era giovine giovine, ma goloso o sbaglio?

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      E si, era poco stagionato ma molto profumato e tenero tenero, ne avremo mangiato due etti su quella focaccetta croccante 😀

      Fatti vivo se passi da quelle parti.

  14. massisol ha detto:

    Adoro queste recensioni sulle pizzerie… adora la pizza… 🙂
    @Roberto: il crudo era giovine giovine, ma goloso o sbaglio?

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      E si, era poco stagionato ma molto profumato e tenero tenero, ne avremo mangiato due etti su quella focaccetta croccante 😀

      Fatti vivo se passi da quelle parti.

  15. matteo mantegazza ha detto:

    Il Paradiso della Pizza, a Vimercate (MI).
    Non lasciatevi ingannare dal locale, si mangia la miglior pizza della lombardia.

  16. matteo mantegazza ha detto:

    Il Paradiso della Pizza, a Vimercate (MI).
    Non lasciatevi ingannare dal locale, si mangia la miglior pizza della lombardia.

  17. Matteo ha detto:

    Sempre in tema locali da visitare 🙂

    Gdf se bazzichi da Chiavari e dintorni prova da Ugo, direttamente sull’aurelia.
    Locale squallido ma la vista su pizza&birre basta e avanza 🙂

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      Sono stato da poco a Chiavari, ed ho avuto una piacevola serata al Boccon Divino di Izrael Feller. Seguirà rece prossimamente. Grazie della segnalazione. L’insegna quindi è semplicemente UGO e sta sull’Aurelia. Ok.

  18. Matteo ha detto:

    Sempre in tema locali da visitare 🙂

    Gdf se bazzichi da Chiavari e dintorni prova da Ugo, direttamente sull’aurelia.
    Locale squallido ma la vista su pizza&birre basta e avanza 🙂

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      Sono stato da poco a Chiavari, ed ho avuto una piacevola serata al Boccon Divino di Izrael Feller. Seguirà rece prossimamente. Grazie della segnalazione. L’insegna quindi è semplicemente UGO e sta sull’Aurelia. Ok.

  19. azazel ha detto:

    allora devo smettere di far confusione….Matteo con la maiuscola non è matteo con la minuscola….

  20. azazel ha detto:

    allora devo smettere di far confusione….Matteo con la maiuscola non è matteo con la minuscola….

  21. Kriss ha detto:

    vedi un po’ che ha un bel pezzo di ragione il Ducasse che ci studia come topolini da laboratorio. Allora, vogliamo tirar fuori le foto della Fucina o dobbiamo passare il tempo a pettinare le bambole?

  22. Kriss ha detto:

    vedi un po’ che ha un bel pezzo di ragione il Ducasse che ci studia come topolini da laboratorio. Allora, vogliamo tirar fuori le foto della Fucina o dobbiamo passare il tempo a pettinare le bambole?

  23. Matteo ha detto:

    Eheh 🙂
    Son contento che ti sia piacuto Boccon Divino, li conosco da tempo (soprattutto Oriano, in sala) e secondo me si mangia bene.
    Aspetto curioso la rece 🙂

    Yes “Da Ugo” dalle parti della stazione di Cavi, sull’aurelia.

    Del resto a breve anche io testerò Fra Diavolo, tanto son vicino.

    Matteo con la Emme Maiuscola 🙂

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      Ok, facci sapere 😉 .

      Ah… Sai che si chiama Ariano e non Oriano.
      Anch’io avevo intuito così, ma sulla ricevuta c’è scritto Ariano.

      Una società tra Ariano e Izrael… guarda che a volte i nomi 😀

  24. Matteo ha detto:

    Eheh 🙂
    Son contento che ti sia piacuto Boccon Divino, li conosco da tempo (soprattutto Oriano, in sala) e secondo me si mangia bene.
    Aspetto curioso la rece 🙂

    Yes “Da Ugo” dalle parti della stazione di Cavi, sull’aurelia.

    Del resto a breve anche io testerò Fra Diavolo, tanto son vicino.

    Matteo con la Emme Maiuscola 🙂

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      Ok, facci sapere 😉 .

      Ah… Sai che si chiama Ariano e non Oriano.
      Anch’io avevo intuito così, ma sulla ricevuta c’è scritto Ariano.

      Una società tra Ariano e Izrael… guarda che a volte i nomi 😀

  25. Giovanni Lagnese ha detto:

    Armonia musicale e armonia gustativa: ho sempre pensato che andassero di pari passo, assieme anche, per certi versi, all’armonia cromatica. Ecco una prima conferma di quello che ho sempre pensato: http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/07/02/accostamenti-sorprendenti/ . Massimo comun divisore (o qualche più opportuno concetto preso dalla teoria delle categorie).
    Questo per quanto riguarda l’analisi del singolo accordo/gusto. Poi verrà quella delle sequenze di accordi/gusti.
    Alcune idee interessanti per quanto riguarda la musica, da cui derivare ad esempio una plausibile spiegazione del fatto che il temperamento equabile “funziona”, si possono trovare qui: http://fisicaondemusica.unimore.it/Fisiologia_dell_apparato_uditivo.html . Il progresso della conoscenza acustica a cui si riferiva Hindemith, probabilmente. Anche in questo caso i fatti confermano quanto io ho sempre sostenuto.

    Giovanni

  26. Giovanni Lagnese ha detto:

    Armonia musicale e armonia gustativa: ho sempre pensato che andassero di pari passo, assieme anche, per certi versi, all’armonia cromatica. Ecco una prima conferma di quello che ho sempre pensato: http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/07/02/accostamenti-sorprendenti/ . Massimo comun divisore (o qualche più opportuno concetto preso dalla teoria delle categorie).
    Questo per quanto riguarda l’analisi del singolo accordo/gusto. Poi verrà quella delle sequenze di accordi/gusti.
    Alcune idee interessanti per quanto riguarda la musica, da cui derivare ad esempio una plausibile spiegazione del fatto che il temperamento equabile “funziona”, si possono trovare qui: http://fisicaondemusica.unimore.it/Fisiologia_dell_apparato_uditivo.html . Il progresso della conoscenza acustica a cui si riferiva Hindemith, probabilmente. Anche in questo caso i fatti confermano quanto io ho sempre sostenuto.

    Giovanni

  27. Matteo ha detto:

    Sisi si chiama Ariano, ma si fa chiamare Oriano per *ovvi* motivi 🙂

  28. Matteo ha detto:

    Sisi si chiama Ariano, ma si fa chiamare Oriano per *ovvi* motivi 🙂

  29. luca ha detto:

    mi trovo in sintonia con giovanni gagliardi, è il formaggio che non ispira (non la chiamo mozzarella perchè non ha le stesse sembianze)…bella la focaccia! ma sinceramente mi sembra una pizza abbastanza normale, forse sopra la media l’impasto ma gli ingredienti?

  30. luca ha detto:

    mi trovo in sintonia con giovanni gagliardi, è il formaggio che non ispira (non la chiamo mozzarella perchè non ha le stesse sembianze)…bella la focaccia! ma sinceramente mi sembra una pizza abbastanza normale, forse sopra la media l’impasto ma gli ingredienti?

  31. Fabrizio ha detto:

    Giovanni, Farinella in Cairoli non mi piace.

  32. Fabrizio ha detto:

    Giovanni, Farinella in Cairoli non mi piace.

  33. Il Guardiano del Faro ha detto:

    Breve riepilogo della questione formaggio 😀
    Non che debba giustificare nulla con questo, ma siccome davanti ad una pizza in Italia diventano tutto professori, come i famosi 50 milioni di direttori tecnici della Nazionale.

    1. Sulla Napoletana c’è mozzarella fiordilatte a straccetti, e le olive non sono snocciolate saclà ma “taggiasche” , e perchè dovrebbe essere diversamente non si capisce, con tutta l’esuberanza di materia prima presente in loco.

    2. Nella focaccia di Recco c’è Crescenza . Spero che vada bene a tutti questo punto o c’è qualche cosa da dire anche qui?

    3. Sulla margherita che avevo sotto il naso c’è fiordilatte battuto al coltello .

    4. idem sulla diavola con il buonissimo salamino piccante.

    5. Tutte e quattro erano cotte con precisione, da renderle croccanti o friabili sull’esterno e più tenere, ma cotte, e quindi digeribili senza patire tutta la giornata le pene di una seconda lievitazione nello stomaco.

    L’esatto opposto della tradizionale napoletana, questo è chiaro, ma quella dopo tre minuti nel piatto è un pezzo di gomma, per non parlare del lavoro che ti fa nello stomaco per almeno 8-10 ore.

    Quindi per me questa è una pizza buona per sapore, buona per fragranza, per piacevolezza di masticazione con crunch, per semplicità di ingredienti, e per la digestione.

    le pizze più semplici sono sempre le migliori…

    gdf

    • Antonio Scuteri ha detto:

      Guardiano, la pizza napoletana buona è eterea come una nuvola, e non diventa gomma né dopo 3 minuti né dopo un’ora. Inoltre è di una digeribilità sconcertante

      Il tuo giudizio mi sorprende, mi sa che abbiamo idee diametralmente opposte su cosa sia la pizza di qualità 😀

    • giovanni gagliardi ha detto:

      Prendo atto della precisazione.

      Ad Majora

  34. Il Guardiano del Faro ha detto:

    Breve riepilogo della questione formaggio 😀
    Non che debba giustificare nulla con questo, ma siccome davanti ad una pizza in Italia diventano tutto professori, come i famosi 50 milioni di direttori tecnici della Nazionale.

    1. Sulla Napoletana c’è mozzarella fiordilatte a straccetti, e le olive non sono snocciolate saclà ma “taggiasche” , e perchè dovrebbe essere diversamente non si capisce, con tutta l’esuberanza di materia prima presente in loco.

    2. Nella focaccia di Recco c’è Crescenza . Spero che vada bene a tutti questo punto o c’è qualche cosa da dire anche qui?

    3. Sulla margherita che avevo sotto il naso c’è fiordilatte battuto al coltello .

    4. idem sulla diavola con il buonissimo salamino piccante.

    5. Tutte e quattro erano cotte con precisione, da renderle croccanti o friabili sull’esterno e più tenere, ma cotte, e quindi digeribili senza patire tutta la giornata le pene di una seconda lievitazione nello stomaco.

    L’esatto opposto della tradizionale napoletana, questo è chiaro, ma quella dopo tre minuti nel piatto è un pezzo di gomma, per non parlare del lavoro che ti fa nello stomaco per almeno 8-10 ore.

    Quindi per me questa è una pizza buona per sapore, buona per fragranza, per piacevolezza di masticazione con crunch, per semplicità di ingredienti, e per la digestione.

    le pizze più semplici sono sempre le migliori…

    gdf

    • Antonio Scuteri ha detto:

      Guardiano, la pizza napoletana buona è eterea come una nuvola, e non diventa gomma né dopo 3 minuti né dopo un’ora. Inoltre è di una digeribilità sconcertante

      Il tuo giudizio mi sorprende, mi sa che abbiamo idee diametralmente opposte su cosa sia la pizza di qualità 😀

    • giovanni gagliardi ha detto:

      Prendo atto della precisazione.

      Ad Majora

  35. Il Guardiano del Faro ha detto:

    Accidenti Anto’ , sei sempre in agguato. Veloce come un gatto.
    Come ai vecchi tempi eh ! … 🙂

    • Antonio Scuteri ha detto:

      E’ che sono già al lavoro. Fra un po’ ho una riunione e quindi mi devo sparare subito le prime cartucce 😀

  36. Il Guardiano del Faro ha detto:

    Accidenti Anto’ , sei sempre in agguato. Veloce come un gatto.
    Come ai vecchi tempi eh ! … 🙂

    • Antonio Scuteri ha detto:

      E’ che sono già al lavoro. Fra un po’ ho una riunione e quindi mi devo sparare subito le prime cartucce 😀

  37. orson ha detto:

    Sì sulla pizza napoletana fatemi rispolverare la mia anima “terrona”: da Salvo a S.Giorgio, per citare il mio preferito, la pizza è soave per leggerezza, anche dopo mezz’ora nel piatto.

    Il problema sono le pizze napoletane che si trovano in giro per l’ ltalia (maggior parte di Napoli compresa….), ma quelle dei grandi interpreti campani sono IL punto di riferimento.

    Sul fatto che la qualità di un impasto si verifichi da una pizza “semplice” (marinara o margherita) sono d’accordissimo col Guardiano. Motivo in più per togoliermi il cappello davanti alla citata Fucina, che è riuscita, nonstante questa consolidata convinzione, a farmi appassionare a pizze ben più complesse (ma in realtà alla Fucina la pizza è un “mezzo” per fare cucina più complessa)

  38. orson ha detto:

    Sì sulla pizza napoletana fatemi rispolverare la mia anima “terrona”: da Salvo a S.Giorgio, per citare il mio preferito, la pizza è soave per leggerezza, anche dopo mezz’ora nel piatto.

    Il problema sono le pizze napoletane che si trovano in giro per l’ ltalia (maggior parte di Napoli compresa….), ma quelle dei grandi interpreti campani sono IL punto di riferimento.

    Sul fatto che la qualità di un impasto si verifichi da una pizza “semplice” (marinara o margherita) sono d’accordissimo col Guardiano. Motivo in più per togoliermi il cappello davanti alla citata Fucina, che è riuscita, nonstante questa consolidata convinzione, a farmi appassionare a pizze ben più complesse (ma in realtà alla Fucina la pizza è un “mezzo” per fare cucina più complessa)

  39. giancarlo maffi ha detto:

    @ gdf: no, il punto 2 non va bene :-))

    sulla focaccia di recco , per la precisione, ci dovrebbe stare la prescinseua , non propriamente una crescenza. la prescinseua e’ acidula e gli abitanti di recco lo riconoscono come unico formaggio usato per la ricetta originaria. oggi hanno ripreso una piccola produzione, che si puo’ anche trovare in qualche negozio e supermercato della cittadina ligure. ha vita brevissima, praticamente la stessa del latte fresco, ma alcuni panifici che hanno la coda fuori in attesa usano la prescinseua. la crescenza o lo stracchino sono considerati una “bufala ” dai locali .

    • Luca ha detto:

      Da locale, sulla focaccia col formaggio va solo crescenza, la prescinseua assolutamente no, si usa in molte altre preparazioni tra cui alcune torte salate e nei ripieni di verdura.
      Luca C

  40. giancarlo maffi ha detto:

    @ gdf: no, il punto 2 non va bene :-))

    sulla focaccia di recco , per la precisione, ci dovrebbe stare la prescinseua , non propriamente una crescenza. la prescinseua e’ acidula e gli abitanti di recco lo riconoscono come unico formaggio usato per la ricetta originaria. oggi hanno ripreso una piccola produzione, che si puo’ anche trovare in qualche negozio e supermercato della cittadina ligure. ha vita brevissima, praticamente la stessa del latte fresco, ma alcuni panifici che hanno la coda fuori in attesa usano la prescinseua. la crescenza o lo stracchino sono considerati una “bufala ” dai locali .

    • Luca ha detto:

      Da locale, sulla focaccia col formaggio va solo crescenza, la prescinseua assolutamente no, si usa in molte altre preparazioni tra cui alcune torte salate e nei ripieni di verdura.
      Luca C

  41. Il Guardiano del Faro ha detto:

    …e te pareva… pure il maffi e la prescinseua… 😀
    Mi arrendo, di pizzerie non ne recensisco più.
    Fine carriera del Guappo del Faro.

  42. Il Guardiano del Faro ha detto:

    …e te pareva… pure il maffi e la prescinseua… 😀
    Mi arrendo, di pizzerie non ne recensisco più.
    Fine carriera del Guappo del Faro.

  43. catia saletti ha detto:

    da ugo e’ una vita che nn vado… la provero’ essendo la pizzettara di famiglia… nella focaccia al formaggio di recco si usa solo crescenza/stracchino e molto stracco per la precisone ma nn acquoso..ma si mormora che sia nata ai tempi che furono fatta con le formaggette prodotte in famiglia appunto… guardando le foto concordo con antonio.. mi fa leggermente pensare il rosso cosi’ forte molto salsoso del pomdoro ma ribadisco e’ solo una mia impressione..ma per giudicare bisogna assaggiare…catia

  44. catia saletti ha detto:

    da ugo e’ una vita che nn vado… la provero’ essendo la pizzettara di famiglia… nella focaccia al formaggio di recco si usa solo crescenza/stracchino e molto stracco per la precisone ma nn acquoso..ma si mormora che sia nata ai tempi che furono fatta con le formaggette prodotte in famiglia appunto… guardando le foto concordo con antonio.. mi fa leggermente pensare il rosso cosi’ forte molto salsoso del pomdoro ma ribadisco e’ solo una mia impressione..ma per giudicare bisogna assaggiare…catia

  45. TONI ARNAU ha detto:

    Perdón por no hablar italiano pero he visto este artículo y como he tenido el placer de comer en esta pizzeria , confirmo que sus pizzas son algo fuera de lo común.

    Diano Marina es un encanto de pueblo donde hay pequeños restaurantes que cocinan a las mil maravillas…

  46. TONI ARNAU ha detto:

    Perdón por no hablar italiano pero he visto este artículo y como he tenido el placer de comer en esta pizzeria , confirmo que sus pizzas son algo fuera de lo común.

    Diano Marina es un encanto de pueblo donde hay pequeños restaurantes que cocinan a las mil maravillas…

  47. Franco il trattore ha detto:

    Io penso che la migliore pizza sia quella che ti piace di più , elementare Uotson !!!! 🙁

  48. Franco il trattore ha detto:

    Io penso che la migliore pizza sia quella che ti piace di più , elementare Uotson !!!! 🙁

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